Politica
Maria Cristina, la denuncia del M5S Bitonto: «Emblema del degrado»
La nota diramata dal gruppo territoriale dei pentastellati
Bitonto - giovedì 14 marzo 2024
«In un tono di urgenza e denuncia, è impossibile ignorare la tragica trasformazione del Maria Cristina, un tempo simbolo di dignità e ora emblema del degrado». Comincia così il comunicato stampa diramato dal Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Bitonto. «La storia del Maria Cristina e delle vicissitudini dell'ASP sono note», inizia una fonte locale, «di fatto il commissariamento dell'azienda parte nel 2018, da quel momento a seguito dello scioglimento del CDA, tutti i proponimenti della politica tutta naufragano definitivamente».
«Da quell'anno fatidico, il Maria Cristina è diventato preda di una depredazione senza scrupoli - proseguono i grillini -. La situazione attuale è desolante: gli ambienti disabitati sono diventati un "scempio totale", dove il degrado regna sovrano. L'edificio augusteo, un tempo orgoglio della comunità, è ora un cumulo di rovine. La pineta circostante, un tempo rigogliosa, è soffocata dall'immondizia. Il cancello d'accesso, perpetuamente aperto, invita al vagabondaggio e allo stazionamento di bande di ragazzacci. Questi ultimi, spinti da un'inquietante temerarietà, si arrampicano sui tetti, mettendo a rischio la loro incolumità e quella degli ospiti delle cooperative che presidiano il luogo a fatica, facendo continui appelli alle forze dell'ordine, alla politica, al commissario».
«Il grido di aiuto è chiaro, ma la risposta è un assordante silenzio. "Di Augusto rimane il nulla!" è l'amara conclusione. Questa non è solo la storia di un edificio e di un'area verde trascurati, ma il simbolo di una comunità abbandonata dalle istituzioni che avrebbero dovuto proteggerla. È un appello urgente a ristabilire l'ordine, la sicurezza e la dignità che ogni cittadino merita», concludono i pentastellati.
«Da quell'anno fatidico, il Maria Cristina è diventato preda di una depredazione senza scrupoli - proseguono i grillini -. La situazione attuale è desolante: gli ambienti disabitati sono diventati un "scempio totale", dove il degrado regna sovrano. L'edificio augusteo, un tempo orgoglio della comunità, è ora un cumulo di rovine. La pineta circostante, un tempo rigogliosa, è soffocata dall'immondizia. Il cancello d'accesso, perpetuamente aperto, invita al vagabondaggio e allo stazionamento di bande di ragazzacci. Questi ultimi, spinti da un'inquietante temerarietà, si arrampicano sui tetti, mettendo a rischio la loro incolumità e quella degli ospiti delle cooperative che presidiano il luogo a fatica, facendo continui appelli alle forze dell'ordine, alla politica, al commissario».
«Il grido di aiuto è chiaro, ma la risposta è un assordante silenzio. "Di Augusto rimane il nulla!" è l'amara conclusione. Questa non è solo la storia di un edificio e di un'area verde trascurati, ma il simbolo di una comunità abbandonata dalle istituzioni che avrebbero dovuto proteggerla. È un appello urgente a ristabilire l'ordine, la sicurezza e la dignità che ogni cittadino merita», concludono i pentastellati.