Cultura, Eventi e Spettacolo
La storia di Mimmo Lucano diventa uno spettacolo di teatro civile
Venerdì 22 aprile, Riace Social Blues, alle ore 21 presso il Teatro Traetta di Bitonto
Bitonto - giovedì 21 aprile 2022
Comunicato Stampa
La storia di Mimmo Lucano, l'ex sindaco di Riace, diventa uno spettacolo di teatro civile, che andrà in scena venerdì 22 aprile al Teatro Traetta di Bitonto con il titolo Riace Social Blues, di Cosimo Damiano Damato e Enrico Fierro, scrittore e giornalista scomparso lo scorso novembre 2021. In scena anche Mimmo Lucano. A scandire il racconto, la musica del griot Baba Sissoko insieme a Djana Sissoko e il loro ensemble. A disegnare figure nell'aria, la danzattrice Lucia Scarabrino.
L'evento, inserito nella stagione di prosa e musica 2022 del Comune di Bitonto in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, era inizialmente previsto per l'11 febbraio scorso ed era stato rinviato. La data del 22 aprile è quindi un recupero. Sono, pertanto, validi i biglietti acquistati per la precedente data.
Lo spettacolo ha debuttato al Festival delle Colline a Prato a giugno 2021 con lo stesso ex-sindaco di Riace che ha poi voluto al suo fianco la compagnia capitanata dall'autore pugliese Cosimo Damiano Damato proprio al Teatro di Riace il giorno della manifestazione pubblica di solidarietà, all'indomani della sentenza in primo grado – definita dal mondo della cultura "una sentenza contro il reato di umanità". A Damato è affidato il monologo del sogno fantastico, onirico, di quella storia che ha fatto il giro del mondo dimostrando un sapiente movimento di voce, facendo rivivere tanti personaggi: da Ulisse al capitano della nave kurda approdata a Riace per la prima volta, giocando anche con il "ministro della paura".
Mimmo Lucano entra in scena emozionando, indignando, commuovendo, donando un senso civile alle parole fratellanza, mare, accoglienza. Lucano è l'uomo dell'utopia della normalità, con semplicità racconta la sua esperienza e quella della sua comunità. Per il poeta Erri De Luca "Mimmo Lucano è il sindaco d'Italia". Uno dei figli migliori del meridione, meridiano del Sud. Sud del Mondo. E la sua visione del mondo si fa fratellanza per i calpestati. La sua visione si fa sogno e poi vita, colori, suoni, voci, abbracci. Il Vangelo dell'accoglienza si fa linfa di speranza per i popoli salvati dal naufragio dell'empatia, ferita a morte dalla politica. E il sogno si fa battaglia civile sospinta dal vento di pace che va in direzione "ostinata e contraria" per dirlo con le parole di Fabrizio De Andrè.
«Riace Social Blues è il racconto di una umanità giusta che guarda ai valori dell'uguaglianza, che – spiega Damato – alza ancora il pugno al cielo per continuare a lottare per quei sentimenti di umanità e fratellanza, cari a Papa Francesco. Una storia olfattiva, di rabbia e di speranza». E sono proprio le parole di Papa Francesco, tratte da una lettera privata scritta a Lucano e rese pubbliche in occasione dello spettacolo a donare la cifra poetica e civile dell'opera di Lucano: «Caro fratello Sindaco, le esprimo la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati».
«La storia d'accoglienza di Riace – spiega Lucano - è la storia di una terra che si vuole riscattare, una terra per troppo tempo prigioniera. Non c'è differenza tra la vita e il teatro. In questa storia c'è la mia vita. E nel lavoro di Fierro e Damato ho colto il senso di un messaggio universale che parte da un profondo coinvolgimento intellettuale con la voglia di prendere parte ad una rivoluzione, con una coscienza civile che guardi i migranti con umanità. La gente deve sapere cos'è accaduto a Riace, anche i tentativi di oblio della politica. Conoscere la storia per tornare a vedere la luce».
«Quando racconti Riace, con un articolo, un testo teatrale, una canzone – ha dichiarato al debutto di questo spettacolo Enrico Fierro -, devi farlo sempre con gli occhi bagnati. Perché quel minuscolo pezzo di umanità che è Riace, ti racconta cosa e come potrebbe essere il mondo. Quando vedi un bambino dalla pelle scura che corre per i vicoli del vecchio borgo e ti saluta in dialetto calabrese, tu capisci che quella è l'utopia della normalità sognata e costruita da Mimmo Lucano. Il mondo che vive normalità, un mondo che vive sintonia, che annulla le differenze, che affronta insieme tutte le difficoltà e le asprezze della vita» .
«Riace Social Blues – aggiunge Damato - è il testamento civile e poetico di Enrico Fierro, un sacrificio, un dono, una supplica laica, una testimonianza e un insegnamento di come si può offrire la vita per degli ideali in cui si crede e per cui si combatte con l'arma più potente e salvifica, quella penna di Cyrano, quella visione da Don Chisciotte, quella grande fibra di sangue, voce e inchiostro chiamata poesia».
Chi volesse può ancora acquistare biglietti presso il botteghino del Teatro Traetta (tel. 0803742636), aperto dal martedì al venerdì dalle ore 18 alle ore 20 e nei giorni di spettacolo dalle ore 18 fino all'inizio dello spettacolo, oppure online e in tutti i punti vendita Vivaticket.
L'evento, inserito nella stagione di prosa e musica 2022 del Comune di Bitonto in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, era inizialmente previsto per l'11 febbraio scorso ed era stato rinviato. La data del 22 aprile è quindi un recupero. Sono, pertanto, validi i biglietti acquistati per la precedente data.
Lo spettacolo ha debuttato al Festival delle Colline a Prato a giugno 2021 con lo stesso ex-sindaco di Riace che ha poi voluto al suo fianco la compagnia capitanata dall'autore pugliese Cosimo Damiano Damato proprio al Teatro di Riace il giorno della manifestazione pubblica di solidarietà, all'indomani della sentenza in primo grado – definita dal mondo della cultura "una sentenza contro il reato di umanità". A Damato è affidato il monologo del sogno fantastico, onirico, di quella storia che ha fatto il giro del mondo dimostrando un sapiente movimento di voce, facendo rivivere tanti personaggi: da Ulisse al capitano della nave kurda approdata a Riace per la prima volta, giocando anche con il "ministro della paura".
Mimmo Lucano entra in scena emozionando, indignando, commuovendo, donando un senso civile alle parole fratellanza, mare, accoglienza. Lucano è l'uomo dell'utopia della normalità, con semplicità racconta la sua esperienza e quella della sua comunità. Per il poeta Erri De Luca "Mimmo Lucano è il sindaco d'Italia". Uno dei figli migliori del meridione, meridiano del Sud. Sud del Mondo. E la sua visione del mondo si fa fratellanza per i calpestati. La sua visione si fa sogno e poi vita, colori, suoni, voci, abbracci. Il Vangelo dell'accoglienza si fa linfa di speranza per i popoli salvati dal naufragio dell'empatia, ferita a morte dalla politica. E il sogno si fa battaglia civile sospinta dal vento di pace che va in direzione "ostinata e contraria" per dirlo con le parole di Fabrizio De Andrè.
«Riace Social Blues è il racconto di una umanità giusta che guarda ai valori dell'uguaglianza, che – spiega Damato – alza ancora il pugno al cielo per continuare a lottare per quei sentimenti di umanità e fratellanza, cari a Papa Francesco. Una storia olfattiva, di rabbia e di speranza». E sono proprio le parole di Papa Francesco, tratte da una lettera privata scritta a Lucano e rese pubbliche in occasione dello spettacolo a donare la cifra poetica e civile dell'opera di Lucano: «Caro fratello Sindaco, le esprimo la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati».
«La storia d'accoglienza di Riace – spiega Lucano - è la storia di una terra che si vuole riscattare, una terra per troppo tempo prigioniera. Non c'è differenza tra la vita e il teatro. In questa storia c'è la mia vita. E nel lavoro di Fierro e Damato ho colto il senso di un messaggio universale che parte da un profondo coinvolgimento intellettuale con la voglia di prendere parte ad una rivoluzione, con una coscienza civile che guardi i migranti con umanità. La gente deve sapere cos'è accaduto a Riace, anche i tentativi di oblio della politica. Conoscere la storia per tornare a vedere la luce».
«Quando racconti Riace, con un articolo, un testo teatrale, una canzone – ha dichiarato al debutto di questo spettacolo Enrico Fierro -, devi farlo sempre con gli occhi bagnati. Perché quel minuscolo pezzo di umanità che è Riace, ti racconta cosa e come potrebbe essere il mondo. Quando vedi un bambino dalla pelle scura che corre per i vicoli del vecchio borgo e ti saluta in dialetto calabrese, tu capisci che quella è l'utopia della normalità sognata e costruita da Mimmo Lucano. Il mondo che vive normalità, un mondo che vive sintonia, che annulla le differenze, che affronta insieme tutte le difficoltà e le asprezze della vita» .
«Riace Social Blues – aggiunge Damato - è il testamento civile e poetico di Enrico Fierro, un sacrificio, un dono, una supplica laica, una testimonianza e un insegnamento di come si può offrire la vita per degli ideali in cui si crede e per cui si combatte con l'arma più potente e salvifica, quella penna di Cyrano, quella visione da Don Chisciotte, quella grande fibra di sangue, voce e inchiostro chiamata poesia».
Chi volesse può ancora acquistare biglietti presso il botteghino del Teatro Traetta (tel. 0803742636), aperto dal martedì al venerdì dalle ore 18 alle ore 20 e nei giorni di spettacolo dalle ore 18 fino all'inizio dello spettacolo, oppure online e in tutti i punti vendita Vivaticket.