Politica
Mancano i medici, difficoltà nei punti di primo intervento
A lanciare l'allarme è il consigliere regionale Damascelli
Bitonto - venerdì 30 giugno 2017
15.42
"Cronaca di una morte annunciata della sanità pugliese: depotenziati numerosi Punti di Primo Intervento Territoriale anche in località che registrano un significativo picco di presenze estive senza nemmeno provvedere le ambulanze medicalizzate. Perché? Mancano i medici nel settore dell'emergenza-urgenza, in cui si è costretti a lunghi anni di faticoso precariato. Chiedo, quindi, all'assessore regionale alla Sanità Emiliano: perché non provvede alle assunzioni di medici che lavorano in un settore delicatissimo come questo?". Lo denuncia il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
"L'Asl di Bari –aggiunge- con deliberazione n. 1238 del 29 giugno, ha stabilito, secondo quanto previsto dalla deliberazione n. 1933/2016 della Giunta Regionale, la riduzione da H24 ad H12 di numerosi PPIT in diversi comuni. Questo nelle more della prevista 'riconversione totale'. Si scrive 'riconversione', ma si legge chiusura definitiva, specie perché mentre è certo che si taglieranno queste realtà assistenziali territoriali, non è previsto che a questi tagli corrisponderà il necessario potenziamento dei Pronto Soccorso degli ospedali di riferimento.
Una lenta eutanasia del servizio sanitario territoriale di cui la direzione generale della Asl spiega chiaramente le ragioni: mancano all'appello 28 medici. Come è noto, il precariato nel settore è ormai una condizione atavica, tanto che i medici sono sempre più scoraggiati a prestare servizio nell'emergenza-urgenza.
Emiliano intende dare dignità, con condizioni contrattuali accettabili, a questi professionisti che salvano la vita dei cittadini? Può mai essere che un medico resti precario per decenni, costretto a turni massacranti in una branca della medicina notoriamente tra le più usuranti dal punto di vista lavorativo? Dal primo luglio molti PPIT della provincia di Bari saranno depotenziati, ma dal primo ottobre è prevista la riconversione di tutti in Postazioni Medicalizzate di 118 H24. Dove andranno i cittadini che si rivolgevano ai PPIT dopo la riconversione? Attendo un riscontro –conclude Damascelli- nella speranza di un dietrofront della Giunta regionale, pur sapendo che sono solo i primi frutti di un Piano di Riordino pensato male e redatto peggio. Diversamente, non resteremo certamente a guardare".
"L'Asl di Bari –aggiunge- con deliberazione n. 1238 del 29 giugno, ha stabilito, secondo quanto previsto dalla deliberazione n. 1933/2016 della Giunta Regionale, la riduzione da H24 ad H12 di numerosi PPIT in diversi comuni. Questo nelle more della prevista 'riconversione totale'. Si scrive 'riconversione', ma si legge chiusura definitiva, specie perché mentre è certo che si taglieranno queste realtà assistenziali territoriali, non è previsto che a questi tagli corrisponderà il necessario potenziamento dei Pronto Soccorso degli ospedali di riferimento.
Una lenta eutanasia del servizio sanitario territoriale di cui la direzione generale della Asl spiega chiaramente le ragioni: mancano all'appello 28 medici. Come è noto, il precariato nel settore è ormai una condizione atavica, tanto che i medici sono sempre più scoraggiati a prestare servizio nell'emergenza-urgenza.
Emiliano intende dare dignità, con condizioni contrattuali accettabili, a questi professionisti che salvano la vita dei cittadini? Può mai essere che un medico resti precario per decenni, costretto a turni massacranti in una branca della medicina notoriamente tra le più usuranti dal punto di vista lavorativo? Dal primo luglio molti PPIT della provincia di Bari saranno depotenziati, ma dal primo ottobre è prevista la riconversione di tutti in Postazioni Medicalizzate di 118 H24. Dove andranno i cittadini che si rivolgevano ai PPIT dopo la riconversione? Attendo un riscontro –conclude Damascelli- nella speranza di un dietrofront della Giunta regionale, pur sapendo che sono solo i primi frutti di un Piano di Riordino pensato male e redatto peggio. Diversamente, non resteremo certamente a guardare".