Cultura, Eventi e Spettacolo
Le nuove lucciole del Ballet de L’Opéra du Rhin brillano al Teatro Traetta
Uno spettacolo di fama internazionale incanta il pubblico di Bitonto
Bitonto - mercoledì 20 febbraio 2019
10.55
Dalle lucciole pasoliniane nasce l'idea di "Fireflies", lo spettacolo andato in scena la scorsa domenica al Teatro Tommaso Traetta di Bitonto, a cura del Ballet de l'Opéra National du Rhin – ospite del quinto appuntamento del Network Internazionale Danza Puglia, progetto di formazione e pedagogia nell'universo della danza contemporanea pugliese, diretto da Ezio Schiavulli.
Fondato nel 1972, il Ballet du Rhin si stabilisce prima tra Strasburgo e Mulhouse e successivamente in Alsazia, in Francia e poi nel mondo, viaggiando come compagnia ambasciatrice della danza, con al seguito ben 32 artisti internazionali, diventando una realtà coreutica ovunque seguita e apprezzata.
In occasione del quinto appuntamento di formazione del NIDP, il Ballet de l'Opèra National du Rhin ha elaborato una versione inedita di Fireflies, includendo la presenza di 30 ragazzi del Network. L'idea drammaturgica prende vita dall'immagine delle lucciole che per Pasolini rappresentavano l'umanità scomparsa a causa di un fascismo imperante. Un'estinzione che appare evidente in questo estratto coreutico poetico e naturalistico, ma senz'altro politico. Le lucciole di Pasolini diventano in questa coreografia gli artisti che hanno sempre più difficoltà ad avere un dialogo con un pubblico troppo distante.
«La televisione è la fine di qualcosa» afferma Bruno Bouché - intervistato a margine dello spettacolo dalla direttrice della rivista Danza & Danza Maria Luisa Buzzi – citando Pasolini, e alludendo alla necessità di dover resistere ad un nuovo fascismo, quello delle tecnologie, e lo si comprende dai primi versi della Divina Commedia recitati dalla danzatrice Eureka Fukuoka e dalle note di "Via del Campo" di Fabrizio De André. Sulla scena un papavero a rappresentare la fragilità dell'artista nella contemporaneità e sullo sfondo gli allievi del Network come un vero e proprio sciame di lucciole. L'adattamento coreografico è la prima collaborazione tra lo scrittore Daniel Conrod e il direttore del Ballet du Rhin.
«Non sono un coreografo tradizionalista. Mi sento più un artigiano, sculture con la materia dei corpi», ha detto ancora Bouché, raccontando della sua carriera e dell'importanza del codice del balletto classico e della necessità di doverlo adattare ai tempi dell'oggi.
Fireflies fa parte della rassegna "L'Arte dello Spettatore" organizzata dal Network Internazionale Danza Puglia, che dà l'opportunità agli allievi e ai non esperti del settore di partecipare come spettatori ai lavori dei coreografi ospiti e di dialogare dello stesso e con lo stesso. Il NIDP organizza, ormai da cinque anni, un weekend di formazione al mese con coreografi provenienti da tutto il mondo, offrendo l'opportunità agli allievi e agli insegnanti di tutta Puglia di arricchire le proprie conoscenze.
Il prossimo mese appuntamento con Orin Camus e Chloé Hernandez, coreografi francesi, e con lo spettacolo "Si Nous Prenions le Temps" il 17 marzo al Teatro Traetta. L'intero Network è sostenuto dal Comune di Bitonto e dal Teatro Pubblico Pugliese.
Fondato nel 1972, il Ballet du Rhin si stabilisce prima tra Strasburgo e Mulhouse e successivamente in Alsazia, in Francia e poi nel mondo, viaggiando come compagnia ambasciatrice della danza, con al seguito ben 32 artisti internazionali, diventando una realtà coreutica ovunque seguita e apprezzata.
In occasione del quinto appuntamento di formazione del NIDP, il Ballet de l'Opèra National du Rhin ha elaborato una versione inedita di Fireflies, includendo la presenza di 30 ragazzi del Network. L'idea drammaturgica prende vita dall'immagine delle lucciole che per Pasolini rappresentavano l'umanità scomparsa a causa di un fascismo imperante. Un'estinzione che appare evidente in questo estratto coreutico poetico e naturalistico, ma senz'altro politico. Le lucciole di Pasolini diventano in questa coreografia gli artisti che hanno sempre più difficoltà ad avere un dialogo con un pubblico troppo distante.
«La televisione è la fine di qualcosa» afferma Bruno Bouché - intervistato a margine dello spettacolo dalla direttrice della rivista Danza & Danza Maria Luisa Buzzi – citando Pasolini, e alludendo alla necessità di dover resistere ad un nuovo fascismo, quello delle tecnologie, e lo si comprende dai primi versi della Divina Commedia recitati dalla danzatrice Eureka Fukuoka e dalle note di "Via del Campo" di Fabrizio De André. Sulla scena un papavero a rappresentare la fragilità dell'artista nella contemporaneità e sullo sfondo gli allievi del Network come un vero e proprio sciame di lucciole. L'adattamento coreografico è la prima collaborazione tra lo scrittore Daniel Conrod e il direttore del Ballet du Rhin.
«Non sono un coreografo tradizionalista. Mi sento più un artigiano, sculture con la materia dei corpi», ha detto ancora Bouché, raccontando della sua carriera e dell'importanza del codice del balletto classico e della necessità di doverlo adattare ai tempi dell'oggi.
Fireflies fa parte della rassegna "L'Arte dello Spettatore" organizzata dal Network Internazionale Danza Puglia, che dà l'opportunità agli allievi e ai non esperti del settore di partecipare come spettatori ai lavori dei coreografi ospiti e di dialogare dello stesso e con lo stesso. Il NIDP organizza, ormai da cinque anni, un weekend di formazione al mese con coreografi provenienti da tutto il mondo, offrendo l'opportunità agli allievi e agli insegnanti di tutta Puglia di arricchire le proprie conoscenze.
Il prossimo mese appuntamento con Orin Camus e Chloé Hernandez, coreografi francesi, e con lo spettacolo "Si Nous Prenions le Temps" il 17 marzo al Teatro Traetta. L'intero Network è sostenuto dal Comune di Bitonto e dal Teatro Pubblico Pugliese.