Cronaca
Operazione "Boutique del falso": confiscati i beni dell'imprenditore bitontino coinvolto
Si tratta di due moto, due auto e il saldo attivo di un conto corrente bancario intestato al 62enne
Bitonto - martedì 3 ottobre 2017
17.25
I finanzieri della Tenenza di Molfetta hanno proceduto all'esecuzione del provvedimento di confisca del patrimonio riconducibile a C.A., 62enne residente in città ma originario di Bitonto, soggetto noto alle forze dell'ordine e già condannato in via definitiva per i reati di ricettazione e contraffazione.
La confisca, disposta dalla Corte d'Appello di Bari a gennaio di quest'anno, è ora divenuta definitiva a seguito di pronuncia di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione. Le indagini patrimoniali, avviate nel 2015 avevano permesso di accertare la pericolosità sociale del soggetto, dedito abitualmente a condotte delittuose, grazie alle quali aveva accumulato ricchezze frutto di attività illecite.
Un importante patrimonio, costituito da 2 motoveicoli, 2 autovetture ed il saldo attivo di un conto corrente bancario su cui sono confluiti i proventi della vendita dei beni strumentali della ditta di abbigliamento nella titolarità del soggetto, cancellata dal Registro delle Imprese, che entra definitivamente a far parte delle proprietà dello Stato.
La confisca definitiva è infatti l'ultimo atto di un procedimento iniziato circa due anni fa, che aveva portato al sequestro dei beni nel mese di ottobre 2015 ed alla confisca degli stessi nel mese di giugno del 2016, in esecuzione del provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari (sezione III in funzione di Tribunale della Prevenzione), nell'ambito dell'operazione "Boutique del falso".
Le misure di prevenzione patrimoniali, previste dalla vigente normativa antimafia, si confermano uno strumento fondamentale per colpire la criminalità e tutti i soggetti dediti alla commissione di illecite attività economiche, privandoli delle risorse economiche che permetterebbero di continuare a delinquere.
La confisca, disposta dalla Corte d'Appello di Bari a gennaio di quest'anno, è ora divenuta definitiva a seguito di pronuncia di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione. Le indagini patrimoniali, avviate nel 2015 avevano permesso di accertare la pericolosità sociale del soggetto, dedito abitualmente a condotte delittuose, grazie alle quali aveva accumulato ricchezze frutto di attività illecite.
Un importante patrimonio, costituito da 2 motoveicoli, 2 autovetture ed il saldo attivo di un conto corrente bancario su cui sono confluiti i proventi della vendita dei beni strumentali della ditta di abbigliamento nella titolarità del soggetto, cancellata dal Registro delle Imprese, che entra definitivamente a far parte delle proprietà dello Stato.
La confisca definitiva è infatti l'ultimo atto di un procedimento iniziato circa due anni fa, che aveva portato al sequestro dei beni nel mese di ottobre 2015 ed alla confisca degli stessi nel mese di giugno del 2016, in esecuzione del provvedimento, emesso dal Tribunale di Bari (sezione III in funzione di Tribunale della Prevenzione), nell'ambito dell'operazione "Boutique del falso".
Le misure di prevenzione patrimoniali, previste dalla vigente normativa antimafia, si confermano uno strumento fondamentale per colpire la criminalità e tutti i soggetti dediti alla commissione di illecite attività economiche, privandoli delle risorse economiche che permetterebbero di continuare a delinquere.