Vita di città
Mensa scolastica a Bitonto: si torna alla multiporzione
Bocciata la monoporzione. Resta l'aumento di spesa, ma non per le famiglie che torneranno alle vecchie tariffe
Bitonto - giovedì 25 febbraio 2021
10.57
Ritorno alle origini nelle scuole di Bitonto per il servizio mensa che negli scorsi mesi aveva subito importanti variazioni sia sulle modalità di somministrazione dei pasti che sui prezzi. A stabilirlo la delibera con cui la giunta ha ratificato queste modifiche e contemporaneamente prorogato la fine del contratto con la società vincitrice dell'appalto, una RTI capeggiata dalla Pastore Srl, prevista originariamente al 26 febbraio, ma "allungata" fino al 21 gennaio 2022.
Bocciata la monoporzione. La principale modifica al servizio riguarda le modalità di consegna dei pasti che torneranno a essere serviti con la multiporzione e sporzionati direttamente nelle scuole, «nel momento immediatamente antecedente al consumo, che potrà garantire un livello qualitativo superiore del pasto, con un miglior mantenimento delle temperature e delle caratteristiche organolettiche», sono certi da Palazzo Gentile. Un modo per porre rimedio alle numerose segnalazioni dei genitori che avevano rilevato pasta scotta, pietanze fredde e un rapporto qualità/prezzo insoddisfacente.
Diètro frònt, parziale, anche sull'aumento della spesa. Nel senso che per le famiglie le tariffe torneranno a essere quelle in vigore prima dell'avvio della monoporzione, senza, quindi, l'aumento di 1,39 disposto per far fronte ai maggiori oneri necessari per la multiporzione. Anche se l'aumento, in realtà, resterà, solo che a pagarlo non saranno le famiglie né il Comune, in senso stretto: saranno addebitate al "Fondone" messo a disposizione dal Governo in favore dei Comuni per far fronte ai maggiori oneri sui servizi a causa della pandemia. Stando, poi, a quanto riferito dall'assessore alla Pubblica Istruzione, Marina Salierno, «le famiglie riceveranno anche il rimborso relativamente alla compartecipazione sostenuta sul maggiore costo a partire da momento in cui c'è stato l'incremento».
Servizio prorogato e garantito fino al 2022. Nella delibera, infatti, l'aspetto economicamente più rilevante è il prolungamento del contratto in essere con la Pastore fino al 21 gennaio dell'anno prossimo. Una scelta motivata da Palazzo Gentile con le continue sospensioni e contrazioni del servizio (dei quasi 900 pasti previsti nell'ultimo trimestre, solo 200 ne sono stati effettivamente consegnati), dovute alle ordinanze regionali e del Governo che hanno imposto la didattica a distanza per diversi istituti in cui era programmata la refezione scolastica. Per questo motivo, l'amministrazione ha disposto un impegno di spesa di circa 420mila (Iva inclusa) perchè, come riportato nella delibera, «il servizio mensa scolastica ha carattere continuativo ed è necessario per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti ed è impegnato a seguito della scadenza del relativo contratto e pertanto non è soggetto al limite dei dodicesimi».
Bocciata la monoporzione. La principale modifica al servizio riguarda le modalità di consegna dei pasti che torneranno a essere serviti con la multiporzione e sporzionati direttamente nelle scuole, «nel momento immediatamente antecedente al consumo, che potrà garantire un livello qualitativo superiore del pasto, con un miglior mantenimento delle temperature e delle caratteristiche organolettiche», sono certi da Palazzo Gentile. Un modo per porre rimedio alle numerose segnalazioni dei genitori che avevano rilevato pasta scotta, pietanze fredde e un rapporto qualità/prezzo insoddisfacente.
Diètro frònt, parziale, anche sull'aumento della spesa. Nel senso che per le famiglie le tariffe torneranno a essere quelle in vigore prima dell'avvio della monoporzione, senza, quindi, l'aumento di 1,39 disposto per far fronte ai maggiori oneri necessari per la multiporzione. Anche se l'aumento, in realtà, resterà, solo che a pagarlo non saranno le famiglie né il Comune, in senso stretto: saranno addebitate al "Fondone" messo a disposizione dal Governo in favore dei Comuni per far fronte ai maggiori oneri sui servizi a causa della pandemia. Stando, poi, a quanto riferito dall'assessore alla Pubblica Istruzione, Marina Salierno, «le famiglie riceveranno anche il rimborso relativamente alla compartecipazione sostenuta sul maggiore costo a partire da momento in cui c'è stato l'incremento».
Servizio prorogato e garantito fino al 2022. Nella delibera, infatti, l'aspetto economicamente più rilevante è il prolungamento del contratto in essere con la Pastore fino al 21 gennaio dell'anno prossimo. Una scelta motivata da Palazzo Gentile con le continue sospensioni e contrazioni del servizio (dei quasi 900 pasti previsti nell'ultimo trimestre, solo 200 ne sono stati effettivamente consegnati), dovute alle ordinanze regionali e del Governo che hanno imposto la didattica a distanza per diversi istituti in cui era programmata la refezione scolastica. Per questo motivo, l'amministrazione ha disposto un impegno di spesa di circa 420mila (Iva inclusa) perchè, come riportato nella delibera, «il servizio mensa scolastica ha carattere continuativo ed è necessario per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti ed è impegnato a seguito della scadenza del relativo contratto e pertanto non è soggetto al limite dei dodicesimi».