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Marilena Albanese (SERD): «Esiste un legame tra disagi mentali e dipendenze»

La nostra intervista al dirigente medico Asl Ba nel Servizio delle Dipendenze Patologiche presso l’U.O. Bitonto-Ruvo di Puglia

Il prossimo 10 ottobre ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale nel mondo.
La Giornata, celebrata per la prima volta il 10 ottobre 1992, è promossa dalla "World Federation of Mental Health – Federazione Mondiale della Salute Mentale" ed è sostenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il tema del 2023 è stato "la salute mentale è un diritto universale".
In merito, proponiamo un accurato approfondimento con Marilena Albanese, Medico Chirurgo con specializzazione in Psichiatria e Abilitazione all'esercizio della professione Piscoterapeutica Cognitivo Comportamentale Post-Razionalista.
La dott.ssa Albanese è Dirigente Medico presso l'Asl Ba nel Servizio delle Dipendenze Patologiche presso l'U.O. Bitonto-Ruvo di Puglia.

Si parla in maniera adeguata di salute mentale?
No: a mio parere se ne parla sì molto, ma in maniera sbagliata. L'approccio a questi argomenti - a cura soprattutto dei mass media - è semplicistico e distorto. Basti pensare come, in seguito ai tanti atti di violenza, si senta subito parlare di "raptus": entità questa che in psichiatria non esiste. Tali atti, infatti - pur apparentemente improvvisi - sono frutto di un disagio, se non proprio di una vera psicopatologia esistente da tempo che, non espressa, alla fine esita in un atto così eclatante.

Quali sono i disturbi mentali più frequenti nella popolazione mondiale?
Il disturbo mentale più frequente è certamente la depressione: sono circa 300 milioni le persone che, a livello globale, ne sono affette (colpisce più le donne). Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità essa è la malattia più diffusa dopo le patologie cardiovascolari. A seguire ci sono il disturbo bipolare (60 milioni), la demenza (50 milioni, tenendo conto dell'innalzamento dell'età) e la schizofrenia (23 milioni).

In proposito, esistono stime e dati ufficiali relativi alla popolazione italiana?
In Italia più di una persona su cinque soffre di un disturbo mentale; in Puglia sono aumentate le richieste di aiuto da parte degli adolescenti per disturbo d'ansia e stato depressivo - soprattutto negli ultimi cinque anni a causa della pandemia e delle guerre - che ne hanno limitato le prospettive future, determinando un pensiero negativo e perdita di interesse.

In che modo un individuo può accorgersi di essere affetto da un disturbo?
I sintomi di un disturbo mentale a cui porre particolare attenzione sono: il ritiro sociale, la perdita di interesse, l'apatia, il senso di demotivazione, l'alterazione del ritmo sonno/veglia, l'ipocondria, il disturbo da uso di sostanze (che è sempre la conseguenza di un disturbo psicopatologico con il quale è in comorbidità), alterazioni significative del tono dell'umore fino a sintomi più incisivi come allucinazioni uditive e visive, idee deliranti, confusione mentale. Molti disturbi insorgono in soggetti con corredo genetico che predispone ad essi.

Cosa può accadere se un tale individuo non si rivolge per la cura a uno specialista?
La patologia può solo peggiorare perchè non curata adeguatamente.

Come può una persona senza reddito "chiedere aiuto"?
Grazie alla Legge Basaglia si può chiedere aiuto sul territorio ai Centri di Salute Mentale e ai Servizi per le Dipendenze Patologiche.

In che modo droghe, alcool, ludopatia incidono sulla salute mentale? Esiste un legame tra disturbi mentali e tali dipendenze?
Il DUS (Disturbo da Uso di Sostanze) e le Dipendenze Sine Materia (gioco d'azzardo patologico, dipendenza da sesso, ecc.) sono sempre la conseguenza di disturbi psicopatologici con i quali sono in comorbidità. La problematica della dipendenza è una problematica psichiatrica.

Ci sono stime sulle dipendenze relative alla popolazione pugliese?
In Puglia, nel 2022 9000 utenti sono stati in trattamento presso i servizi di Dipendenze Patologiche - come riferito dal Ministero della Salute, che nel Rapporto Tossicodipendenze ha analizzato i dati del Sistema Informativo Nazionale delle Dipendenze (SIND). Il 91% di questi è di sesso maschile: molto diffusa è la dipendenza da cocaina.

Come mai un'incidenza maggiore negli uomini?
I motivi sono molteplici; uno di questi è di tipo culturale: è molto difficile che una donna si rivolga al servizio pubblico. Accade infatti spesso che le donne si rivolgano tardi al Servizio Pubblico, preferendo maggiormente rivolgersi al privato.

La risposta dello Stato nella gestione e contrasto di tali fenomeni è idonea, secondo lei?
Non ancora. Il disagio mentale è il risultato di vari fattori (genetici, ambientali, eventi stressanti, ecc.) e può evolvere verso la patologia psichiatrica in tutte le fasce di età. Il fenomeno, inoltre, in questi anni è cambiato sia per l'uso di sostanze, sia per l'aumento di aspettativa di vita. Il paziente andrebbe curato adeguatamente in servizi specialistici coordinati fra loro, che superino l'attuale frammentazione di approccio al paziente - come si può notare dalla presenza di due servizi separati: Centro di Salute Mentale e SERD. Essi lavorerebbero meglio se accorpati, dal momento che la patologia è unica. Questo accorpamento, attualmente, è presente in molte regioni, ma non in Puglia.
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  • Marilena Albanese
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