Territorio e Ambiente
Quale futuro per il sito neolitico scoperto alle porte di Bitonto?
Le immagini degli scavi visitati da BitontoViva con il presidente dell’associazione Ecomuseale Eugenio Lombardi
Bitonto - lunedì 3 settembre 2018
10.06
Sono passati solo pochi giorni dalla distruzione definitiva del sito neolitico di Palese in via Vittorio Veneto per far posto a una serie di villini a schiera - anche se in realtà gran parte delle strutture e dei reperti erano già stati persi negli anni precedenti - che la comunità già si interroga sulla sorte riservata invece al sito recentemente scoperto alle porte di Bitonto, durante i lavori di ampliamento della pista dell'aeroporto Karol Wojtyla.
Per il momento gli scavi si sono soffermati su una zona che ricade all'interno del territorio del capoluogo, ma a poche decine di metri dal confine comunale di Bitonto. Lo studio è ancora in una fase embrionale, ma anche a una prima analisi visiva sono evidenti le tracce dei selciati in lastrine di pietra e i segni dei crolli delle strutture abitative. Sorprendente anche la ricchezza di alcuni ambienti funzionali, caratterizzati dalla presenza di rocce e sedimenti di colore rosso-brunito: resti, in genere di fuochi di grandi dimensioni e primitive fornaci, segno inequivocabile dell'uso di quelle strutture come centri produttivi di manufatti che necessitavano di grandi quantità di calore per essere realizzati.
Testimonianze del passaggio dell'uomo circa 6mila anni fa a due passi da una struttura umana, un aeroporto, tra le più tecnologiche di tutto il pianeta.
Per il momento gli scavi si sono soffermati su una zona che ricade all'interno del territorio del capoluogo, ma a poche decine di metri dal confine comunale di Bitonto. Lo studio è ancora in una fase embrionale, ma anche a una prima analisi visiva sono evidenti le tracce dei selciati in lastrine di pietra e i segni dei crolli delle strutture abitative. Sorprendente anche la ricchezza di alcuni ambienti funzionali, caratterizzati dalla presenza di rocce e sedimenti di colore rosso-brunito: resti, in genere di fuochi di grandi dimensioni e primitive fornaci, segno inequivocabile dell'uso di quelle strutture come centri produttivi di manufatti che necessitavano di grandi quantità di calore per essere realizzati.
Testimonianze del passaggio dell'uomo circa 6mila anni fa a due passi da una struttura umana, un aeroporto, tra le più tecnologiche di tutto il pianeta.