Vita di città
Ponte di Lama Balice, esplodono rabbia e preoccupazione
L'assessore Cavone rassicura: nessun pericolo e ci siamo attivati
Bitonto - mercoledì 15 marzo 2017
07.00
La situazione non è allarmante, ma nemmeno tranquilla. Dopo il crollo del cavalcavia la scorsa settimana sull'A 14, la rabbia e la preoccupazione degli abitanti e dei proprietari di attività commerciali nei pressi del ponte di Lama Balice, sulla Provinciale 231, stanno però crescendo. Dallo scorso novembre, per disposizione della Città Metropolitana recepita dal Comune di Bitonto, in corrispondenza del ponte stesso è vietato il transito dei mezzi pesanti con massa superiore a 3,5 tonnellate. Il motivo ufficiale è che il ponte "presenta una ossidazione ai ferri d'armatura". Non proprio uno scherzetto, insomma. Con una serie di ordinanze il traffico è stato deviato su un percorso alternativo e per un periodo reso a senso unico sulla cosiddetta poligonale.
Un problema pesante, per esempio, per Vito Perrino, gestore di un distributore di carburanti proprio pochi metri prima del ponte: "Se c'è veramente un problema di sicurezza è meglio chiudere per due mesi e risolvere. Così siamo solo penalizzati. Alcuni giorni il calo di affari è del 50%. I controlli dove sono?".
Rocco Todaro, che a poca distanza dal ponte ci vive, è contrariato :"Qui ci sentiamo abbandonati. Non c'è solo questo problema. C'è poca sicurezza, l'illuminazione non esiste". L'ultimo colpo al distributore è stato in effetti messo a segno il 6 gennaio, il penultimo a dicembre.
La Città Metropolitana, ente responsabile della strada Provinciale, non sarebbe però rimasta a guardare. Questo, almeno, è quanto sostiene il consigliere delegato, Michelangelo Cavone: "Tutto è partito da una segnalazione dei vigili del fuoco. Il nostro ufficio ha fatto un sopralluogo ed ha ritenuto sufficiente limitare il carico. Non ci siamo però fermati. Abbiamo già impegnato in bilancio 142.000 euro per commissionare una valutazione statica a un professionista qualificato. Siamo pronti per andare in gara e spero in un mese di farla partire. Sapremo così se e come intervenire per essere tranquilli. Da quello che ci hanno detto i tecnici però non ci sono rischi".
Un problema pesante, per esempio, per Vito Perrino, gestore di un distributore di carburanti proprio pochi metri prima del ponte: "Se c'è veramente un problema di sicurezza è meglio chiudere per due mesi e risolvere. Così siamo solo penalizzati. Alcuni giorni il calo di affari è del 50%. I controlli dove sono?".
Rocco Todaro, che a poca distanza dal ponte ci vive, è contrariato :"Qui ci sentiamo abbandonati. Non c'è solo questo problema. C'è poca sicurezza, l'illuminazione non esiste". L'ultimo colpo al distributore è stato in effetti messo a segno il 6 gennaio, il penultimo a dicembre.
La Città Metropolitana, ente responsabile della strada Provinciale, non sarebbe però rimasta a guardare. Questo, almeno, è quanto sostiene il consigliere delegato, Michelangelo Cavone: "Tutto è partito da una segnalazione dei vigili del fuoco. Il nostro ufficio ha fatto un sopralluogo ed ha ritenuto sufficiente limitare il carico. Non ci siamo però fermati. Abbiamo già impegnato in bilancio 142.000 euro per commissionare una valutazione statica a un professionista qualificato. Siamo pronti per andare in gara e spero in un mese di farla partire. Sapremo così se e come intervenire per essere tranquilli. Da quello che ci hanno detto i tecnici però non ci sono rischi".