
Cultura, Eventi e Spettacolo
La serie tv di Pippo Mezzapesa torna a chiamarsi "Avetrana. Qui non è Hollywood"
La decisione del Tribunale di Taranto dà ragione al regista bitontino: «È, a tutti gli effetti, una restituzione»
Bitonto - venerdì 28 marzo 2025
15.59
La serie tv sul noto omicidio di Sarah Scazzi, firmata dal regista bitontino Pippo Mezzapesa, tornerà a chiamarsi "Avetrana. Qui non è Hollywood". Dopo mesi di polemiche e dibattiti, e l'intervento del Tribunale di Taranto, il lavoro cinematografico prodotto da Groenlandia potrà riavere il suo titolo originario. La vicenda è partita lo scorso ottobre, quando il Tribunale della città ionica ha accolto il ricorso del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, emettendo un provvedimento di sospensione cautelare della miniserie tv, presentata ufficialmente alla Festa del Cinema di Roma e che avrebbe debuttato su Disney+ il 25 ottobre.
Il Sindaco della cittadina tarantina, infatti, lamentava che il titolo scelto da Mezzapesa alimentasse «un pregiudizio che potrebbe patire la comunità avetranese, in virtù della denominazione della serie tv, sulla scorta del fatto che tale intitolazione potrebbe indurre gli utenti ad associare la città di Avetrana alla vicenda di cronaca nera, suscitando negli stessi l'idea di una comunità potenzialmente criminogena, retrograda ed omertosa».
Nonostante il blocco, il lavoro del regista bitontino è stato regolarmente pubblicato sulla piattaforma Disney+ il 30 ottobre 2024, ossia cinque giorni dopo la data inizialmente prevista, presentando - però - un'evidente alterazione nel titolo: da "Avetrana. Qui non è Hollywood" a "Qui non è Hollywood". «Come ormai molti sanno il titolo era un altro. Un titolo che per noi racchiudeva l'essenza del racconto. Non è una rinuncia da poco, né indolore, ma è l'unica maniera che ci permette di arrivare a voi. E sapere che tutti ora potrete emozionarvi, stranirvi e anche incazzarvi con questa serie, rende la rinuncia meno difficile», fu il commento affidato ai social dallo stesso Mezzapesa.
Qualche giorno fa, dunque, è arrivata la sentenza del giudice, il quale ha rigettato la richiesta del Comune di Avetrana e stabilito che il nome della cittadina tarantina va rimesso perché "non aveva intento denigratorio verso Avetrana e le sue istituzioni. Al contrario, simboleggiava uno spunto di riflessione che l'autore ha sviluppato all'interno dell'opera, mettendo in luce non solo i fatti di cronaca, ma anche l'impatto mediatico che ha coinvolto l'intero paese". Il Comune guidato dal sindaco Iazzi, peraltro, non ha presentato alcun ricorso, rendendo la decisione del Tribunale ormai definitiva.
«La serie si riappropria finalmente di uno dei suoi elementi fondanti - ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa - È, a tutti gli effetti, una restituzione. Per noi autori il titolo non poteva prescindere dal nome del paese in cui i fatti sono avvenuti. Avetrana è parte della storia e protagonista della serie».
"Avetrana - Qui non è Hollywood" ripercorre, in quattro puntate da un'ora ciascuna, le vicende legate all'omicidio di Sarah Scazzi, che nell'agosto 2010 sconvolse l'intero Paese. Pippo Mezzapesa, che ha curato la sceneggiatura insieme ad Antonella Gaeta e Davide Serino, racconta quei tragici momenti da quatto differenti punti di vista, ossia quelli di Sarah, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della ragazza uccisa, e Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, uscito di prigione nel febbraio 2024 dopo aver scontato otto anni per occultamento di cadavere. La serie tv ha, poi, debuttato il 20 novembre su Disney+ in EMEA e l'11 dicembre su Hulu negli Stati Uniti, diventando la serie di general entertainment più vista su Disney+ in Italia dal lancio della piattaforma nel 2020.
Il Sindaco della cittadina tarantina, infatti, lamentava che il titolo scelto da Mezzapesa alimentasse «un pregiudizio che potrebbe patire la comunità avetranese, in virtù della denominazione della serie tv, sulla scorta del fatto che tale intitolazione potrebbe indurre gli utenti ad associare la città di Avetrana alla vicenda di cronaca nera, suscitando negli stessi l'idea di una comunità potenzialmente criminogena, retrograda ed omertosa».
Nonostante il blocco, il lavoro del regista bitontino è stato regolarmente pubblicato sulla piattaforma Disney+ il 30 ottobre 2024, ossia cinque giorni dopo la data inizialmente prevista, presentando - però - un'evidente alterazione nel titolo: da "Avetrana. Qui non è Hollywood" a "Qui non è Hollywood". «Come ormai molti sanno il titolo era un altro. Un titolo che per noi racchiudeva l'essenza del racconto. Non è una rinuncia da poco, né indolore, ma è l'unica maniera che ci permette di arrivare a voi. E sapere che tutti ora potrete emozionarvi, stranirvi e anche incazzarvi con questa serie, rende la rinuncia meno difficile», fu il commento affidato ai social dallo stesso Mezzapesa.
Qualche giorno fa, dunque, è arrivata la sentenza del giudice, il quale ha rigettato la richiesta del Comune di Avetrana e stabilito che il nome della cittadina tarantina va rimesso perché "non aveva intento denigratorio verso Avetrana e le sue istituzioni. Al contrario, simboleggiava uno spunto di riflessione che l'autore ha sviluppato all'interno dell'opera, mettendo in luce non solo i fatti di cronaca, ma anche l'impatto mediatico che ha coinvolto l'intero paese". Il Comune guidato dal sindaco Iazzi, peraltro, non ha presentato alcun ricorso, rendendo la decisione del Tribunale ormai definitiva.
«La serie si riappropria finalmente di uno dei suoi elementi fondanti - ha dichiarato il regista Pippo Mezzapesa - È, a tutti gli effetti, una restituzione. Per noi autori il titolo non poteva prescindere dal nome del paese in cui i fatti sono avvenuti. Avetrana è parte della storia e protagonista della serie».
"Avetrana - Qui non è Hollywood" ripercorre, in quattro puntate da un'ora ciascuna, le vicende legate all'omicidio di Sarah Scazzi, che nell'agosto 2010 sconvolse l'intero Paese. Pippo Mezzapesa, che ha curato la sceneggiatura insieme ad Antonella Gaeta e Davide Serino, racconta quei tragici momenti da quatto differenti punti di vista, ossia quelli di Sarah, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della ragazza uccisa, e Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, uscito di prigione nel febbraio 2024 dopo aver scontato otto anni per occultamento di cadavere. La serie tv ha, poi, debuttato il 20 novembre su Disney+ in EMEA e l'11 dicembre su Hulu negli Stati Uniti, diventando la serie di general entertainment più vista su Disney+ in Italia dal lancio della piattaforma nel 2020.