Cultura
Presentato A Bitonto un annullo filatelico di Poste Italiane in ricordo di Aldo Moro
Un’occasione per parlare di un uomo, un cristiano, uno statista della storia contemporanea
Bitonto - mercoledì 23 maggio 2018
11.05
È stato presentato negli scorsi giorni nel teatro Traetta di Bitonto l'annullo filatelico che Poste Italiane ha voluto dedicare ad Aldo Moro in occasione dei 40 anni dalla sua morte.
«Quest'atto è stato pensato – ha spiegato Vincenzo Castro, Responsabile ufficio postale Corato - affinché ci sia memoria di Aldo Moro, della sua storia e di tutto ciò che egli ha trasmesso a livello politico e umano».
L'evento è stato un'occasione anche per parlare della figura di Aldo Moro diversamente da com'è stato fatto sino a oggi pubblicamente: non come politico, quindi, ma soprattutto come uomo e cristiano. Gli interventi della serata, da parte del vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio, monsignor Francesco Savino e di Enzo Quarto, cronista Rai, moderati dal giornalista Marino Pagano, hanno tracciato una figura di uomo che ha accettato il suo tragico destino difendendo con coraggio fino alla fine i suoi principi e ideali.
«Aldo Moro – hanno spiegato gli ospiti intervenuti - ha sempre pensato fino all'ultimo giorno alla sua famiglia, a sua moglie, ai suoi figli, così come loro hanno sempre mantenuto quel legame affettivo indissolubile con lui».
Ricordando il caso Moro, il vescovo Francesco Savino ha spiegato come «oggi ci sia la congiura del silenzio. Oggi è a rischio la democrazia e la civiltà. La crisi del nostro tempo è la spiritualità, rinunciando agli scontri ideologici, abbiamo rinunciato ai grandi ideali. In un tempo in cui si nega la verità, è negato anche l'esercizio della libertà».
Sulla stessa linea anche il giornalista, Enzo Quarto, secondo cui una possibile soluzione sarebbe «far capire ai giovani che la speranza viene dagli ideali, non dalle convinzioni».
«Quest'atto è stato pensato – ha spiegato Vincenzo Castro, Responsabile ufficio postale Corato - affinché ci sia memoria di Aldo Moro, della sua storia e di tutto ciò che egli ha trasmesso a livello politico e umano».
L'evento è stato un'occasione anche per parlare della figura di Aldo Moro diversamente da com'è stato fatto sino a oggi pubblicamente: non come politico, quindi, ma soprattutto come uomo e cristiano. Gli interventi della serata, da parte del vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio, monsignor Francesco Savino e di Enzo Quarto, cronista Rai, moderati dal giornalista Marino Pagano, hanno tracciato una figura di uomo che ha accettato il suo tragico destino difendendo con coraggio fino alla fine i suoi principi e ideali.
«Aldo Moro – hanno spiegato gli ospiti intervenuti - ha sempre pensato fino all'ultimo giorno alla sua famiglia, a sua moglie, ai suoi figli, così come loro hanno sempre mantenuto quel legame affettivo indissolubile con lui».
Ricordando il caso Moro, il vescovo Francesco Savino ha spiegato come «oggi ci sia la congiura del silenzio. Oggi è a rischio la democrazia e la civiltà. La crisi del nostro tempo è la spiritualità, rinunciando agli scontri ideologici, abbiamo rinunciato ai grandi ideali. In un tempo in cui si nega la verità, è negato anche l'esercizio della libertà».
Sulla stessa linea anche il giornalista, Enzo Quarto, secondo cui una possibile soluzione sarebbe «far capire ai giovani che la speranza viene dagli ideali, non dalle convinzioni».