Un carcere
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Cronaca

Omicidio Caprio, resta in carcere Fabio Giampalmo

È accusato di aver ucciso il 41enne durante un litigio nella stazione di servizio Dill's

Nel giorno in cui la città di Bitonto ha salutato Paolo Caprio (i funerali si sono svolti nella basilica dei Santi Medici, nda) il giudice per le indagini preliminari di Bari ha convalidato il fermo di Fabio Giampalmo, il 20enne accusato di avere ucciso, durante una lite nell'area di servizio Dill's, aggredendolo con tre pugni, il 41enne.

Il giudice del Tribunale del capoluogo ha disposto la custodia cautelare in carcere, in relazione all'accusa contestata dal pubblico ministero Ignazio Abadessa di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e dall'utilizzo di tecniche di combattimento. In mattinata Giampalmo, assistito dall'avvocato Giovanni Capaldi, era stato interrogato e aveva confermato la versione già resa ai Carabinieri nella mattinata di domenica, subito dopo essersi costituito presso la Stazione di Bitonto.

Giampalmo ha spiegato di avere colpito con tre pugni Caprio a causa di alcuni «sguardi provocatori» a sua moglie ed alle donne di alcuni suoi amici, senza però l'intenzione di ucciderlo. Per la Procura della Repubblica di Bari l'accusa è di omicidio aggravato dai futili motivi e dall'aver commesso il fatto attraverso l'uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa. L'aggressione è avvenuta fra il 4 e 5 settembre, nell'area di servizio Dill's, sulla via per Modugno.

Intanto l'esame autoptico sul corpo del 41enne, svolto nell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, ha ribadito come il decesso sia stato causato da un trauma cranico, ma non è ancora chiaro se conseguenza dei tre pugni ricevuti o dell'impatto con il marciapiede, sul quale la vittima avrebbe battuto la testa.
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