
Politica
Onda Civica Bitonto contro il Natale senza luminarie
«La città vittima di terrore mediatico, pandemico e criminale attraverso dirette social»
Bitonto - sabato 12 dicembre 2020
10.16
Un centro privo delle luminarie natalizie che facevano aumentare gli incassi dei negozi da parte di quei cittadini che adesso si sono chiusi in casa terrorizzati dalle dirette social sulla pandemia. È questa, secondo il nascente gruppo politico Onda Civica Bitonto, la situazione della città in questo periodo natalizio caratterizzato dalla mancanza delle tradizionali luci sulle principali strade cittadine.
Gli attivisti, facendo riferimento a «un dicembre di svariati anni fa», ricordano «Via Repubblica pedonale con alberi di Natale, eventi, luci, filodiffusione di canti natalizi», grazie alle quali «si incentivava la popolazione a frequentare Bitonto e le proprie attività commerciali, con conseguente incremento delle vendite e degli incassi».
«Non ci si dica che i fondi destinati a poche lampadine sono andati a sostegno degli esercenti stroncati dalle misure emergenziali – scrivono gli attivisti - perché sarebbe un'affermazione blasfema che attesterebbe una visione miope di programmazione e sviluppo sociale e commerciale».
«Ora più che mai - si legge nella nota inviata dal coordinatore pro tempore Pasquale Tampoia - era necessario accendere di vita e speranza questo Natale in modo da allietare la popolazione nelle attese fuori dai negozi per via degli ingressi contingentati dove la gente, quasi, non ha più possibilità nemmeno di parlarsi per via delle mascherine».
«Bitonto è spenta sotto ogni punto di vista – conclude il comunicato - vittima solo di terrore mediatico, pandemico e criminale rimbalzato e somministrato a via di dirette social».
«Anche a me – ha risposto, più o meno indirettamente, il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - sarebbe piaciuto fare i grandi eventi che non ho potuto fare in questo Natale. Portare i miei bambini in una piazza e camminare insieme tra le case del villaggio di Babbo Natale. Attirare gli amici sulle strade tra le note della musica più bella, o almeno illudermi fosse tale, sperando di vederli entrare nei negozi cittadini. Ho tanti amici di vecchia data ci sono, tra i "negozianti". Non potete immaginare quanto piacere avrei provato a vedere ancor più ragazzini e ragazzi (educati, però) affollare parti del centro antico completamente deserte fino a pochi anni fa».
«Vuoi una città addobbata a festa – scrive il primo cittadino - per ridare speranza in piena pandemia nazionale? Preferisco costruire la speranza con aiuti concreti. Perché la motivazione è importante, ma ancora di più quando ci sono opportunità da cogliere. Però questo non è un inverno di opportunità, ma di occasioni di sopravvivenza. Per la nostra comunità presenteremo la settimana prossima l'occasione di ripartire da noi stessi con strumenti concreti, pensando anche a chi, prima di quest'anno, non si è mai rivolto a noi per supporto sociale o economico. Ma nel maledetto 2020 si. Questo stiamo facendo».
Gli attivisti, facendo riferimento a «un dicembre di svariati anni fa», ricordano «Via Repubblica pedonale con alberi di Natale, eventi, luci, filodiffusione di canti natalizi», grazie alle quali «si incentivava la popolazione a frequentare Bitonto e le proprie attività commerciali, con conseguente incremento delle vendite e degli incassi».
«Non ci si dica che i fondi destinati a poche lampadine sono andati a sostegno degli esercenti stroncati dalle misure emergenziali – scrivono gli attivisti - perché sarebbe un'affermazione blasfema che attesterebbe una visione miope di programmazione e sviluppo sociale e commerciale».
«Ora più che mai - si legge nella nota inviata dal coordinatore pro tempore Pasquale Tampoia - era necessario accendere di vita e speranza questo Natale in modo da allietare la popolazione nelle attese fuori dai negozi per via degli ingressi contingentati dove la gente, quasi, non ha più possibilità nemmeno di parlarsi per via delle mascherine».
«Bitonto è spenta sotto ogni punto di vista – conclude il comunicato - vittima solo di terrore mediatico, pandemico e criminale rimbalzato e somministrato a via di dirette social».
«Anche a me – ha risposto, più o meno indirettamente, il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - sarebbe piaciuto fare i grandi eventi che non ho potuto fare in questo Natale. Portare i miei bambini in una piazza e camminare insieme tra le case del villaggio di Babbo Natale. Attirare gli amici sulle strade tra le note della musica più bella, o almeno illudermi fosse tale, sperando di vederli entrare nei negozi cittadini. Ho tanti amici di vecchia data ci sono, tra i "negozianti". Non potete immaginare quanto piacere avrei provato a vedere ancor più ragazzini e ragazzi (educati, però) affollare parti del centro antico completamente deserte fino a pochi anni fa».
«Vuoi una città addobbata a festa – scrive il primo cittadino - per ridare speranza in piena pandemia nazionale? Preferisco costruire la speranza con aiuti concreti. Perché la motivazione è importante, ma ancora di più quando ci sono opportunità da cogliere. Però questo non è un inverno di opportunità, ma di occasioni di sopravvivenza. Per la nostra comunità presenteremo la settimana prossima l'occasione di ripartire da noi stessi con strumenti concreti, pensando anche a chi, prima di quest'anno, non si è mai rivolto a noi per supporto sociale o economico. Ma nel maledetto 2020 si. Questo stiamo facendo».