Vita di città
«Nell'ex ospedale di Bitonto tamponi rapidi anticovid»
L'annuncio del medico Felice Spaccavento sulla nuova specializzazione. Ma a farne le spese potrebbe essere il Punto di Primo Intervento
Bitonto - lunedì 19 ottobre 2020
08.00
Pochi minuti per ricevere un responso certo sulla positività al virus Sars CoV2. È questa la nuova funzione che sarà implementata nel Presidio Territoriale Assistenziale di Bitonto, l'ex ospedale, dove a breve sarà attivato il servizio per la somministrazione dei tamponi rapidi contro il coronavirus. A rivelarlo è stato il medico e candidato alle scorse elezioni regionali, Felice Spaccavento, che ha partecipato ad un approfondimento, organizzato dalla sezione locale del Partito Democratico di Bitonto, sulle risposte della sanità regionale a questo momento di pandemia.
«L'aumento dei casi Covid – ha detto Spaccavento prendendo la parola - peggiorerà l'efficacia delle cure nelle strutture sanitarie pugliesi, ecco perchè è necessario ripensare alla filosofia di assistenza sanitaria. È dimostrato, per esempio, che i covid si curano meglio a casa, quindi bisogna ragionare su doppio binario: il rafforzamento delle terapie intensive e il potenziamento dell'assistenza domiciliare. Ma per fare questo è necessario fare un investimento, perchè ci sono meno ospedali, ma non è stato potenziato a sufficienza il servizio territoriale e domiciliare».
«È importante, in quest'ottica, che il Pta di Bitonto si arricchisca di nuove branche di intervento – ha aggiunto Spaccavento - e proprio in quest'ottica il Pta di Bitonto diventerà presto un polo per la somministrazione dei tamponi rapidi e sarà uno dei pochi Pta ad avere questa specializzazione in tutta la Provincia di Bari».
Secondo il medico molfettese, a Bitonto «l'ospedale è diventato territoriale e funziona bene, ma deve funzionare meglio, perchè la medicina territoriale e domiciliare rappresentano l'90% della necessità sanitaria della popolazione. Bisogna infatti considerare che la pandemia, presto o tardi, finirà, ma non finiranno i malati oncologici, quelli di patologie neurodegenerative o croniche».
Un modo diverso di concepire l'ex ospedale di Bitonto, quindi, che però potrebbe portare alla graduale eliminazione dell'attuale Punto di Primo Intervento, come alcuni operatori sembra siano a conoscenza potrebbe accadere tra non molto. Un processo che riguarderà in realtà tutte le strutture sanitarie del territorio regionale e nazionale, dove si sta pensando di sperimentare la soluzione che prevede la presenza di ambulatori con personale infermieristico al posto dei "tradizionali" pronto soccorso col medico.
Ma la partita, in questo momento, sembra giocarsi sulle attività che coprono la maggioranza delle richiesta sanitaria dell'utenza, in cui il primo intervento, dal punto di vista numerico, rappresenta solo un aspetto marginale. A partire dall'assistenza ai pazienti che hanno a che fare, perchè infetti o a rischio, col Coronavirus.
«La questione Covid – ha aggiunto Spaccavento - è complicata dal punto di vista sanitario perchè gli stessi studiosi sono divisi se sia più efficace intervenire sul contenimento o spingere sull'immunità di gregge. Indipendentemente da quella che potrà essere la strada migliore, resta che l'assistenza alle persone malate si fa all'interno di contenitori che non hanno capienza sufficienza ad accogliere le richieste di tutti contemporaneamente. Si deve fare in modo che questi contenitori vengano riempiti lentamente, per dare la possibilità del necessario ricambio dell'utenza. Per questo diventa fondamentale che i Pta funzioni bene, perchè, come detto, fanno fronte alla stragrande maggioranza della richiesta di assistenza sanitaria del territorio».
«L'aumento dei casi Covid – ha detto Spaccavento prendendo la parola - peggiorerà l'efficacia delle cure nelle strutture sanitarie pugliesi, ecco perchè è necessario ripensare alla filosofia di assistenza sanitaria. È dimostrato, per esempio, che i covid si curano meglio a casa, quindi bisogna ragionare su doppio binario: il rafforzamento delle terapie intensive e il potenziamento dell'assistenza domiciliare. Ma per fare questo è necessario fare un investimento, perchè ci sono meno ospedali, ma non è stato potenziato a sufficienza il servizio territoriale e domiciliare».
«È importante, in quest'ottica, che il Pta di Bitonto si arricchisca di nuove branche di intervento – ha aggiunto Spaccavento - e proprio in quest'ottica il Pta di Bitonto diventerà presto un polo per la somministrazione dei tamponi rapidi e sarà uno dei pochi Pta ad avere questa specializzazione in tutta la Provincia di Bari».
Secondo il medico molfettese, a Bitonto «l'ospedale è diventato territoriale e funziona bene, ma deve funzionare meglio, perchè la medicina territoriale e domiciliare rappresentano l'90% della necessità sanitaria della popolazione. Bisogna infatti considerare che la pandemia, presto o tardi, finirà, ma non finiranno i malati oncologici, quelli di patologie neurodegenerative o croniche».
Un modo diverso di concepire l'ex ospedale di Bitonto, quindi, che però potrebbe portare alla graduale eliminazione dell'attuale Punto di Primo Intervento, come alcuni operatori sembra siano a conoscenza potrebbe accadere tra non molto. Un processo che riguarderà in realtà tutte le strutture sanitarie del territorio regionale e nazionale, dove si sta pensando di sperimentare la soluzione che prevede la presenza di ambulatori con personale infermieristico al posto dei "tradizionali" pronto soccorso col medico.
Ma la partita, in questo momento, sembra giocarsi sulle attività che coprono la maggioranza delle richiesta sanitaria dell'utenza, in cui il primo intervento, dal punto di vista numerico, rappresenta solo un aspetto marginale. A partire dall'assistenza ai pazienti che hanno a che fare, perchè infetti o a rischio, col Coronavirus.
«La questione Covid – ha aggiunto Spaccavento - è complicata dal punto di vista sanitario perchè gli stessi studiosi sono divisi se sia più efficace intervenire sul contenimento o spingere sull'immunità di gregge. Indipendentemente da quella che potrà essere la strada migliore, resta che l'assistenza alle persone malate si fa all'interno di contenitori che non hanno capienza sufficienza ad accogliere le richieste di tutti contemporaneamente. Si deve fare in modo che questi contenitori vengano riempiti lentamente, per dare la possibilità del necessario ricambio dell'utenza. Per questo diventa fondamentale che i Pta funzioni bene, perchè, come detto, fanno fronte alla stragrande maggioranza della richiesta di assistenza sanitaria del territorio».