Cultura, Eventi e Spettacolo
Nuova uscita per il progetto Lost Tapes a cura di Livio Minafra: dal 27 marzo un doppio cd dedicato a Luciano Zotti
Un jazzista pugliese al servizio di radio e televisione da Radio Bari alla RAI, tra Festival di Sanremo e Zecchino D’oro
Bitonto - venerdì 26 marzo 2021
9.06
«Un suono, benché astratto, è un elemento più che mai preminente nei confronti dell'umanità, tanto da sfiorare il concreto». Ad affermarlo è stato il maestro Luciano Zotti, jazzista, arrangiatore, compositore, band-leader, poeta e pittore, vissuto a cavallo fra gli anni '30 e '90 del Novecento. A questo eclettico personaggio, a cui la Puglia può vantare di aver dato i natali, è dedicato il sesto volume del progetto Lost Tapes a cura di Livio Minafra. Questa volta, saranno due i cd biografici che vanno ad ampliare la collana che il pianista e docente del Conservatorio "N. Piccinni" di Bari ha prodotto insieme all'etichetta Angapp Music. È prevista, dunque, l'uscita, venerdì 27 marzo, di Luciano Yesterday" e "Luciano Today" questi i titoli delle due raccolte, stampate in 200 copie, che costituiscono un omaggio a colui che fu, non solo un grande jazzista, ma anche un uomo che mise le sue competenze al servizio dei principali media italiani dell'epoca. A partire dalla stessa data sarà disponibile anche su tutte le piattaforme digitali una versione ridotta del vol. 6 di Lost Tapes con un minor numero di brani rispetto a quelli contenuti nei due cd. La realizzazione di Lost Tapes vol. 6 è stata finanziata da Pino Minafra.
La storia professionale del maestro Luciano Zotti coincide, infatti, con l'affermazione della radio e la nascita della televisione. Con la fine della guerra parte una nuova fase caratterizzata da un decentramento della programmazione e dall'affermarsi delle emergenti aspirazioni regionalistiche dell'Italia post-bellica. Radio Bari, ad esempio, inaugurata nel 1932, assunse un nuovo orientamento storico-politico dopo l'8 settembre 1943 e, grazie ai V-Disk, contribuì a far conoscere il jazz, la cui diffusione in Italia, negli anni Quaranta, era stata ostacolata dal fascismo.
Luciano Zotti era nato a Bari il 7 gennaio 1934, si era diplomato in pianoforte con Nino Rota il 12 settembre 1953 al Conservatorio di Bari ed aveva fatto anche studi di composizione. Come sottolinea Giovanni Di Giuseppe, Direttore di Rai Puglia ed autore delle note di copertina nel libretto del doppio cd, nel 1947 nacque la trasmissione La caravella, nell'ambito del "Supplemento del corriere della Puglia e della Lucania". E fu proprio con La caravella che ebbe inizio la collaborazione del maestro Zotti con la Rai. È stato più volte autore della sigla della trasmissione oltreché fautore di moltissimi adattamenti musicali, parodie e siparietti. Nel 1959 la sede Rai Puglia di Bari passò da via Putignani a via Dalmazia. L'inaugurazione fu affidata ad un concerto che coinvolse, tra gli altri ospiti, l'Orchestra di Luciano Zotti. Dal 1963 il Maestro Zotti iniziò a collaborare più stabilmente con la televisione. Ma in quel periodo la sua vita cambiò radicalmente con Milano, dapprima con Le Edizioni Musicali Club, dove collaborò e suonò stabilmente con il gotha del jazz milanese e non solo. Nel luglio 1964 gli fu infatti offerto di lavorare per il maestro Carlo Alberto Rossi come Direttore Musicale della Fonorama (studio di registrazione di proprietà dell'etichetta discografica CAR Juke Box) dove ebbe il piacere di lavorare con artisti come Sarah Vaughan, Mina, Lionel Hampton, Ella Fitzgerald e moltissime altre personalità oltreché cantanti allora di grido come Mina o Mia Martini. Partecipò, dunque, a numerosi Festival di Sanremo come arrangiatore e direttore d'orchestra. Nel 1968 lo ritroviamo a partecipare come autore della musica de Il semaforo alla X edizione dello Zecchino d'Oro. Sempre nel 1968 il maestro Zotti, dopo il successo della canzone "Come Back Here With My Heart", diresse l'orchestra sinfonica al Festival di Zurigo, trasmesso in Eurovisione. Nel 1970, dalla Rai di Bari, Zotti collabora a più riprese con Pippo Baudo per la trasmissione Campanile sera. Conclusa, almeno in parte, l'esperienza italiana, Luciano Zotti nel 1974 si trasferisce in Australia dove si spense, a Sydney, il 5 gennaio 1998 a soli 64 anni.
«Ho 38 anni e con Lost Tapes mi occupo di musicisti della mia terra che hanno operato, prima che io nascessi>>, afferma Livio Minafra, <>. Non avevo mai sentito parlare di costui. Iniziai ad interessarmi e mai avrei creduto di trovare una fortissima personalità. Ho così contattato i parenti, Lucia Zotti, attrice e tra le fondatrici del Teatro Kismet, ed il figlio Alfredo Zotti, residente a Sidney. Ne è nato un faticoso e costoso lavoro in cui ho raccolto 33 brani tra lavori che lo vedono coinvolto alla Fonorama negli anni '60 ed inediti mai registrati prima».
Il primo cd di questa nuova pubblicazione del progetto Lost Tapes, dal titolo "Luciano Yestarday", raggruppa per la prima volta una selezione dei lavori di Zotti. Una raccolta dei tesori registrati al Fonorama con Carlo Alberto Rossi, un viaggio nella musica leggera d'autore dell'epoca con elementi di jazz fini e sapienti con alcuni protagonisti dell'epoca: Oscar Valdambrini, Victor Bach, Enzo Ceragioli, Glauco Masetti, Myriam Del Mare, Eraldo Volonté, Vanni Cattelani, Giorgio Azzolini, Orchestra Fonorama, Dino Blasi, etc. Una musica profonda, sinfonica, mai banale. Si ascolta Zotti al pianoforte e alla melodica, lo si apprezza come fine arrangiatore di orchestra ritmo-sinfonica, come compositore di canzoni, nonché per il suo amore con i bambini, come dimostra "Il Semaforo" allo Zecchino d'Oro/Rai del 1968. Infine due chicche sono contenute nel cd: la sua voce 'pescata' da una selezione di alcune trasmissioni radiofoniche che teneva in Australia negli anni '80 e una simpatica sigla della Caravella/Rai del '72 recuperata da Riccardo Tritto.
In merito al secondo cd, intitolato "Luciano Today", afferma Minafra: «Ho chiesto alla gran parte del meglio del jazz a Bari di 'adottare un brano' del maestro Luciano Zotti per conoscerlo e suonarlo. Pochi di loro lo avevano, infatti, appena sentito nominare, salvo, dopo averlo interpretato, sentirlo come un padre. Magia. Atemporalità. Radici. Passato e presente che si ricongiungono. Memoria». Dunque, composizioni dal 1957 al 1998 sono state eseguite da musicisti pugliesi quali Carlo Maria Barile, Vito Di Modugno Ensemble, Livio Minafra, Bruno Montrone 4et, Nico Marziliano Trio, Vince Abbracciante, Guido Di Leone Trio, Gino Palmisano Ensemble, Maurizio Quintavalle, Vito Liturri Trio, Gianna Montecalvo, Gianni Binetti Ensemble, Mirko Signorile, Leo Gadaleta, Michele Biancofiore, Mike Rubini 4et e gli stessi Lucia ed Alfredo Zotti. Ogni artista interpellato ha interpretato Zotti controfirmandolo col proprio tocco e la propria sensibilità. Una carezza per un artista da oggi non più dimenticato e definitivamente nostro patrimonio.
Il progetto Lost Tapes, firmato da Minafra, nasce da un'idea del 2017, in seno al lavoro condotto per "Iazz Bann - Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo" di cui è promotore lo stesso professore del Conservatorio un docufilm con la regia di Salvatore Magrone e Lorenzo Zitoli.
La storia professionale del maestro Luciano Zotti coincide, infatti, con l'affermazione della radio e la nascita della televisione. Con la fine della guerra parte una nuova fase caratterizzata da un decentramento della programmazione e dall'affermarsi delle emergenti aspirazioni regionalistiche dell'Italia post-bellica. Radio Bari, ad esempio, inaugurata nel 1932, assunse un nuovo orientamento storico-politico dopo l'8 settembre 1943 e, grazie ai V-Disk, contribuì a far conoscere il jazz, la cui diffusione in Italia, negli anni Quaranta, era stata ostacolata dal fascismo.
Luciano Zotti era nato a Bari il 7 gennaio 1934, si era diplomato in pianoforte con Nino Rota il 12 settembre 1953 al Conservatorio di Bari ed aveva fatto anche studi di composizione. Come sottolinea Giovanni Di Giuseppe, Direttore di Rai Puglia ed autore delle note di copertina nel libretto del doppio cd, nel 1947 nacque la trasmissione La caravella, nell'ambito del "Supplemento del corriere della Puglia e della Lucania". E fu proprio con La caravella che ebbe inizio la collaborazione del maestro Zotti con la Rai. È stato più volte autore della sigla della trasmissione oltreché fautore di moltissimi adattamenti musicali, parodie e siparietti. Nel 1959 la sede Rai Puglia di Bari passò da via Putignani a via Dalmazia. L'inaugurazione fu affidata ad un concerto che coinvolse, tra gli altri ospiti, l'Orchestra di Luciano Zotti. Dal 1963 il Maestro Zotti iniziò a collaborare più stabilmente con la televisione. Ma in quel periodo la sua vita cambiò radicalmente con Milano, dapprima con Le Edizioni Musicali Club, dove collaborò e suonò stabilmente con il gotha del jazz milanese e non solo. Nel luglio 1964 gli fu infatti offerto di lavorare per il maestro Carlo Alberto Rossi come Direttore Musicale della Fonorama (studio di registrazione di proprietà dell'etichetta discografica CAR Juke Box) dove ebbe il piacere di lavorare con artisti come Sarah Vaughan, Mina, Lionel Hampton, Ella Fitzgerald e moltissime altre personalità oltreché cantanti allora di grido come Mina o Mia Martini. Partecipò, dunque, a numerosi Festival di Sanremo come arrangiatore e direttore d'orchestra. Nel 1968 lo ritroviamo a partecipare come autore della musica de Il semaforo alla X edizione dello Zecchino d'Oro. Sempre nel 1968 il maestro Zotti, dopo il successo della canzone "Come Back Here With My Heart", diresse l'orchestra sinfonica al Festival di Zurigo, trasmesso in Eurovisione. Nel 1970, dalla Rai di Bari, Zotti collabora a più riprese con Pippo Baudo per la trasmissione Campanile sera. Conclusa, almeno in parte, l'esperienza italiana, Luciano Zotti nel 1974 si trasferisce in Australia dove si spense, a Sydney, il 5 gennaio 1998 a soli 64 anni.
«Ho 38 anni e con Lost Tapes mi occupo di musicisti della mia terra che hanno operato, prima che io nascessi>>, afferma Livio Minafra, <
Il primo cd di questa nuova pubblicazione del progetto Lost Tapes, dal titolo "Luciano Yestarday", raggruppa per la prima volta una selezione dei lavori di Zotti. Una raccolta dei tesori registrati al Fonorama con Carlo Alberto Rossi, un viaggio nella musica leggera d'autore dell'epoca con elementi di jazz fini e sapienti con alcuni protagonisti dell'epoca: Oscar Valdambrini, Victor Bach, Enzo Ceragioli, Glauco Masetti, Myriam Del Mare, Eraldo Volonté, Vanni Cattelani, Giorgio Azzolini, Orchestra Fonorama, Dino Blasi, etc. Una musica profonda, sinfonica, mai banale. Si ascolta Zotti al pianoforte e alla melodica, lo si apprezza come fine arrangiatore di orchestra ritmo-sinfonica, come compositore di canzoni, nonché per il suo amore con i bambini, come dimostra "Il Semaforo" allo Zecchino d'Oro/Rai del 1968. Infine due chicche sono contenute nel cd: la sua voce 'pescata' da una selezione di alcune trasmissioni radiofoniche che teneva in Australia negli anni '80 e una simpatica sigla della Caravella/Rai del '72 recuperata da Riccardo Tritto.
In merito al secondo cd, intitolato "Luciano Today", afferma Minafra: «Ho chiesto alla gran parte del meglio del jazz a Bari di 'adottare un brano' del maestro Luciano Zotti per conoscerlo e suonarlo. Pochi di loro lo avevano, infatti, appena sentito nominare, salvo, dopo averlo interpretato, sentirlo come un padre. Magia. Atemporalità. Radici. Passato e presente che si ricongiungono. Memoria». Dunque, composizioni dal 1957 al 1998 sono state eseguite da musicisti pugliesi quali Carlo Maria Barile, Vito Di Modugno Ensemble, Livio Minafra, Bruno Montrone 4et, Nico Marziliano Trio, Vince Abbracciante, Guido Di Leone Trio, Gino Palmisano Ensemble, Maurizio Quintavalle, Vito Liturri Trio, Gianna Montecalvo, Gianni Binetti Ensemble, Mirko Signorile, Leo Gadaleta, Michele Biancofiore, Mike Rubini 4et e gli stessi Lucia ed Alfredo Zotti. Ogni artista interpellato ha interpretato Zotti controfirmandolo col proprio tocco e la propria sensibilità. Una carezza per un artista da oggi non più dimenticato e definitivamente nostro patrimonio.
Il progetto Lost Tapes, firmato da Minafra, nasce da un'idea del 2017, in seno al lavoro condotto per "Iazz Bann - Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo" di cui è promotore lo stesso professore del Conservatorio un docufilm con la regia di Salvatore Magrone e Lorenzo Zitoli.