Territorio e Ambiente
Olivicoltura, Cno e Unasco verso la fusione
Si lavora da qualche settimana per costruire la nuova realtà
Bitonto - lunedì 10 luglio 2017
11.05
Rafforzare la voce dei produttori di olio extravergine di oliva di qualità, affrontare le grandi sfide dei mercati, intervenire in maniera univoca e con maggiore vigore nelle scelte delle politiche nazionali e comunitarie, rilanciare una volta per tutte l'olivicoltura.
Nascerà con questi propositi, nei prossimi mesi, la più grande unione di produttori e coltivatori olivicoli italiana. Consorzio Nazionale degli Olivicoltori e Unasco, infatti, stanno lavorando da qualche tempo alla fusione tra i due soggetti giuridici per dare un impulso più forte alla tutela dell'olio extravergine d'oliva italiano.
Al termine del percorso, questa nuova realtà potrà contare su più di 250000 produttori italiani, con strutture economiche e commerciali uniche nel nostro paese, con contratti commerciali importanti a livello internazionale grazie al lavoro proficuo portato avanti in questi anni dal Presidente del Cno, Gennaro Sicolo, e dal Presidente di Unasco, Gino Canino con i rispettivi collaboratori.
«La strategia della difesa e della promozione di uno dei settori più importanti dell'agricoltura italiana passa dalla pianificazione condivisa di una strategia, a tutti i livelli, in grado di rilanciare l'olivicoltura», ha dichiarato Sicolo.
«Se fino ad ora hanno pensato di puntare sulle divisioni storiche nel nostro mondo per schiaffeggiare gli Olivicoltori in ogni circostanza possibile, con questo processo di unificazione finalmente i produttori olivicoli potranno parlare con un'unica grande voce, in grado di tutelare gli interessi dei grandi custodi della nostra storia - ha continuato Sicolo -. I mercati internazionali non ci aspettano: serve unità per garantire al nostro olio extravergine d'oliva il giusto riconoscimento».
Nascerà con questi propositi, nei prossimi mesi, la più grande unione di produttori e coltivatori olivicoli italiana. Consorzio Nazionale degli Olivicoltori e Unasco, infatti, stanno lavorando da qualche tempo alla fusione tra i due soggetti giuridici per dare un impulso più forte alla tutela dell'olio extravergine d'oliva italiano.
Al termine del percorso, questa nuova realtà potrà contare su più di 250000 produttori italiani, con strutture economiche e commerciali uniche nel nostro paese, con contratti commerciali importanti a livello internazionale grazie al lavoro proficuo portato avanti in questi anni dal Presidente del Cno, Gennaro Sicolo, e dal Presidente di Unasco, Gino Canino con i rispettivi collaboratori.
«La strategia della difesa e della promozione di uno dei settori più importanti dell'agricoltura italiana passa dalla pianificazione condivisa di una strategia, a tutti i livelli, in grado di rilanciare l'olivicoltura», ha dichiarato Sicolo.
«Se fino ad ora hanno pensato di puntare sulle divisioni storiche nel nostro mondo per schiaffeggiare gli Olivicoltori in ogni circostanza possibile, con questo processo di unificazione finalmente i produttori olivicoli potranno parlare con un'unica grande voce, in grado di tutelare gli interessi dei grandi custodi della nostra storia - ha continuato Sicolo -. I mercati internazionali non ci aspettano: serve unità per garantire al nostro olio extravergine d'oliva il giusto riconoscimento».