Cronaca
Maltrattate e cacciate di casa: madre e figlia vivono in auto da un mese
Un'associazione di Bitonto prova ad aiutarle: «Lavoriamo, anche se in nero: vorremmo solo la dignità di un tetto»
Bitonto - sabato 6 marzo 2021
10.13
Sette anni di abusi e maltrattamenti, conclusi con l'ultima delle violenze: la costrizione a lasciare il tetto sotto il quale vivevano. Si consuma fra Palo del Colle e Bitonto la storia della 30enne Maria (nome di fantasia) e della madre 50enne, costrette a vivere in macchina da oltre un mese a causa della prepotenza del secondo marito della madre, che le ha cacciate di casa perchè diventate, a suo dire, "un peso".
Entrambe badanti "a nero", sono aiutate, per quanto possibile, dai volontari di un'associazione di Bitonto in cui esse stesse svolgono attività di volontariato, ma cercano un posto dove stare, una casa che le accolga oppure qualcuno che ne regolarizzi la situazione lavorativa.
«Ormai erano anni che mia madre veniva maltrattata dal marito – dice Maria, che vive e lavora a Palo del Colle, raccontando la sua storia - non gli siamo più utili e ci ha letteralmente buttate fuori casa. È una situazione terribile. Ci siamo rivolte agli assistenti sociali di Palo ma non ci hanno dato molta attenzione. Ho parlato anche con la responsabile di un'associazione che si occupa di violenza contro le donne, ma siamo state allontanate perché, secondo loro, i segni della violenza non sono visibili. Per fortuna i lividi, adesso, sono lontani e la violenza verbale e psicologica per loro, forse, non sono abbastanza. Dovrebbero aiutarci, avviare dei piani di intervento, invece nessuno fa niente».
L'uomo, originario di un'altra regione che vive a Palo del Colle da ormai 7 anni, avrebbe cacciato le due donne senza pensarci: «Per lui le donne devono solo pulire e cucinare. Una volta ha spinto mia madre per le scale, maltratta i nostri due cagnolini senza che abbiano fatto nulla. È un uomo violento e ho paura per la nostra incolumità. Però sembra che a nessuno interessi».
Lavorano entrambe e cercano una casa dove stare per vivere in maniera dignitosa «siamo disposte anche ad anticipare tre mensilità. Sto risparmiando tutto quello che posso, non compro neanche più i farmaci per me» ha affermato Maria, che è affetta dalla disgenesia del corpo calloso. «Non posso chiedere nemmeno l'invalidità perché non ho una residenza. Sono per giunta anche cardiopatica ed asmatica, non è il massimo per me vivere in macchina. Mi sono sempre data da fare, nonostante soffrissi di numerose patologie. Mi piace lavorare e potrei fare qualsiasi cosa, purché sia riconosciuta legalmente così da consentirmi di pagare l'affitto e vivere una vita dignitosa».
Per chiunque volesse aiutare Maria e la mamma può scrivere a info@bitontoviva.it
Entrambe badanti "a nero", sono aiutate, per quanto possibile, dai volontari di un'associazione di Bitonto in cui esse stesse svolgono attività di volontariato, ma cercano un posto dove stare, una casa che le accolga oppure qualcuno che ne regolarizzi la situazione lavorativa.
«Ormai erano anni che mia madre veniva maltrattata dal marito – dice Maria, che vive e lavora a Palo del Colle, raccontando la sua storia - non gli siamo più utili e ci ha letteralmente buttate fuori casa. È una situazione terribile. Ci siamo rivolte agli assistenti sociali di Palo ma non ci hanno dato molta attenzione. Ho parlato anche con la responsabile di un'associazione che si occupa di violenza contro le donne, ma siamo state allontanate perché, secondo loro, i segni della violenza non sono visibili. Per fortuna i lividi, adesso, sono lontani e la violenza verbale e psicologica per loro, forse, non sono abbastanza. Dovrebbero aiutarci, avviare dei piani di intervento, invece nessuno fa niente».
L'uomo, originario di un'altra regione che vive a Palo del Colle da ormai 7 anni, avrebbe cacciato le due donne senza pensarci: «Per lui le donne devono solo pulire e cucinare. Una volta ha spinto mia madre per le scale, maltratta i nostri due cagnolini senza che abbiano fatto nulla. È un uomo violento e ho paura per la nostra incolumità. Però sembra che a nessuno interessi».
Lavorano entrambe e cercano una casa dove stare per vivere in maniera dignitosa «siamo disposte anche ad anticipare tre mensilità. Sto risparmiando tutto quello che posso, non compro neanche più i farmaci per me» ha affermato Maria, che è affetta dalla disgenesia del corpo calloso. «Non posso chiedere nemmeno l'invalidità perché non ho una residenza. Sono per giunta anche cardiopatica ed asmatica, non è il massimo per me vivere in macchina. Mi sono sempre data da fare, nonostante soffrissi di numerose patologie. Mi piace lavorare e potrei fare qualsiasi cosa, purché sia riconosciuta legalmente così da consentirmi di pagare l'affitto e vivere una vita dignitosa».
Per chiunque volesse aiutare Maria e la mamma può scrivere a info@bitontoviva.it