Politica
Ok del consiglio a Tari, Tasi, Imu e Iuc
L'opposizione abbandona l'aula: «Arroganza, saccenza e pressapochismo della maggioranza»
Bitonto - venerdì 30 marzo 2018
11.53
Scintille ieri a Palazzo Gentile dove è andato in scena il consiglio comunale convocato d'urgenza per discutere delle tariffe e dei regolamenti sulle tasse cittadine: Tari, Tasi, Imu e Iuc. I provvedimenti sono tutti stati approvati, ma tutt'altro che "serenamente" visto che, alla fine, la minoranza ha deciso di abbandonare l'aula in polemica con la maggioranza.
Superato lo spauracchio "rinvio", come richiesto dall'opposizione per i tempi risicati concessi ai consiglieri per studiare i documenti arrivati solo la sera prima, l'emiciclo ha approvato con i soli voti della maggioranza le tariffe Imu e Tasi, rimaste invariate rispetto allo scorso anno.
Stesso destino per la Tari, su cui però è partita la battaglia a causa degli aumenti previsti e già annunciati da BitontoViva negli scorsi giorni (clicca qui per leggere l'articolo) e poi fortemente ridimensionati per l'intervento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ha eliminato quasi tutti gli aumenti proposti dall'assessore alle Finanze, Domenico Nacci (clicca qui per leggere l'articolo). «Un aumento della Tari ci sarà – ha ammesso il primo cittadino – ma molto meno pesante di come previsto nel primo provvedimento: il costo medio per ogni famiglia di questa 'manovra' sarà in media di 8 euro all'anno. Nonostante non sia altissimo siamo comunque dispiaciuti, ma non si poteva fare diversamente, visto che è stato necessario inserire a bilancio i circa 700mila euro di "oneri di amministrazione" non caricati negli anni precedenti».
Le spiegazioni fornite dalla maggioranza non hanno convinto l'opposizione di centrosinistra, che dopo un duro faccia a faccia con alcuni membri delle forze che sostengono l'amministrazione, hanno abbandonato l'aula, lasciando fra le fila della minoranza solo Ciminiello (M5S) e Rossiello (FI).
La spiegazione è stata fornita, a mezzo stampa, solo poche ore dopo.
«I gruppi consigliari e le forze politiche del centrosinistra – hanno scritto in una nota Governare il futuro, Insieme per la città, Laboratorio, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano e Sinistra Italiana - in relazione alla seduta consigliare del 29 marzo, pur ritenendo non valida la stessa per difetto di tempestiva informazione dei provvedimenti di consiglio, con grande senso di responsabilità istituzionale, attesa la rilevante delicatezza degli argomenti all'o.d.g., hanno deciso di non sottrarsi alla discussione, tentando di instaurare un confronto teso a migliorare i provvedimenti presentati».
«Tuttavia - si legge ancora nel comunicato - nel corso del dibattito, è emersa una pervicace indisponibilità della Giunta a fornire riscontro a tutte le legittime richieste di chiarimento nonché alle puntuali proposte di merito, finalizzate a correggere o perlomeno a migliorare le proposte di delibera; queste ultime tese a ridurre il sacrificio dei cittadini, al di là delle fittizie riduzioni presentate frettolosamente dal Sindaco e dalla sua maggioranza».
Non solo. I consiglieri della minoranza di centrosinistra denunciano anche «una inaccettabile manifestazione di arroganza e saccente pressapochismo di alcuni esponenti della maggioranza, i quali, lungi dal discutere nel merito le proposte avanzate o controbattere alle più che giustificate perplessità di natura politica sollevate, portavano il confronto sul terreno degli attacchi personali e gratuiti. Resta il rammarico per l'atteggiamento di chiusura al dialogo perpetrato dalla maggioranza, che di fatto ha vanificato la nostra azione a difesa delle tasche dei cittadini».
Superato lo spauracchio "rinvio", come richiesto dall'opposizione per i tempi risicati concessi ai consiglieri per studiare i documenti arrivati solo la sera prima, l'emiciclo ha approvato con i soli voti della maggioranza le tariffe Imu e Tasi, rimaste invariate rispetto allo scorso anno.
Stesso destino per la Tari, su cui però è partita la battaglia a causa degli aumenti previsti e già annunciati da BitontoViva negli scorsi giorni (clicca qui per leggere l'articolo) e poi fortemente ridimensionati per l'intervento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ha eliminato quasi tutti gli aumenti proposti dall'assessore alle Finanze, Domenico Nacci (clicca qui per leggere l'articolo). «Un aumento della Tari ci sarà – ha ammesso il primo cittadino – ma molto meno pesante di come previsto nel primo provvedimento: il costo medio per ogni famiglia di questa 'manovra' sarà in media di 8 euro all'anno. Nonostante non sia altissimo siamo comunque dispiaciuti, ma non si poteva fare diversamente, visto che è stato necessario inserire a bilancio i circa 700mila euro di "oneri di amministrazione" non caricati negli anni precedenti».
Le spiegazioni fornite dalla maggioranza non hanno convinto l'opposizione di centrosinistra, che dopo un duro faccia a faccia con alcuni membri delle forze che sostengono l'amministrazione, hanno abbandonato l'aula, lasciando fra le fila della minoranza solo Ciminiello (M5S) e Rossiello (FI).
La spiegazione è stata fornita, a mezzo stampa, solo poche ore dopo.
«I gruppi consigliari e le forze politiche del centrosinistra – hanno scritto in una nota Governare il futuro, Insieme per la città, Laboratorio, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano e Sinistra Italiana - in relazione alla seduta consigliare del 29 marzo, pur ritenendo non valida la stessa per difetto di tempestiva informazione dei provvedimenti di consiglio, con grande senso di responsabilità istituzionale, attesa la rilevante delicatezza degli argomenti all'o.d.g., hanno deciso di non sottrarsi alla discussione, tentando di instaurare un confronto teso a migliorare i provvedimenti presentati».
«Tuttavia - si legge ancora nel comunicato - nel corso del dibattito, è emersa una pervicace indisponibilità della Giunta a fornire riscontro a tutte le legittime richieste di chiarimento nonché alle puntuali proposte di merito, finalizzate a correggere o perlomeno a migliorare le proposte di delibera; queste ultime tese a ridurre il sacrificio dei cittadini, al di là delle fittizie riduzioni presentate frettolosamente dal Sindaco e dalla sua maggioranza».
Non solo. I consiglieri della minoranza di centrosinistra denunciano anche «una inaccettabile manifestazione di arroganza e saccente pressapochismo di alcuni esponenti della maggioranza, i quali, lungi dal discutere nel merito le proposte avanzate o controbattere alle più che giustificate perplessità di natura politica sollevate, portavano il confronto sul terreno degli attacchi personali e gratuiti. Resta il rammarico per l'atteggiamento di chiusura al dialogo perpetrato dalla maggioranza, che di fatto ha vanificato la nostra azione a difesa delle tasche dei cittadini».