Cultura, Eventi e Spettacolo
Le Cronache del Trono mancano l'obiettivo di portare Bitonto fuori dalla Regione
Tante presenze ma 9 su 10 erano pugliesi. 'Respiro corto' sulla strategia di marketing territoriale
Bitonto - giovedì 29 marzo 2018
10.37
Tornerebbero quasi tutti a Bitonto, ma 9 ospiti su 10 erano pugliesi. È questo il risultato del sondaggio degli organizzatori dell'evento dedicato ai fan della serie tv "Game of Thrones", suggerito sulla pagina facebook dell'evento, che si è tenuto in città il 17 e 18 marzo scorso.
L'iniziativa, definita "raduno nazionale", avrebbe dovuto essere uno dei fiori all'occhiello dell'amministrazione comunale per la promozione della città fuori dalla regione puntando sul turismo extraregionale grazie all'onda mediatica generata dall'inserimento nella short list per diventare Capitale Italiana della Cultura 2019.
A più riprese, nelle giornate che hanno preceduto l'evento, sia il sindaco Abbaticchio che l'assessore al marketing territoriale, Rocco Mangini, avevano sottolineato il grande afflusso di gente, proveniente da tutta Italia, di fan dei guerrieri nordici che le "Cronache del trono" avrebbe portato.
Tuttavia, se l'obiettivo di questo sforzo era puntare all'extraregionalità, il bersaglio è stato mancato. Proprio il sondaggio afferma che l'85% di quanti hanno risposto (quindi quasi 9 su 10) era pugliese. Il raduno nazionale si è, di fatto, trasformato in un raduno regionale, attirando a Bitonto solo i fan più accaniti, attratti non tanto dalle bellezze bitontine, quanto dalla possibilità di poter indossare in giro per il centro storico gli abiti di scena dei propri beniamini.
Partendo da questo dato, i risultati delle altre risposte sono una naturale conseguenza. Essendo quasi tutti pugliesi il 65% conosceva, ovviamente, già Bitonto e solo il 40% degli intervistati ha conosciuto Bitonto attraverso le attività di promozione dell'iniziativa. Lascia perplessi, nonostante le dichiarazioni trionfali di amministrazione comunale e staff dell'evento sulla perfezione della macchina organizzativa, che solo il 50% di quanti hanno risposto al sondaggio hanno reputato "ottima" l'organizzazione della due giorni. Moltissimi sono stati infatti i commenti di visitatori delusi, amareggiati dalle lunghe code – spesso vane - per i biglietti e dal grado di coinvolgimento degli eventi proposti, con tanto di inviti a evitare di parteciparvi.
Al di là del sondaggio, c'è un dato che evidenzia come qualcosa non abbia funzionato: a fronte di oltre "2mila arrivi da tutta Italia", annunciati dall'assessorato, le foto realizzate sulla "Sedia del trono" (l'evento più richiesto e ricercato da parte dei visitatori) sono state poco più di 1000: o metà dei visitatori non è riuscita a entrare per la foto o i 2mila arrivi previsti si sono ridotti drasticamente.
Insomma molti "chiaro scuri" per un evento che se, da una parte, ha animato, come tante altre iniziative, il week end del centro storico bitontino offrendo un ulteriore occasione per i cittadini dei comuni vicini di passare momenti di intrattenimento a Bitonto, dall'altra ha fallito completamente l'obiettivo di farne un veicolo di promozione fuori dalla regione.
La stessa campagna di promozione dell'evento, a ben vedere, ha interessato praticamente solo i media locali, con sporadici "spot" sulle testate della Città Metropolitana di Bari e della provincia BAT, registrando il disinteresse dei media nazionali. Una strategia comunicativa che ha portato solo i frutti che poteva portare - locali, appunto - sancendo di fatto il mancato raggiungimento dell'obiettivo e dando ragione a quanto dichiarato dallo stesso Mangini in una video intervista al termine della kermesse, sulla necessità di invitare «chi ne sa più di noi» a offrire il proprio contributo in futuro. D'altra parte approssimativa è stata la gestione della comunicazione anche per gli aspetti più elementari, visto che nessun comunicato stampa è stato prodotto per essere diffuso fra i media, nè è stata organizzata alcuna conferenza stampa di presentazione.
Più di una perplessità suscita anche l'idea, lanciata dall'assessore, di «trasformare il raduno in un appuntamento annuale». Trattandosi di un evento legato a una serie televisiva il cui successo è decretato dalla moda del momento e il cui impeto si riduce, come accaduto per altri fenomeni simili, nell'arco di poche stagioni, viene difficile intravedere in questa idea quel "respiro lungo" necessario al marketing territoriale per lasciare sul territorio un patrimonio che "sopravviva" ai protagonisti di questa stagione amministrativa.
Nelle prossime settimane, intanto, con l'arrivo della primavera, sono alle porte nuovi eventi di grande interesse che, come da tradizione, portano a Bitonto numerosi visitatori e che vedranno il loro clou nel mese di maggio con i Cortili Aperti e il Corteo Storico. Eventi meno eclatanti e "sponsorizzati", ma in grado di lasciare ugualmente incantati i turisti che visiteranno la città.
L'iniziativa, definita "raduno nazionale", avrebbe dovuto essere uno dei fiori all'occhiello dell'amministrazione comunale per la promozione della città fuori dalla regione puntando sul turismo extraregionale grazie all'onda mediatica generata dall'inserimento nella short list per diventare Capitale Italiana della Cultura 2019.
A più riprese, nelle giornate che hanno preceduto l'evento, sia il sindaco Abbaticchio che l'assessore al marketing territoriale, Rocco Mangini, avevano sottolineato il grande afflusso di gente, proveniente da tutta Italia, di fan dei guerrieri nordici che le "Cronache del trono" avrebbe portato.
Tuttavia, se l'obiettivo di questo sforzo era puntare all'extraregionalità, il bersaglio è stato mancato. Proprio il sondaggio afferma che l'85% di quanti hanno risposto (quindi quasi 9 su 10) era pugliese. Il raduno nazionale si è, di fatto, trasformato in un raduno regionale, attirando a Bitonto solo i fan più accaniti, attratti non tanto dalle bellezze bitontine, quanto dalla possibilità di poter indossare in giro per il centro storico gli abiti di scena dei propri beniamini.
Partendo da questo dato, i risultati delle altre risposte sono una naturale conseguenza. Essendo quasi tutti pugliesi il 65% conosceva, ovviamente, già Bitonto e solo il 40% degli intervistati ha conosciuto Bitonto attraverso le attività di promozione dell'iniziativa. Lascia perplessi, nonostante le dichiarazioni trionfali di amministrazione comunale e staff dell'evento sulla perfezione della macchina organizzativa, che solo il 50% di quanti hanno risposto al sondaggio hanno reputato "ottima" l'organizzazione della due giorni. Moltissimi sono stati infatti i commenti di visitatori delusi, amareggiati dalle lunghe code – spesso vane - per i biglietti e dal grado di coinvolgimento degli eventi proposti, con tanto di inviti a evitare di parteciparvi.
Al di là del sondaggio, c'è un dato che evidenzia come qualcosa non abbia funzionato: a fronte di oltre "2mila arrivi da tutta Italia", annunciati dall'assessorato, le foto realizzate sulla "Sedia del trono" (l'evento più richiesto e ricercato da parte dei visitatori) sono state poco più di 1000: o metà dei visitatori non è riuscita a entrare per la foto o i 2mila arrivi previsti si sono ridotti drasticamente.
Insomma molti "chiaro scuri" per un evento che se, da una parte, ha animato, come tante altre iniziative, il week end del centro storico bitontino offrendo un ulteriore occasione per i cittadini dei comuni vicini di passare momenti di intrattenimento a Bitonto, dall'altra ha fallito completamente l'obiettivo di farne un veicolo di promozione fuori dalla regione.
La stessa campagna di promozione dell'evento, a ben vedere, ha interessato praticamente solo i media locali, con sporadici "spot" sulle testate della Città Metropolitana di Bari e della provincia BAT, registrando il disinteresse dei media nazionali. Una strategia comunicativa che ha portato solo i frutti che poteva portare - locali, appunto - sancendo di fatto il mancato raggiungimento dell'obiettivo e dando ragione a quanto dichiarato dallo stesso Mangini in una video intervista al termine della kermesse, sulla necessità di invitare «chi ne sa più di noi» a offrire il proprio contributo in futuro. D'altra parte approssimativa è stata la gestione della comunicazione anche per gli aspetti più elementari, visto che nessun comunicato stampa è stato prodotto per essere diffuso fra i media, nè è stata organizzata alcuna conferenza stampa di presentazione.
Più di una perplessità suscita anche l'idea, lanciata dall'assessore, di «trasformare il raduno in un appuntamento annuale». Trattandosi di un evento legato a una serie televisiva il cui successo è decretato dalla moda del momento e il cui impeto si riduce, come accaduto per altri fenomeni simili, nell'arco di poche stagioni, viene difficile intravedere in questa idea quel "respiro lungo" necessario al marketing territoriale per lasciare sul territorio un patrimonio che "sopravviva" ai protagonisti di questa stagione amministrativa.
Nelle prossime settimane, intanto, con l'arrivo della primavera, sono alle porte nuovi eventi di grande interesse che, come da tradizione, portano a Bitonto numerosi visitatori e che vedranno il loro clou nel mese di maggio con i Cortili Aperti e il Corteo Storico. Eventi meno eclatanti e "sponsorizzati", ma in grado di lasciare ugualmente incantati i turisti che visiteranno la città.