Attualità
La “Pescara” finisce all'asta: la sede del Pd di Bitonto in locazione con bando pubblico
Il contratto per l'occupazione dello storico edificio è in scadenza. E mancano ancora diversi mesi di affitto
Bitonto - mercoledì 5 febbraio 2020
9.14
L'edificio sede del Pd di Bitonto, la celebre "Pescara" dal nome delle ampie cisterne sotterranee concentrate nella zona, sarà affittato al miglior offerente con bando pubblico.
Lo ha stabilito il Comune di Bitonto che negli scorsi giorni ha licenziato un apposita determina dirigenziale in cui si afferma di come sia «intendimento di quest'Amministrazione comunale concedere il predetto immobile in locazione a soggetti privati, a titolo oneroso, con procedura ad evidenza pubblica, ai fini anche della riqualificazione edilizia e funzionale, conformemente a quanto disposto con Delibera di Giunta Comunale n. 235 del 06/12/2019».
«Attualmente – spiegano ancora da Palazzo Gentile - l'immobile risulta occupato dal precedente locatario, in attesa di essere riconsegnato per finita locazione». Quello che nella determina non è riportato è però se il precedente locatario, ovvero il Partito Democratico di Bitonto, abbia pagato regolarmente l'affitto previsto, che dovrebbe ammontare attorno ai 383 euro al mese. Un prezzo oggettivamente vantaggioso per un edificio storico nel centro nevralgico della città. Non abbastanza vantaggioso da aver consentito agli attivisti di essere in regola coi pagamenti, a quanto pare, visto che, rispetto agli anni precedenti, in cui risulta versata sempre una cifra vicina ai 4600 euro annui, per il 2019 al Comune sono arrivati solo 2300 euro relativi all'immobile di Corso Vittorio Emanuele 23.
In attesa di comprendere il motivo del ritardo e gli strumenti per l'estinzione del debito, il Comune ha ritenuto che la scelta del nuovo locatario «debba essere effettuata mediante procedura aperta ai sensi del Regio Decreto 23.05.1924 n. 827 e successive modificazioni e integrazioni con il metodo di cui all'art. 73, lett. a) del RD».
Fissando, questa volta anche un molto più equo canone a base d'asta: si parte da 14.040 euro all'anno (1.170 euro mensili), che corrisponde al suo reale valore di mercato.
Lo ha stabilito il Comune di Bitonto che negli scorsi giorni ha licenziato un apposita determina dirigenziale in cui si afferma di come sia «intendimento di quest'Amministrazione comunale concedere il predetto immobile in locazione a soggetti privati, a titolo oneroso, con procedura ad evidenza pubblica, ai fini anche della riqualificazione edilizia e funzionale, conformemente a quanto disposto con Delibera di Giunta Comunale n. 235 del 06/12/2019».
«Attualmente – spiegano ancora da Palazzo Gentile - l'immobile risulta occupato dal precedente locatario, in attesa di essere riconsegnato per finita locazione». Quello che nella determina non è riportato è però se il precedente locatario, ovvero il Partito Democratico di Bitonto, abbia pagato regolarmente l'affitto previsto, che dovrebbe ammontare attorno ai 383 euro al mese. Un prezzo oggettivamente vantaggioso per un edificio storico nel centro nevralgico della città. Non abbastanza vantaggioso da aver consentito agli attivisti di essere in regola coi pagamenti, a quanto pare, visto che, rispetto agli anni precedenti, in cui risulta versata sempre una cifra vicina ai 4600 euro annui, per il 2019 al Comune sono arrivati solo 2300 euro relativi all'immobile di Corso Vittorio Emanuele 23.
In attesa di comprendere il motivo del ritardo e gli strumenti per l'estinzione del debito, il Comune ha ritenuto che la scelta del nuovo locatario «debba essere effettuata mediante procedura aperta ai sensi del Regio Decreto 23.05.1924 n. 827 e successive modificazioni e integrazioni con il metodo di cui all'art. 73, lett. a) del RD».
Fissando, questa volta anche un molto più equo canone a base d'asta: si parte da 14.040 euro all'anno (1.170 euro mensili), che corrisponde al suo reale valore di mercato.