Vita di città
Materazzi: «Ero a un passo dal Milan, poi Facchetti mi ha trattenuto»
L'ex campione del mondo a Bitonto per un'iniziativa benefica
Bitonto - giovedì 7 settembre 2017
16.47
Doveva essere a Bitonto, ospite dell'Inter Club 'Peppino Prisco', "solo" per un'iniziativa benefica in favore dei bambini dello Swatziland, in Africa, ma è finito sulle pagine di tutti i quotidiani d'Italia per aver rivelato un retroscena sconosciuto del suo possibile "tradimento". Si tratta di Marco Materazzi, campione del mondo con la Nazionale italiana di calcio nel 2006 e simbolo indiscusso di fede nerazzurra, dopo aver segnato, con le sue prestazioni, la storia recente dell'unica squadra italiana ad aver realizzato il "triplete", vincendo il campionato, la coppa nazionale e la Champions League.
Appena pochi mesi prima del Mondiale 2006 in cui fu uno degli uomini decisivi, l'ex difensore dell'Inter stava per passare agli acerrimi rivali del Milan. Dopo averlo già anticipato nei mesi scorsi, ieri sera Matrix ha spiegato i retroscena di questo affare sfumato: «Sono rimasto grazie a Facchetti, lui mi ha accudito e ha permesso che non passassi all'altra sponda».
Durante l'evento, organizzato nell'ITE Vitale Giordano di Bitonto, per consentire a tutti di poter incontrare il campione italiano, sono state molte, per la verità, le rivelazioni. Anche sull'anno del triplete. «Mourinho a Barcellona, dopo la semifinale, mi comunicò che avrei giocato la finale di Champions – ha continuato a raccontare Materazzi - non ho nemmeno una foto con le cinque coppe vinte in quegli anni: dovevamo farla, ma Leonardo ce l'ha vietata. Io ero già pronto con la mia coppa vera, quella che ho tatuato, per farla vedere in foto, ma quel giorno Leo disse: 'Non si fa più la foto ufficiale'. Quindi noi non abbiamo la foto storica con le cinque coppe».
Ma Bitonto, Materazzi, che ha avuto parole di elogio anche per il suo ex compagno di squadra in nazionale, ora allenatore del Bari, Fabio Grosso, è venuto soprattutto a promuovere il suo progetto di solidarietà. L'oniettivo è contrastare la diffusione di Hiv e Aids in Swaziland, uno dei paesi più poveri del mondo e dove si registra il più alto tasso di persone colpite dall'Hiv e dove il 45% dei minori tra 0 e 18 anni è orfano a causa del virus, mentre il 30% della popolazione adulta è sieropositiva. Una vera e propria emergenza sanitaria per contrastare la quale Sos Villaggi dei Bambini ha lanciato una campagna di raccolta fondi #Dance4Africa, che vuole aiutare oltre 500 bambini e 200 famiglie con una particolare attenzione agli orfani vittime di violenza domestica, bambini che soffrono di abbandono o mancanza di cure.
«Il calcio ha raccontato delle storie molto belle – ha commentato l'iniziativa il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, presente all'evento - unendo un Paese in diverse occasioni lacerato dall'odio e dal consumismo senza equità e sviluppo economico per il talento dei propri giovani. Non lo seguo più come show business da anni, tranne per gli eventi locali. Ma vedere, nella mia città, centinaia di cittadini commuoversi davanti alla fede nerazzurra di Materazzi in persona presso una nostra scuola, mi ha ricordato che la passione verso una fede calcistica può far dimenticare sogni personali infranti o, semplicemente, ritrovarsi in un luogo per ricordare cosa significhi la Nazionale italiana. Il club bitontino "Peppino Prisco" ha creato tutto, per poi devolvere i ricavati in beneficenza. Una immagine di unità, la stessa che auspico per il derby tra bitontini di domenica prossima. Non deludeteci».
Appena pochi mesi prima del Mondiale 2006 in cui fu uno degli uomini decisivi, l'ex difensore dell'Inter stava per passare agli acerrimi rivali del Milan. Dopo averlo già anticipato nei mesi scorsi, ieri sera Matrix ha spiegato i retroscena di questo affare sfumato: «Sono rimasto grazie a Facchetti, lui mi ha accudito e ha permesso che non passassi all'altra sponda».
Durante l'evento, organizzato nell'ITE Vitale Giordano di Bitonto, per consentire a tutti di poter incontrare il campione italiano, sono state molte, per la verità, le rivelazioni. Anche sull'anno del triplete. «Mourinho a Barcellona, dopo la semifinale, mi comunicò che avrei giocato la finale di Champions – ha continuato a raccontare Materazzi - non ho nemmeno una foto con le cinque coppe vinte in quegli anni: dovevamo farla, ma Leonardo ce l'ha vietata. Io ero già pronto con la mia coppa vera, quella che ho tatuato, per farla vedere in foto, ma quel giorno Leo disse: 'Non si fa più la foto ufficiale'. Quindi noi non abbiamo la foto storica con le cinque coppe».
Ma Bitonto, Materazzi, che ha avuto parole di elogio anche per il suo ex compagno di squadra in nazionale, ora allenatore del Bari, Fabio Grosso, è venuto soprattutto a promuovere il suo progetto di solidarietà. L'oniettivo è contrastare la diffusione di Hiv e Aids in Swaziland, uno dei paesi più poveri del mondo e dove si registra il più alto tasso di persone colpite dall'Hiv e dove il 45% dei minori tra 0 e 18 anni è orfano a causa del virus, mentre il 30% della popolazione adulta è sieropositiva. Una vera e propria emergenza sanitaria per contrastare la quale Sos Villaggi dei Bambini ha lanciato una campagna di raccolta fondi #Dance4Africa, che vuole aiutare oltre 500 bambini e 200 famiglie con una particolare attenzione agli orfani vittime di violenza domestica, bambini che soffrono di abbandono o mancanza di cure.
«Il calcio ha raccontato delle storie molto belle – ha commentato l'iniziativa il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, presente all'evento - unendo un Paese in diverse occasioni lacerato dall'odio e dal consumismo senza equità e sviluppo economico per il talento dei propri giovani. Non lo seguo più come show business da anni, tranne per gli eventi locali. Ma vedere, nella mia città, centinaia di cittadini commuoversi davanti alla fede nerazzurra di Materazzi in persona presso una nostra scuola, mi ha ricordato che la passione verso una fede calcistica può far dimenticare sogni personali infranti o, semplicemente, ritrovarsi in un luogo per ricordare cosa significhi la Nazionale italiana. Il club bitontino "Peppino Prisco" ha creato tutto, per poi devolvere i ricavati in beneficenza. Una immagine di unità, la stessa che auspico per il derby tra bitontini di domenica prossima. Non deludeteci».