Cultura, Eventi e Spettacolo
Per la Giornata Internazionale della “Francofonia” in scena a Bitonto lo spettacolo “Moi, Je Suis Francophone”
Protagonisti alunni e docenti del comprensivo Modugno-Rutigliano-Rogadeo
Bitonto - sabato 23 marzo 2019
9.19
Si intitola "Moj, je suis Francophone" la rassegna teatrale portata in scena mercoledì scorso dai docenti di lingua francese e dagli studenti delle classi prime, seconde e terze della Scuola Secondaria Statale di Primo Grado "Rutigliano-Rogadeo" di Bitonto (Bari).
La rassegna si è svolta nell'Auditorium per celebrare la Giornata Internazionale della Francofonia, attraverso un progetto articolato dai docenti di lingua francese e promosso dal Collegio dei Docenti.
Gli studenti si sono esibiti interpretando coreograficamente il tema ballando sulle note di canzoni francesi di successo come "Je veux" e "Zaz". Non è mancato nemmeno un tributo ai poeti francesi di origine africana, per lanciare un segnale contro gli atteggiamenti razzisti.
Soddisfatto il dirigente scolastico Michele Bonasia che ha sottolineato «la valenza educativa del progetto. La lingua francese può tingersi contro il razzismo per un perfetto equilibrio di culture, di etnie, di tradizioni, di musiche e di religioni verso i nostri studenti, che diventeranno i futuri cittadini europei».
La manifestazione teatrale è stata curata dalle docenti di lingue straniere Giuseppina Murgolo e Lucia Terlizzi, mentre le nozioni sul razzismo in un dialogo interreligioso tra le diverse religioni nel continente europeo ed africano sono del docente Giuseppe Cannito.
«Nell'Auditorium la performance teatrale è stata allestita con ricchi cartelloni – spiegano ancora gli organizzatori - con molte bandiere degli stati europei (tra cui si evidenziano la Francia e l'Italia) e un striscione con lo slogan dell'organizzazione internazionale della Francofonia sull'uguaglianza, sulla complementarietà e sulla solidarietà, per presentare al pubblico (docenti, studenti, personale segreteria, genitori, famiglie) le vibranti emozioni che hanno fatto scaturire le interpretazioni delle vicende della Francofonia mediante le recitazioni di poesie in lingua francese. La manifestazione teatrale ha avuto un duplice obiettivo: quello di "ricordare" che tutto ciò non accada di nuovo, e quello di "trasformare" il pubblico presente in veri testimoni, per evitare nuove sofferenze ad altre persone presenti nel continente africano».
La rassegna si è svolta nell'Auditorium per celebrare la Giornata Internazionale della Francofonia, attraverso un progetto articolato dai docenti di lingua francese e promosso dal Collegio dei Docenti.
Gli studenti si sono esibiti interpretando coreograficamente il tema ballando sulle note di canzoni francesi di successo come "Je veux" e "Zaz". Non è mancato nemmeno un tributo ai poeti francesi di origine africana, per lanciare un segnale contro gli atteggiamenti razzisti.
Soddisfatto il dirigente scolastico Michele Bonasia che ha sottolineato «la valenza educativa del progetto. La lingua francese può tingersi contro il razzismo per un perfetto equilibrio di culture, di etnie, di tradizioni, di musiche e di religioni verso i nostri studenti, che diventeranno i futuri cittadini europei».
La manifestazione teatrale è stata curata dalle docenti di lingue straniere Giuseppina Murgolo e Lucia Terlizzi, mentre le nozioni sul razzismo in un dialogo interreligioso tra le diverse religioni nel continente europeo ed africano sono del docente Giuseppe Cannito.
«Nell'Auditorium la performance teatrale è stata allestita con ricchi cartelloni – spiegano ancora gli organizzatori - con molte bandiere degli stati europei (tra cui si evidenziano la Francia e l'Italia) e un striscione con lo slogan dell'organizzazione internazionale della Francofonia sull'uguaglianza, sulla complementarietà e sulla solidarietà, per presentare al pubblico (docenti, studenti, personale segreteria, genitori, famiglie) le vibranti emozioni che hanno fatto scaturire le interpretazioni delle vicende della Francofonia mediante le recitazioni di poesie in lingua francese. La manifestazione teatrale ha avuto un duplice obiettivo: quello di "ricordare" che tutto ciò non accada di nuovo, e quello di "trasformare" il pubblico presente in veri testimoni, per evitare nuove sofferenze ad altre persone presenti nel continente africano».