Cronaca
Parla il 20enne ferito: «Pensavo fossero botti di Capodanno»
Giuseppe Casadibari è stato interrogato dai detective della Mobile: «Ero al telefono. Non mi sono accorto di nulla»
Bitonto - domenica 31 dicembre 2017
17.45
«Ero al telefono. Pensavo fossero botti di Capodanno. Non mi sono accorto di nulla».
Lo ha detto alla polizia Giuseppe Casadibari, il giovane di 20 anni ferito ieri nell'agguato di via Le Martiri a Bitonto in cui è stata uccisa Anna Rosa Tarantino, di 84 anni, che si è trovata per caso lungo la traiettoria dei colpi destinati al giovane.
L'esito dell'autopsia potrà aiutare a capire se effettivamente, come si è inizialmente ipotizzato, Casadibari si sia fatto scudo del corpo della donna per proteggersi dai proiettili. In zona non ci sono telecamere utili a chiarire questo aspetto e le persone presenti nei vicoli al momento dell'agguato non hanno fornito indicazioni utili agli uomini della Squadra Mobile.
Casadibari, che è ricoverato in condizioni non gravi al Policlinico di Bari, ha detto di non avere visto i suoi aggressori perché al momento degli spari era di spalle e al telefono. Quando si è accorto di essere stato ferito, ha raccontato, è andato da solo a piedi al pronto soccorso del paese per farsi medicare. Le perquisizioni e audizioni di persone sentite a sommarie informazioni sono andate avanti per tutta la notte nell'ambito delle indagini sull'agguato di ieri mattina.
Dopo una riunione in Procura nella tarda serata di ieri fra Squadra Mobile e Carabinieri con i magistrati che coordinano le indagini, Ettore Cardinali della Dda e Marco D'Agostino, gli inquirenti ritengono di aver individuato movente e contesto.
L'agguato sarebbe stato una risposta ad una precedente sparatoria avvenuta all'alba dinanzi alla casa di un boss del clan rivale dei Conte, nel quale è stato anche ucciso un cane. Anche in quella occasione, hanno ricostruito gli investigatori, avrebbe agito un commando formato da più persone. Il botta e risposta a colpi di armi da fuoco sarebbe legato alla guerra in atto da organizzazioni criminali locali per il controllo dello spaccio di droga in città.
Il 20enne ferito, ritenuto vicino al clan Cipriano, è ancora ricoverato nel Policlinico di Bari dove ieri ha subito un intervento chirurgico per la perforazione di un polmone. È già stato sentito dagli investigatori ma, a quanto si apprende, non avrebbe fornito elementi utili a risalire agli autori dell'agguato.
Mentre veniva inseguito a piedi da almeno due persone, entrambe armate, nelle stradine del centro storico di Bitonto, i colpi di arma da fuoco sparati contro di lui hanno colpito lateralmente ad un fianco e ad un ginocchio la 84enne, uccidendola.
L'autopsia della vittima è stata eseguita ieri dal medico legale Francesco Introna (due i proiettili, di una pistola calibro 9, che hanno colpito la vittima ad un fianco e ad un ginocchio) e la salma è stata già restituita alla famiglia per i funerali in programma il 2 gennaio.
Lo ha detto alla polizia Giuseppe Casadibari, il giovane di 20 anni ferito ieri nell'agguato di via Le Martiri a Bitonto in cui è stata uccisa Anna Rosa Tarantino, di 84 anni, che si è trovata per caso lungo la traiettoria dei colpi destinati al giovane.
L'esito dell'autopsia potrà aiutare a capire se effettivamente, come si è inizialmente ipotizzato, Casadibari si sia fatto scudo del corpo della donna per proteggersi dai proiettili. In zona non ci sono telecamere utili a chiarire questo aspetto e le persone presenti nei vicoli al momento dell'agguato non hanno fornito indicazioni utili agli uomini della Squadra Mobile.
Casadibari, che è ricoverato in condizioni non gravi al Policlinico di Bari, ha detto di non avere visto i suoi aggressori perché al momento degli spari era di spalle e al telefono. Quando si è accorto di essere stato ferito, ha raccontato, è andato da solo a piedi al pronto soccorso del paese per farsi medicare. Le perquisizioni e audizioni di persone sentite a sommarie informazioni sono andate avanti per tutta la notte nell'ambito delle indagini sull'agguato di ieri mattina.
Dopo una riunione in Procura nella tarda serata di ieri fra Squadra Mobile e Carabinieri con i magistrati che coordinano le indagini, Ettore Cardinali della Dda e Marco D'Agostino, gli inquirenti ritengono di aver individuato movente e contesto.
L'agguato sarebbe stato una risposta ad una precedente sparatoria avvenuta all'alba dinanzi alla casa di un boss del clan rivale dei Conte, nel quale è stato anche ucciso un cane. Anche in quella occasione, hanno ricostruito gli investigatori, avrebbe agito un commando formato da più persone. Il botta e risposta a colpi di armi da fuoco sarebbe legato alla guerra in atto da organizzazioni criminali locali per il controllo dello spaccio di droga in città.
Il 20enne ferito, ritenuto vicino al clan Cipriano, è ancora ricoverato nel Policlinico di Bari dove ieri ha subito un intervento chirurgico per la perforazione di un polmone. È già stato sentito dagli investigatori ma, a quanto si apprende, non avrebbe fornito elementi utili a risalire agli autori dell'agguato.
Mentre veniva inseguito a piedi da almeno due persone, entrambe armate, nelle stradine del centro storico di Bitonto, i colpi di arma da fuoco sparati contro di lui hanno colpito lateralmente ad un fianco e ad un ginocchio la 84enne, uccidendola.
L'autopsia della vittima è stata eseguita ieri dal medico legale Francesco Introna (due i proiettili, di una pistola calibro 9, che hanno colpito la vittima ad un fianco e ad un ginocchio) e la salma è stata già restituita alla famiglia per i funerali in programma il 2 gennaio.