Cronaca
Nuova sanzione della Consob alla Banca Popolare di Bari
Nel mirino ancora la situazione riferita alle proprie azioni
Bitonto - mercoledì 19 dicembre 2018
14.30
La Banca Popolare di Bari è finita nuovamente sotto i riflettori della Consob. A darne notizia è il Comitato per la tutela degli azionisti dell'istituto di credito barese, cui aderiscono associazioni dei consumatori quali Adiconsum, Adusbef, Assoconsum, Codacons, Confconsumatori e l'Unione Nazionale Consumatori.
«Il Comitato – si legge in una nota stampa diffusa dalle associazioni di categoria - ha appreso dalla stampa che la banca ha deciso di cooptare nel consiglio di amministrazione, il dr. Vincenzo De Bustis, quale consigliere delegato, di nominare altresì il prof. Giulio Sapelli Vicepresidente esecutivo, nonché il dr. Gregorio Monachino quale nuovo Direttore generale. Il Comitato ricorda alla banca che gli azionisti e gli obbligazionisti non sono minimamente appassionati o interessati al risiko delle poltrone all'interno della governance dell'ente, ma sono interessati esclusivamente: a) alla definizione di un qualche progetto che sia capace di garantire dividendi e liquidità al valore dell'azione; b) al rispetto da parte della banca delle decisioni di condanna in favore degli azionisti, come qualsiasi altra banca - in bonis ed istituzionalmente seria - fa in Italia; c) alla valorizzazione degli asset della banca, che sono sostanzialmente di proprietà degli azionisti e degli obbligazionisti creditori, e quindi alla loro non dismissione o cessione, sotto qualsiasi forma giuridica, salvo che il valore congruo derivato non sia destinato totalmente a vantaggio dei soci; d) a un metodo di confronto e di trasparenza sulle decisioni inerenti il futuro della banca che impattano sulla situazione degli azionisti e degli obbligazionisti (trasformazione in S.p.A. e percorso collegato, rafforzamento patrimoniale, definizione di uno strumento finanziario innovativo capace di ridare smalto al titolo oggi detenuto dagli azionisti, cessione di asset sotto qualunque forma giuridica ed altro ancora)».
«Il Comitato – spiegano ancora le associazioni - fin da oggi dichiara formalmente che, laddove dovessero eventualmente esser calati dall'alto piani e progetti che vadano ad imitare percorsi che abbiamo già visto altrove, qui in Puglia (a differenza di altre zone di Italia), la banca troverà le associazioni dei consumatori tutte unite nell'usare sia la loro rappresentatività sul territorio e fra i soci, e sia la loro competenza tecnica, per opporsi a tali eventuali e non auspicate progettualità, con tutti gli strumenti che il diritto e la partecipazione democratica consentiranno. La Consob ha sanzionato nuovamente la Banca Popolare di Bari con Delibera n.20722, pubblicata oggi 18.12.2018, per le seguenti motivazioni: "Ritenute conclusivamente accertate, sulla base delle risultanze istruttorie, le sopra indicate violazioni, per avere la Banca omesso di comunicare al pubblico le informazioni su eventi e circostanze rilevanti, con specifico riferimento: a) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2013, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2015, approvato nelle sedute del C.d.A. del 9 aprile 2014, 25 febbraio 2015 e 7 aprile 2016; b) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB, nell'ambito delle operazioni di aumento di capitale poste in essere nel 2014 (seduta del C.d.A. del 6 novembre 2014) e nel 2015 (seduta del C.d.A. del 25 febbraio 2015)." In sintesi, la Consob rileva come - nel corso degli ultimi due aumenti di capitale eseguiti dalla BPB - siano state omesse ai risparmiatori acquirenti, informazioni fondamentali inerenti il prezzo delle azioni vendute».
«Per tali ragioni - conclude la nota del Comitato per la tutela degli azionisti della Banca Popolare di Bari - la banca è stata sanzionata anche con una multa per un importo complessivo di euro 170.000,00. Ovviamente per gli azionisti non è tanto rilevante la sanzione pecuniaria comminata, quanto soprattutto l'accertamento svolto da Consob sulle condotte della banca in occasione degli ultimi due aumenti di capitale. Infatti, tale nuovo accertamento della Consob è un'autorevole rafforzamento delle ragioni giuridiche degli azionisti che contestano alla banca di aver venduto loro le azioni, violando la normativa imposta dal Testo Unico della Finanza».
«Il Comitato – si legge in una nota stampa diffusa dalle associazioni di categoria - ha appreso dalla stampa che la banca ha deciso di cooptare nel consiglio di amministrazione, il dr. Vincenzo De Bustis, quale consigliere delegato, di nominare altresì il prof. Giulio Sapelli Vicepresidente esecutivo, nonché il dr. Gregorio Monachino quale nuovo Direttore generale. Il Comitato ricorda alla banca che gli azionisti e gli obbligazionisti non sono minimamente appassionati o interessati al risiko delle poltrone all'interno della governance dell'ente, ma sono interessati esclusivamente: a) alla definizione di un qualche progetto che sia capace di garantire dividendi e liquidità al valore dell'azione; b) al rispetto da parte della banca delle decisioni di condanna in favore degli azionisti, come qualsiasi altra banca - in bonis ed istituzionalmente seria - fa in Italia; c) alla valorizzazione degli asset della banca, che sono sostanzialmente di proprietà degli azionisti e degli obbligazionisti creditori, e quindi alla loro non dismissione o cessione, sotto qualsiasi forma giuridica, salvo che il valore congruo derivato non sia destinato totalmente a vantaggio dei soci; d) a un metodo di confronto e di trasparenza sulle decisioni inerenti il futuro della banca che impattano sulla situazione degli azionisti e degli obbligazionisti (trasformazione in S.p.A. e percorso collegato, rafforzamento patrimoniale, definizione di uno strumento finanziario innovativo capace di ridare smalto al titolo oggi detenuto dagli azionisti, cessione di asset sotto qualunque forma giuridica ed altro ancora)».
«Il Comitato – spiegano ancora le associazioni - fin da oggi dichiara formalmente che, laddove dovessero eventualmente esser calati dall'alto piani e progetti che vadano ad imitare percorsi che abbiamo già visto altrove, qui in Puglia (a differenza di altre zone di Italia), la banca troverà le associazioni dei consumatori tutte unite nell'usare sia la loro rappresentatività sul territorio e fra i soci, e sia la loro competenza tecnica, per opporsi a tali eventuali e non auspicate progettualità, con tutti gli strumenti che il diritto e la partecipazione democratica consentiranno. La Consob ha sanzionato nuovamente la Banca Popolare di Bari con Delibera n.20722, pubblicata oggi 18.12.2018, per le seguenti motivazioni: "Ritenute conclusivamente accertate, sulla base delle risultanze istruttorie, le sopra indicate violazioni, per avere la Banca omesso di comunicare al pubblico le informazioni su eventi e circostanze rilevanti, con specifico riferimento: a) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2013, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2015, approvato nelle sedute del C.d.A. del 9 aprile 2014, 25 febbraio 2015 e 7 aprile 2016; b) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB, nell'ambito delle operazioni di aumento di capitale poste in essere nel 2014 (seduta del C.d.A. del 6 novembre 2014) e nel 2015 (seduta del C.d.A. del 25 febbraio 2015)." In sintesi, la Consob rileva come - nel corso degli ultimi due aumenti di capitale eseguiti dalla BPB - siano state omesse ai risparmiatori acquirenti, informazioni fondamentali inerenti il prezzo delle azioni vendute».
«Per tali ragioni - conclude la nota del Comitato per la tutela degli azionisti della Banca Popolare di Bari - la banca è stata sanzionata anche con una multa per un importo complessivo di euro 170.000,00. Ovviamente per gli azionisti non è tanto rilevante la sanzione pecuniaria comminata, quanto soprattutto l'accertamento svolto da Consob sulle condotte della banca in occasione degli ultimi due aumenti di capitale. Infatti, tale nuovo accertamento della Consob è un'autorevole rafforzamento delle ragioni giuridiche degli azionisti che contestano alla banca di aver venduto loro le azioni, violando la normativa imposta dal Testo Unico della Finanza».