Politica
Pd Bitonto: «Canoni pagati regolarmente. Aspettiamo le scelte del Comune»
Il direttivo risponde agli attacchi sull'occupazione della sede: «Nessuna lezione da chi ha rubato allo stato 50 milioni»
Bitonto - lunedì 10 agosto 2020
10.44
La sezione locale del Partito Democratico versa regolarmente i canoni previsti per legge nonostante il contratto sia scaduto ed è in attesa delle decisioni dell'amministrazione comunale, contro cui, in ogni caso, non opporrà alcuna resistenza. È questa, in estrema sintesi, la posizione del Partito Democratico di Bitonto sulla polemica legata all'occupazione dei locali che ospitano il partito, nel complesso della storica "pescara" in corso Vittorio Emanuele II.
«In mancanza di false emergenze di migranti su cui soffiare – scrivono dal partito rispondendo a un comunicato della Lega di Bitonto - è sulla cara vecchia demagogia contro l'unica forza politica che, nel bene e nel male, condivide la storia di questa città da sempre, e non si manifesta solo nell'imminenza di una campagna elettorale, che conviene puntare».
«Professando autenticamente una cultura democratica – si legge ancora nella nota - mai abbiamo messo in discussione che a prevalere sull'interesse privato (quand'anche questo "privato" sia un'associazione politica di rilievo costituzionale, non a scopo di lucro, storicamente e simbolicamente legata alla sua sede) debba essere l'interesse della collettività. Mai. Per questo motivo non siamo intervenuti pubblicamente contro la finalità di una procedura amministrativa (pur molto discutibile dal punto di vista tecnico, oltre che nel merito) tesa ad una "valorizzazione" dell'immobile comunale che oggi ci ospita».
«Se le casse pubbliche fossero riuscite a guadagnare significative risorse da un bando pubblico – è la posizione del partito sulla questione - rispetto all'attuale canone versato dal PD, i primi a gioirne saremmo dovuti essere noi, in quanto difensori dell'interesse pubblico. Purtroppo, dopo due aste andate deserte, oggi anche il mercato conferma che evidentemente le aspettative di monetizzazione della struttura comunale erano spropositate. E che dovrà essere dunque la Giunta ad esprimere un nuovo indirizzo politico per "valorizzare" la Pescara».
«Il Circolo democratico di Bitonto – tengono però a sottolineare - ha sempre versato e ancora oggi continua regolarmente a versare al Comune di Bitonto il canone pattuito con regolare contratto (oggi purtroppo cessato). A tale impegno economico, sostenuto con un non lieve sforzo di autotassazione ordinaria e straordinaria dei tesserati, che ha assicurato all'ente locale un flusso costante e garantito di introiti, si è accompagnata negli anni un'azione di presidio culturale, animazione sociale e manutenzione ordinaria del bene».
«Se l'Amministrazione Comunale – è la chiosa finale - riterrà di poter garantire una soluzione alternativa di valorizzazione del bene in oggetto, più redditizia ma anche più qualificante sul piano culturale, storico, sociale, non sarà certo il PD a mettersi di traverso. Ma non accettiamo lezioni di trasparenza nelle relazioni con le casse pubbliche da nessuno, specie da rappresentanti di un partito che ha rubato allo Stato quasi 50 milioni di euro».
«In mancanza di false emergenze di migranti su cui soffiare – scrivono dal partito rispondendo a un comunicato della Lega di Bitonto - è sulla cara vecchia demagogia contro l'unica forza politica che, nel bene e nel male, condivide la storia di questa città da sempre, e non si manifesta solo nell'imminenza di una campagna elettorale, che conviene puntare».
«Professando autenticamente una cultura democratica – si legge ancora nella nota - mai abbiamo messo in discussione che a prevalere sull'interesse privato (quand'anche questo "privato" sia un'associazione politica di rilievo costituzionale, non a scopo di lucro, storicamente e simbolicamente legata alla sua sede) debba essere l'interesse della collettività. Mai. Per questo motivo non siamo intervenuti pubblicamente contro la finalità di una procedura amministrativa (pur molto discutibile dal punto di vista tecnico, oltre che nel merito) tesa ad una "valorizzazione" dell'immobile comunale che oggi ci ospita».
«Se le casse pubbliche fossero riuscite a guadagnare significative risorse da un bando pubblico – è la posizione del partito sulla questione - rispetto all'attuale canone versato dal PD, i primi a gioirne saremmo dovuti essere noi, in quanto difensori dell'interesse pubblico. Purtroppo, dopo due aste andate deserte, oggi anche il mercato conferma che evidentemente le aspettative di monetizzazione della struttura comunale erano spropositate. E che dovrà essere dunque la Giunta ad esprimere un nuovo indirizzo politico per "valorizzare" la Pescara».
«Il Circolo democratico di Bitonto – tengono però a sottolineare - ha sempre versato e ancora oggi continua regolarmente a versare al Comune di Bitonto il canone pattuito con regolare contratto (oggi purtroppo cessato). A tale impegno economico, sostenuto con un non lieve sforzo di autotassazione ordinaria e straordinaria dei tesserati, che ha assicurato all'ente locale un flusso costante e garantito di introiti, si è accompagnata negli anni un'azione di presidio culturale, animazione sociale e manutenzione ordinaria del bene».
«Se l'Amministrazione Comunale – è la chiosa finale - riterrà di poter garantire una soluzione alternativa di valorizzazione del bene in oggetto, più redditizia ma anche più qualificante sul piano culturale, storico, sociale, non sarà certo il PD a mettersi di traverso. Ma non accettiamo lezioni di trasparenza nelle relazioni con le casse pubbliche da nessuno, specie da rappresentanti di un partito che ha rubato allo Stato quasi 50 milioni di euro».