Cronaca
Picchiato perchè di Bitonto, Abbaticchio: «Vigliacchi, vi aspetto davanti ai giudici»
I Carabinieri potrebbero acquisire i video di alcune telecamere di videosorveglianza per risalire ai responsabili
Bitonto - mercoledì 12 giugno 2019
17.30
«Aspetto solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti». È questo il monito lanciato dal sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, dopo la vile aggressione di un 15enne bitontino picchiato a sangue ieri pomeriggio da un branco di balordi nei pressi della spiaggia di Palese. La causa scatenante, se confermata, sarebbe forse più insensata dell'aggressione stessa, ammesso che tutta questa storia abbia davvero un senso: la città d'origine del povero ragazzo. Il giovane sarebbe infatti stato invitato ad andarsene perchè bitontino, ma non avrebbe fatto in tempo nemmeno ad allontanarsi, visto che nel giro di pochi secondi si sarebbe ritrovato catapultato in una traversa del lungomare insieme ad altri suoi due amici, poi riusciti a fuggire, circondato, offeso e picchiato violentemente, tanto da finire in ospedale col volto tumefatto, escoriazioni e contusioni su tutto il corpo, possibili lesioni al timpano di un orecchio e una sospetta commozione cerebrale.
«Non esiste competizione, odio, razzismo o divisione tra le terre che rappresentiamo – ha detto Abbaticchio pubblicando una foto col "collega" barese De Caro - soprattutto se parliamo della Città metropolitana di Bari. Soprattutto se parliamo di Bari e Bitonto. Soprattutto ora, in questo momento politico e storico. Ne parlo oggi perchè è stato massacrato di botte un nostro concittadino da un branco a Palese, che potrebbe essere nato in qualunque parte del Mondo. La "scusa" dell'attacco di turno è che la vittima predestinata è Bitontina».
«Sia chiaro che il branco avrebbe potuto trovare altre centomila scuse, pur di scatenarsi – ha tenuto a precisare il primo cittadino - resterà alla storia solo la sua povertà d'animo, la sua rabbia, la sua vigliaccheria. Quattro contro uno. Ma quello rimasto a terra è quello che non ha bisogno né di scuse né di violenza. Aspetta solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti. E io vi aspetterò con lui». E potrebbe non volerci molto. I Carabinieri, infatti, potrebbero avvalersi delle immagini di videosorveglianza di alcune telecamere puntate verso il luogo dell'aggressione e alcune ipotesi investigative portano a giovani virgulti legati a una nota famiglia malavitosa barese.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del sindaco De Caro: «Sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile».
«Ho chiamato il papà, per assicurarmi della salute del ragazzo – ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo - e il sindaco di Bitonto per rimarcare l'amicizia tra le nostre due comunità. Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città. Azioni di questo tipo il nome di Bari lo calpestano, lo infangano. Bari è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l'orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso».
«Non esiste competizione, odio, razzismo o divisione tra le terre che rappresentiamo – ha detto Abbaticchio pubblicando una foto col "collega" barese De Caro - soprattutto se parliamo della Città metropolitana di Bari. Soprattutto se parliamo di Bari e Bitonto. Soprattutto ora, in questo momento politico e storico. Ne parlo oggi perchè è stato massacrato di botte un nostro concittadino da un branco a Palese, che potrebbe essere nato in qualunque parte del Mondo. La "scusa" dell'attacco di turno è che la vittima predestinata è Bitontina».
«Sia chiaro che il branco avrebbe potuto trovare altre centomila scuse, pur di scatenarsi – ha tenuto a precisare il primo cittadino - resterà alla storia solo la sua povertà d'animo, la sua rabbia, la sua vigliaccheria. Quattro contro uno. Ma quello rimasto a terra è quello che non ha bisogno né di scuse né di violenza. Aspetta solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti. E io vi aspetterò con lui». E potrebbe non volerci molto. I Carabinieri, infatti, potrebbero avvalersi delle immagini di videosorveglianza di alcune telecamere puntate verso il luogo dell'aggressione e alcune ipotesi investigative portano a giovani virgulti legati a una nota famiglia malavitosa barese.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del sindaco De Caro: «Sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile».
«Ho chiamato il papà, per assicurarmi della salute del ragazzo – ha aggiunto il primo cittadino del capoluogo - e il sindaco di Bitonto per rimarcare l'amicizia tra le nostre due comunità. Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città. Azioni di questo tipo il nome di Bari lo calpestano, lo infangano. Bari è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l'orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso».