Territorio e Ambiente
Le meraviglie di Bitonto tra i candidati ai 'Luoghi del Cuore' FAI
Cazzolla (Fare Verde): «Votate il Bosco: un finanziamento renderebbe possibili le cure di cui ha bisogno»
Bitonto - lunedì 1 giugno 2020
7.35
Ci sono anche le meraviglie di Bitonto tra i possibili candidati ad entrare tra "I Luoghi del Cuore" FAI, la campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Si tratta del più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del patrimonio nazionale che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare.
Dopo il censimento, il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti, destinando dei fondi da impiegare proprio per rilanciare o recuperare i candidati più votati.
In classifica, per la città dell'olio, ci sono, tra gli altri, la Cattedrale, i palazzi De Lerma e Sylos Calò, le chiese di San Francesco D'Assisi, del Crocifisso, del Purgatorio, di Santa Maria della Chinisa e dell'Annunziata, ma anche Lama Balice e l'Istituto Maria Cristina di Savoia. Ma il più suffragato è, al momento, il Bosco di Bitonto, che con i suoi 114 voti, distacca di gran lunga tutti gli altri. Merito dell'impegno dell'associazione ambientalista Fare Verde Bitonto, che ha preso a cuore l'iniziativa per recuperare un importante polmone verde della città.
«I motivi per votare il bosco di Bitonto sono tanti – spiega Beppe Cazzolla, responsabile locale e tra i consiglieri nazionali dell'associazione - è il più grande polmone verde della nostra Città, con una grande varietà di specie vegetali ed è il luogo della nostra infanzia e del ricordo dei nostri genitori e che vorremmo lasciare ai nostri figli. Qui tanti agricoltori hanno dedicato intere giornate alla messa a dimora di nuove piante, alla realizzazione di muretti a secco, alla realizzazione di trulli, masserie e jazzi, ed a lavorare faticosamente la terra per renderla coltivabile; mentre i pastori hanno praticato la transumanza grazie alla presenza di tratturelli. Paesaggio ideale per le nostre spensierate scampagnate da ragazzi, mentre ora è meraviglioso percorrerlo a piedi o in mountain bike (e perché non poterlo fare anche a cavallo?)».
Importante, secondo Cazzolla, anche il fatto che sia «il luogo dove possiamo scorgere animali in libertà (senza essere in uno zoo o in un circo) che fuggono al nostro sguardo e la loro visione ci coglie di sorpresa e con l'incanto di un bambino (nulla è scontato, oppure ammirare il cielo e le stelle con meno inquinamento luminoso e il nostro sguardo può spaziare da Castel del Monte al Mar Adriatico. È il luogo dove abbiamo realizzato i campi di Tutela Ambientale e prevenzione Incendi "Paolo Colli" e poi lo abbiamo trasformato in un bosco incantato con la "Notte Bianca", ma abbisogna di numerose cure e tanta manutenzione e per questo farebbe comodo un finanziamento». Senza considerare che «è quasi completamente di proprietà comunale e quindi completamente Nostro ed ha bisogno del nostro aiuto».
L'impegno dei bitontini per questa battaglia è stato, a dire il vero, abbastanza scarso, complice anche un malfunzionamento della piattaforma di voto, vista la distanza in classifica dagli altri candidati. Un'occasione persa visto che sul gradino più alto della classifica nazionale c'è il Ponte dell'Acquedotto di Gravina in Puglia, a un tiro di schioppo da Bitonto e con una popolazione molto più bassa.
«I Gravinesi (una comunità di gran lunga più piccola di quella di Bitonto) – sprona il responsabile di Fare Verde - hanno risposto in maniera esemplare al punto che oggi il loro gioiello è balzato al primo posto in classifica scavalcando anche luoghi molto più conosciuti e guadagnandosi un probabile finanziamento per salvaguardare la bellissima struttura. I bitontini, invece, cosa hanno a cuore? Ci lamentiamo se vediamo una buca, ma poi non riusciamo a cogliere delle opportunità per sanare quella buca!».
Dopo il censimento, il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti, destinando dei fondi da impiegare proprio per rilanciare o recuperare i candidati più votati.
In classifica, per la città dell'olio, ci sono, tra gli altri, la Cattedrale, i palazzi De Lerma e Sylos Calò, le chiese di San Francesco D'Assisi, del Crocifisso, del Purgatorio, di Santa Maria della Chinisa e dell'Annunziata, ma anche Lama Balice e l'Istituto Maria Cristina di Savoia. Ma il più suffragato è, al momento, il Bosco di Bitonto, che con i suoi 114 voti, distacca di gran lunga tutti gli altri. Merito dell'impegno dell'associazione ambientalista Fare Verde Bitonto, che ha preso a cuore l'iniziativa per recuperare un importante polmone verde della città.
«I motivi per votare il bosco di Bitonto sono tanti – spiega Beppe Cazzolla, responsabile locale e tra i consiglieri nazionali dell'associazione - è il più grande polmone verde della nostra Città, con una grande varietà di specie vegetali ed è il luogo della nostra infanzia e del ricordo dei nostri genitori e che vorremmo lasciare ai nostri figli. Qui tanti agricoltori hanno dedicato intere giornate alla messa a dimora di nuove piante, alla realizzazione di muretti a secco, alla realizzazione di trulli, masserie e jazzi, ed a lavorare faticosamente la terra per renderla coltivabile; mentre i pastori hanno praticato la transumanza grazie alla presenza di tratturelli. Paesaggio ideale per le nostre spensierate scampagnate da ragazzi, mentre ora è meraviglioso percorrerlo a piedi o in mountain bike (e perché non poterlo fare anche a cavallo?)».
Importante, secondo Cazzolla, anche il fatto che sia «il luogo dove possiamo scorgere animali in libertà (senza essere in uno zoo o in un circo) che fuggono al nostro sguardo e la loro visione ci coglie di sorpresa e con l'incanto di un bambino (nulla è scontato, oppure ammirare il cielo e le stelle con meno inquinamento luminoso e il nostro sguardo può spaziare da Castel del Monte al Mar Adriatico. È il luogo dove abbiamo realizzato i campi di Tutela Ambientale e prevenzione Incendi "Paolo Colli" e poi lo abbiamo trasformato in un bosco incantato con la "Notte Bianca", ma abbisogna di numerose cure e tanta manutenzione e per questo farebbe comodo un finanziamento». Senza considerare che «è quasi completamente di proprietà comunale e quindi completamente Nostro ed ha bisogno del nostro aiuto».
L'impegno dei bitontini per questa battaglia è stato, a dire il vero, abbastanza scarso, complice anche un malfunzionamento della piattaforma di voto, vista la distanza in classifica dagli altri candidati. Un'occasione persa visto che sul gradino più alto della classifica nazionale c'è il Ponte dell'Acquedotto di Gravina in Puglia, a un tiro di schioppo da Bitonto e con una popolazione molto più bassa.
«I Gravinesi (una comunità di gran lunga più piccola di quella di Bitonto) – sprona il responsabile di Fare Verde - hanno risposto in maniera esemplare al punto che oggi il loro gioiello è balzato al primo posto in classifica scavalcando anche luoghi molto più conosciuti e guadagnandosi un probabile finanziamento per salvaguardare la bellissima struttura. I bitontini, invece, cosa hanno a cuore? Ci lamentiamo se vediamo una buca, ma poi non riusciamo a cogliere delle opportunità per sanare quella buca!».