Cronaca
Omicidio Caprio, il Gip: «Vile aggressione su vittima inerme»
Convalidato l'arresto di Giampalmo. L'assassino resterà in carcere: «Non ha manifestato alcun segno di ravvedimento»
Bitonto - giovedì 9 settembre 2021
17.32
«Non vi è dubbio che la vittima sia deceduta in conseguenza di una brutale e vile aggressione». Lo scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Marco Galesi, nel provvedimento con il quale ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabio Giampalmo, ora rinchiuso nel carcere di Bari.
Il 20enne, che ha precedenti per droga, furti e ricettazione, è accusato del reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi ed attraverso l'uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa, con riferimento alla morte del 41enne Paolo Caprio, ucciso nella notte tra il 4 e il 5 settembre durante un litigio nella stazione di servizio Dill's: la vittima sarebbe stata colpita nel corso di un alterco e poi, caduta al suolo, avrebbe sbattuto violentemente la testa morendo.
Il giudice, che ha convalidato il fermo, disposto nell'immediatezza dal pm Ignazio Abadessa, ha evidenziato che l'indagato ha «posto in essere un'aggressione ai danni della vittima tanto improvvisa e repentina quanto vile e brutale», parlando di «inaudita violenza» e di «personalità pericolosa, manifestando una spiccata impulsività e una totale incapacità di tenere a freno i propri raptus di violenza» e «incline a risolvere con la violenza brutale anche una questione di poco conto».
Il giudice, che ha disposto per Giampalmo la custodia cautelare in carcere, nel ricostruire la vicenda, spiega che il 20enne, esperto di boxe e di arti marziali, «ha colpito il suo avversario in maniera improvvisa e inaspettata, cogliendolo di sorpresa quando era di fronte a lui inerme, con le braccia lungo i fianchi, senza dargli alcuna possibilità di difendersi o fuggire» e «ha diretto i colpi al volto della vittima, ripetutamente e violentemente, sino a provocarne la perdita di coscienza».
Inoltre «non ha manifestato alcun segno di ravvedimento per quelle che sono state le conseguenze della sua azione violenta». Caprio, come confermato dalla videosorveglianza, «ha appena il tempo di gettare a terra la sigaretta che stava fumando e di girarsi in direzione di Giampalmo», il quale «dopo il primo pugno sinistro continua con una rapida e impressionante sequenza di colpi, alternando destro e sinistro, per un totale di cinque pugni, tre dei quali andati a segno».
«L'azione è estremamente rapida - conclude il gip Galesi -, ma la sua attenta visione consente di verificare come Caprio non abbia accennato ad alcuna reazione e come Giampalmo abbia continuato a colpirlo, mentre indietreggiava dopo aver ricevuto i primi colpi, fermandosi solo dopo averlo visto per terra, privo di sensi».
Il 20enne, che ha precedenti per droga, furti e ricettazione, è accusato del reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi ed attraverso l'uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa, con riferimento alla morte del 41enne Paolo Caprio, ucciso nella notte tra il 4 e il 5 settembre durante un litigio nella stazione di servizio Dill's: la vittima sarebbe stata colpita nel corso di un alterco e poi, caduta al suolo, avrebbe sbattuto violentemente la testa morendo.
Il giudice, che ha convalidato il fermo, disposto nell'immediatezza dal pm Ignazio Abadessa, ha evidenziato che l'indagato ha «posto in essere un'aggressione ai danni della vittima tanto improvvisa e repentina quanto vile e brutale», parlando di «inaudita violenza» e di «personalità pericolosa, manifestando una spiccata impulsività e una totale incapacità di tenere a freno i propri raptus di violenza» e «incline a risolvere con la violenza brutale anche una questione di poco conto».
Il giudice, che ha disposto per Giampalmo la custodia cautelare in carcere, nel ricostruire la vicenda, spiega che il 20enne, esperto di boxe e di arti marziali, «ha colpito il suo avversario in maniera improvvisa e inaspettata, cogliendolo di sorpresa quando era di fronte a lui inerme, con le braccia lungo i fianchi, senza dargli alcuna possibilità di difendersi o fuggire» e «ha diretto i colpi al volto della vittima, ripetutamente e violentemente, sino a provocarne la perdita di coscienza».
Inoltre «non ha manifestato alcun segno di ravvedimento per quelle che sono state le conseguenze della sua azione violenta». Caprio, come confermato dalla videosorveglianza, «ha appena il tempo di gettare a terra la sigaretta che stava fumando e di girarsi in direzione di Giampalmo», il quale «dopo il primo pugno sinistro continua con una rapida e impressionante sequenza di colpi, alternando destro e sinistro, per un totale di cinque pugni, tre dei quali andati a segno».
«L'azione è estremamente rapida - conclude il gip Galesi -, ma la sua attenta visione consente di verificare come Caprio non abbia accennato ad alcuna reazione e come Giampalmo abbia continuato a colpirlo, mentre indietreggiava dopo aver ricevuto i primi colpi, fermandosi solo dopo averlo visto per terra, privo di sensi».