Cultura, Eventi e Spettacolo
Musica e attività nel centro storico: stop a karaoke, Dj e tavolini selvaggi
Orari più ampi invece per le iniziative musicali della Bitonto Estate
Bitonto - lunedì 15 luglio 2019
13.05
Disco verde per le performance dal vivo davanti a bar, ristoranti e pub. Semaforo rosso, invece, per le serate karaoke, i Dj set e l'espandersi senza controllo di tavolini, sedie e ombrelloni su piazze e marciapiedi. Sono queste le novità per il centro storico di Bitonto dove l'amministrazione comunale ha imposto una serie di regole omologare i comportamenti dei locali del centro storico. Ma se per la musica esiste già un'ordinanza sindacale da poco emessa, per la questione dei "tavolini pazzi" bisognerà attendere uno specifico provvedimento che necessiterà di passare al vaglio del consiglio comunale. Si spera in tempi brevi visto che tante sono le segnalazioni su presunti "abusi" da parte dei gestori delle attività ristorative del centro storico, che vanno dalla "semplice" espansione non autorizzata, all'utilizzo di strutture tutt'altro che rimovibili e tutt'altro che di minimo impatto, fino all'utilizzo degli spazi pubblici come magazzini a tempo indeterminato durante le ore di chiusura e i mesi invernali.
Per ora si parte dalla musica dove da palazzo Gentile si è voluto porre un freno alla deriva "pop" degli eventi nel centro antico di Bitonto che d'ora in avanti «sposerà – è certo il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - i musicisti del Mondo e la musica live! Con una specifica ordinanza, considerando che ci sono tantissimi musicisti (molo bravi) a Bitonto e non solo, abbiamo voluto una svolta "tematica" per il nostro patrimonio storico. È una scelta artistica che crediamo possa aiutare il centro antico come volano turistico e le stesse attività commerciali. Non abbiamo nulla contro i dj o i karaoke, ma crediamo che la bellezza di ascoltare e vedere musica dal vivo sia incomparabile rispetto all'ascolto di un prodotto registrato o di una voce non professionale».
«Crediamo che la bellezza dei nostri centri storici meriti qualcosa di più – spiega ancora il primo cittadino - è un indirizzo politico, come tale può essere attaccato, discusso e insultato. Ma è una scelta con uno scopo nobile. Vedremo se il tempo ci darà ragione».
Un primo passo, forse, verso una forma di "armonizzazione" dell'offerta musicale al contesto in cui è inserita, che però lascia ampi margini sui "generi" ai gestori, nonostante in alcune zone del centro storico - come ad esempio nelle immediate prossimità degli edifici di culto, primo fra tutti la Cattedrale – andrebbero invece regolamentati, preferendo magari la musica sacra, la lirica, il jazz e tutti quei generi che non impongono anche l'uso sfrenato dei decibel, certamente più consoni ai luoghi rispetto al rock e ai Dj set, per esempio.
Qualunque sia la strada che l'amministrazione intenderà intraprendere, «non è la musica ad essere messa al bando – assicura l'assessore al marketing territoriale, Rino Mangini - ma alcune tipologie di performance musicali. In questi ultimi sette anni abbiamo assistito con giusta soddisfazione alla cosiddetta "rinascita" del centro antico. Una rinascita sperata, sognata e agognata per decenni. Una rinascita frutto di diverse azioni, pubbliche e private, che hanno creato le opportunità per una nuova fruizione del centro antico: la ricca programmazione culturale, le aperture dei beni culturali in fascia serale, l'avvio di nuovi servizi, l'approvazione del nuovo regolamento sull'insediamento di attività nel Centro Antico, benefici fiscali e, ovviamente, investimenti privati in attività di ristorazione e similari. Una rinascita che ha dovuto da subito affrontare il delicato rapporto tra interesse pubblico e diritti privati, tra slancio imprenditoriale ed esigenze di vivibilità, tra popolazione residente e popolazione fruitrice degli stessi spazi».
«Siamo tutti chiamati ad un nuovo senso di responsabilità nei confronti di quella stessa rinascita che ha portato beneficio alla città e agli stessi giovani imprenditori – è il monito di Mangini - il centro antico di Bitonto, ancor di più oggi, va considerato come un piccolo eco-sistema culturale, storico, artistico e architettonico da tutelare e salvaguardare, pur nella continua attività di valorizzazione e promozione. So bene che ci saranno critiche, e lo capisco, ma sono certo che questa decisione gioverà a tutti, in primis a coloro che saranno chiamati a far fare un salto di qualità alle loro stesse proposte musicali o di intrattenimento. La bellezza di un luogo non è fatta dalle sole pietre, ma anche dal contesto socio-culturale in cui quelle pietre trovano spazio».
Nel frattempo le manifestazioni musicali inserite nel programma della "Bitonto Estate 2019", che si svolgeranno nel centro urbano e nelle frazioni nei mesi di luglio, agosto e settembre, potranno usufruire di un limite orario più ampio, sino all'una di notte.
Lo stabilisce l'ordinanza sindacale n. 377/2019, che prevede una specifica deroga alle disposizioni dell'ordinanza n. 213 del 9 luglio 2014, con la quale venivano fissate per gli eventi musicali pubblici all'aperto limitazioni alle emissioni sonore (massimo di 80 decibel) e agli orari di chiusura (entro le ore 23 dal lunedì al giovedì, entro le ore 23.30 nei giorni festivi, entro le ore 24 il venerdì e il sabato).
Per ora si parte dalla musica dove da palazzo Gentile si è voluto porre un freno alla deriva "pop" degli eventi nel centro antico di Bitonto che d'ora in avanti «sposerà – è certo il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - i musicisti del Mondo e la musica live! Con una specifica ordinanza, considerando che ci sono tantissimi musicisti (molo bravi) a Bitonto e non solo, abbiamo voluto una svolta "tematica" per il nostro patrimonio storico. È una scelta artistica che crediamo possa aiutare il centro antico come volano turistico e le stesse attività commerciali. Non abbiamo nulla contro i dj o i karaoke, ma crediamo che la bellezza di ascoltare e vedere musica dal vivo sia incomparabile rispetto all'ascolto di un prodotto registrato o di una voce non professionale».
«Crediamo che la bellezza dei nostri centri storici meriti qualcosa di più – spiega ancora il primo cittadino - è un indirizzo politico, come tale può essere attaccato, discusso e insultato. Ma è una scelta con uno scopo nobile. Vedremo se il tempo ci darà ragione».
Un primo passo, forse, verso una forma di "armonizzazione" dell'offerta musicale al contesto in cui è inserita, che però lascia ampi margini sui "generi" ai gestori, nonostante in alcune zone del centro storico - come ad esempio nelle immediate prossimità degli edifici di culto, primo fra tutti la Cattedrale – andrebbero invece regolamentati, preferendo magari la musica sacra, la lirica, il jazz e tutti quei generi che non impongono anche l'uso sfrenato dei decibel, certamente più consoni ai luoghi rispetto al rock e ai Dj set, per esempio.
Qualunque sia la strada che l'amministrazione intenderà intraprendere, «non è la musica ad essere messa al bando – assicura l'assessore al marketing territoriale, Rino Mangini - ma alcune tipologie di performance musicali. In questi ultimi sette anni abbiamo assistito con giusta soddisfazione alla cosiddetta "rinascita" del centro antico. Una rinascita sperata, sognata e agognata per decenni. Una rinascita frutto di diverse azioni, pubbliche e private, che hanno creato le opportunità per una nuova fruizione del centro antico: la ricca programmazione culturale, le aperture dei beni culturali in fascia serale, l'avvio di nuovi servizi, l'approvazione del nuovo regolamento sull'insediamento di attività nel Centro Antico, benefici fiscali e, ovviamente, investimenti privati in attività di ristorazione e similari. Una rinascita che ha dovuto da subito affrontare il delicato rapporto tra interesse pubblico e diritti privati, tra slancio imprenditoriale ed esigenze di vivibilità, tra popolazione residente e popolazione fruitrice degli stessi spazi».
«Siamo tutti chiamati ad un nuovo senso di responsabilità nei confronti di quella stessa rinascita che ha portato beneficio alla città e agli stessi giovani imprenditori – è il monito di Mangini - il centro antico di Bitonto, ancor di più oggi, va considerato come un piccolo eco-sistema culturale, storico, artistico e architettonico da tutelare e salvaguardare, pur nella continua attività di valorizzazione e promozione. So bene che ci saranno critiche, e lo capisco, ma sono certo che questa decisione gioverà a tutti, in primis a coloro che saranno chiamati a far fare un salto di qualità alle loro stesse proposte musicali o di intrattenimento. La bellezza di un luogo non è fatta dalle sole pietre, ma anche dal contesto socio-culturale in cui quelle pietre trovano spazio».
Nel frattempo le manifestazioni musicali inserite nel programma della "Bitonto Estate 2019", che si svolgeranno nel centro urbano e nelle frazioni nei mesi di luglio, agosto e settembre, potranno usufruire di un limite orario più ampio, sino all'una di notte.
Lo stabilisce l'ordinanza sindacale n. 377/2019, che prevede una specifica deroga alle disposizioni dell'ordinanza n. 213 del 9 luglio 2014, con la quale venivano fissate per gli eventi musicali pubblici all'aperto limitazioni alle emissioni sonore (massimo di 80 decibel) e agli orari di chiusura (entro le ore 23 dal lunedì al giovedì, entro le ore 23.30 nei giorni festivi, entro le ore 24 il venerdì e il sabato).