Vita di città
Psi, Verdi e Riformisti: «Farmacie aperte nei weekend»
Ma i farmacisti bocciano la proposta: «Dannoso chiudere farmacie in settimana per aprirle sabato e domenica»
Bitonto - sabato 18 aprile 2020
15.30
Più farmacie aperte nei weekend e meno in settimana? No, grazie: sarebbe dannoso per l'utenza.
Non è piaciuta ai farmacisti bitontini la proposta lanciata dalle sezioni bitontine del Partito Socialista, dei Verdi e di Bitonto Riformista - in cui il PSI è confluito in consiglio – di rimodulare le aperture delle farmacie per aumentare le possibilità nei weekend.
Invece delle 14 farmacie aperte in settimana, con due il sabato e una la domenica, sempre con la farmacia di turno, gli autori della proposta, che il presidente dell'ordine dei Farmacisti, Luigi D'Ambrosio Lettieri aveva promesso di valutare, suggeriscono una strada diversa: chiudere due farmacie al giorno in settimana e aprirne 5 il sabato e 5 la domenica, più quelle di turno e di supporto.
«In questo momento di emergenza – motivano PSI, Verdi e Riformisti in un comunicato stampa pubblicato dalla pagina facebook Liberamente - al solo fine di meglio gestire gli afflussi oggi rallentati per le note disposizioni di sicurezza, si potrebbe proporre un'organizzazione diversa che consenta, anche nei giorni di sabato, domenica e festivi, di poter disporre di un numero di farmacie aperte superiore a 5 (cinque), cosa non di poco conto, in questo frangente storico, per una comunità con più di 50mila abitanti».
Secondo i farmacisti bitontini però, la proposta sarebbe «inadeguata», perchè «aumentando il numero delle farmacie nei giorni di sabato e domenica, nei quali è risaputo che gli studi medici non prestano il loro servizio e diminuendo di due unità il numero delle farmacie aperte dal lunedì al venerdi, giorni nei quali tutti i medici di famiglia prestano il loro servizio, si creerebbe uno squilibrio dannoso per l'utenza e per il regolare svolgimento del lavoro di ogni singola farmacia, che vedrebbe un carico di lavoro maggiorato, assolutamente sconsigliabile in questo periodo di emergenza».
Stando a quanto riferito dalle farmacie, poi, le farmacie di turno del weekend non lamenterebbero alcun sovraccarico di lavoro. «Spero che comprenda le nostre ragioni – scrive ancora il rappresentante dei farmacisti - che sono dettate dall'analisi concreta della realtà che noi farmacisti titolari viviamo in prima persona»
Non è piaciuta ai farmacisti bitontini la proposta lanciata dalle sezioni bitontine del Partito Socialista, dei Verdi e di Bitonto Riformista - in cui il PSI è confluito in consiglio – di rimodulare le aperture delle farmacie per aumentare le possibilità nei weekend.
Invece delle 14 farmacie aperte in settimana, con due il sabato e una la domenica, sempre con la farmacia di turno, gli autori della proposta, che il presidente dell'ordine dei Farmacisti, Luigi D'Ambrosio Lettieri aveva promesso di valutare, suggeriscono una strada diversa: chiudere due farmacie al giorno in settimana e aprirne 5 il sabato e 5 la domenica, più quelle di turno e di supporto.
«In questo momento di emergenza – motivano PSI, Verdi e Riformisti in un comunicato stampa pubblicato dalla pagina facebook Liberamente - al solo fine di meglio gestire gli afflussi oggi rallentati per le note disposizioni di sicurezza, si potrebbe proporre un'organizzazione diversa che consenta, anche nei giorni di sabato, domenica e festivi, di poter disporre di un numero di farmacie aperte superiore a 5 (cinque), cosa non di poco conto, in questo frangente storico, per una comunità con più di 50mila abitanti».
Secondo i farmacisti bitontini però, la proposta sarebbe «inadeguata», perchè «aumentando il numero delle farmacie nei giorni di sabato e domenica, nei quali è risaputo che gli studi medici non prestano il loro servizio e diminuendo di due unità il numero delle farmacie aperte dal lunedì al venerdi, giorni nei quali tutti i medici di famiglia prestano il loro servizio, si creerebbe uno squilibrio dannoso per l'utenza e per il regolare svolgimento del lavoro di ogni singola farmacia, che vedrebbe un carico di lavoro maggiorato, assolutamente sconsigliabile in questo periodo di emergenza».
Stando a quanto riferito dalle farmacie, poi, le farmacie di turno del weekend non lamenterebbero alcun sovraccarico di lavoro. «Spero che comprenda le nostre ragioni – scrive ancora il rappresentante dei farmacisti - che sono dettate dall'analisi concreta della realtà che noi farmacisti titolari viviamo in prima persona»