Vita di città
Lavori al "Città degli Ulivi", Santoruvo: «Il tifo negli stadi. Lasciamolo fuori dalla cosa pubblica»
La nota dell'assessore ai Lavori pubblici sulla questione stadio
Bitonto - sabato 6 gennaio 2024
«Continuo a leggere sempre da soliti personaggi, che evidentemente ne sanno di cosa si sta parlando, ne leggono documenti, considerazioni spropositate sullo stadio "Città degli Ulivi". Uno stadio che, forse tra i commentatori, pochi o nessuno sanno che fu costruito nel 1990 con una capienza di ben 2500 posti e che in 35 anni non ha mai subito uno straccio di ristrutturazione; oltre alla manutenzione del terreno di gioco, forse sarà stata sostituta in 35 anni qualche lampadina e qualche rubinetto, nemmeno gli scarichi dei wc, perché neanche quelli funzionavano, quando abbiamo fatto il sopralluogo per la consegna dell' area alla ditta appaltatrice. Erano incrostati da decenni!». Comincia così il comunicato diramato via social dall'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Santoruvo.
«Tutto questo finché una Amministrazione comunale, la precedente, non vince un finanziamento e non decide di accendere un mutuo all'istituto del credito sportivo per fare dei lavori dignitosi in una struttura ormai priva di qualsiasi standard minimo di sicurezza. Noi appena insediatoci ci troviamo nel marasma dell' aumento dei prezzi delle materie prime, così siamo costretti a rivedere progetto e capitolato di gara; mettiamo in gara il progetto che viene aggiudicato per fortuna ad una ditta seria di Somma Vesuviana, che a sua volta concede il sub appalto ad un' altra ditta di Bitonto - prosegue il delegato -. Senza nemmeno rendersi conto delle opere eseguite in 9 mesi, dello stato di avanzamento dei lavori, certificato dal RUP, inveiscono rispetto al fatto che si sta facendo una perizia di variante su un progetto di 1,2 milioni di euro, scaturita durante l' esecuzione dei lavori. A seguito di demolizioni avvenute in questi mesi sono emersi altri problemi relativi a parti della struttura ormai deperite, oltre ad altre situazioni non previste nel progetto che questa amministrazione intende portare avanti. Il tutto sarà spiegato non appena la giunta comunale approverà la perizia di variante».
«Fra tutto questo, il primo cittadino giusto qualche settimana fa aveva garantito che l'Amministrazione comunale avrebbe fatto di tutto per riaprire lo stadio per lotti per andare incontro alle necessità di una società sempre informata su tutto. Il tifo lo si fa negli stadi, lasciamolo fuori dalla cosa pubblica per favore - conclude l'assessore Santoruvo -. Una perizia di variante ha molteplici cause: per adeguamento a norme e regolamenti sopravvenuti in fase di esecuzione dei lavori, per accertate cause impreviste e imprevedibili, per difficoltà esecutive derivanti da cause geologiche, per errori o omissioni nel progetto esecutivo (in questo caso la responsabilità dei danni ricade sul progettista)».
«Tutto questo finché una Amministrazione comunale, la precedente, non vince un finanziamento e non decide di accendere un mutuo all'istituto del credito sportivo per fare dei lavori dignitosi in una struttura ormai priva di qualsiasi standard minimo di sicurezza. Noi appena insediatoci ci troviamo nel marasma dell' aumento dei prezzi delle materie prime, così siamo costretti a rivedere progetto e capitolato di gara; mettiamo in gara il progetto che viene aggiudicato per fortuna ad una ditta seria di Somma Vesuviana, che a sua volta concede il sub appalto ad un' altra ditta di Bitonto - prosegue il delegato -. Senza nemmeno rendersi conto delle opere eseguite in 9 mesi, dello stato di avanzamento dei lavori, certificato dal RUP, inveiscono rispetto al fatto che si sta facendo una perizia di variante su un progetto di 1,2 milioni di euro, scaturita durante l' esecuzione dei lavori. A seguito di demolizioni avvenute in questi mesi sono emersi altri problemi relativi a parti della struttura ormai deperite, oltre ad altre situazioni non previste nel progetto che questa amministrazione intende portare avanti. Il tutto sarà spiegato non appena la giunta comunale approverà la perizia di variante».
«Fra tutto questo, il primo cittadino giusto qualche settimana fa aveva garantito che l'Amministrazione comunale avrebbe fatto di tutto per riaprire lo stadio per lotti per andare incontro alle necessità di una società sempre informata su tutto. Il tifo lo si fa negli stadi, lasciamolo fuori dalla cosa pubblica per favore - conclude l'assessore Santoruvo -. Una perizia di variante ha molteplici cause: per adeguamento a norme e regolamenti sopravvenuti in fase di esecuzione dei lavori, per accertate cause impreviste e imprevedibili, per difficoltà esecutive derivanti da cause geologiche, per errori o omissioni nel progetto esecutivo (in questo caso la responsabilità dei danni ricade sul progettista)».