Cultura
Quattro reperti del Museo Archeologico in mostra a Parigi
Dal 4 luglio al 28 settembre 2022 saranno esposti nel prestigioso edificio settecentesco de Galliffet
Bitonto - venerdì 24 giugno 2022
Quattro reperti del Museo Archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro di Bitonto, saranno esposti a Parigi nella mostra Apulia, Mystères des Pouilles entre pierres, terre et mer che si terrà dal 4 luglio al 28 settembre 2022 nel prestigioso edificio settecentesco de Galliffet nel cuore del quartiere di Saint-Germain.
I reperti partiti ieri, 23 giugno, alla volta della capitale francese, alla presenza del Sindaco Francesco Paolo Ricci, sono rappresentativi della fiorente società peuceta della seconda metà del IV secolo a.C..
La mostra, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Parigi e che vede in Francesca Marocchino la principale organizzatrice, è incentrata sull'evoluzione dell'ambiente culturale e del paesaggio architettonico della Puglia nel corso dei secoli.
I reperti bitontini prescelti (una coppa apula con coperchio, un vasetto per la conservazione di profumi e due anfore con corpo rigonfio) appartengono a tre contesti tombali ben documentati della necropoli lungo via Traiana e sono di grande qualità artistica e si caratterizzano per la rarità del disegno nel registro figurativo della ceramica detta di "Gnathia", una tecnica che permetteva ai ceramografi notevoli effetti luministici e cromatici.
"La richiesta di questo prestito temporaneo è un modo di riconoscere al Museo bitontino, quale importante giacimento identitario, il suo costante impegno nel voler far crescere una 'coscienza di luogo' teso a sviluppare il "senso storico dell'appartenenza" ha dichiarato Nicola Pice, direttore della fondazione Ungaro-Depalo.
I reperti partiti ieri, 23 giugno, alla volta della capitale francese, alla presenza del Sindaco Francesco Paolo Ricci, sono rappresentativi della fiorente società peuceta della seconda metà del IV secolo a.C..
La mostra, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Parigi e che vede in Francesca Marocchino la principale organizzatrice, è incentrata sull'evoluzione dell'ambiente culturale e del paesaggio architettonico della Puglia nel corso dei secoli.
I reperti bitontini prescelti (una coppa apula con coperchio, un vasetto per la conservazione di profumi e due anfore con corpo rigonfio) appartengono a tre contesti tombali ben documentati della necropoli lungo via Traiana e sono di grande qualità artistica e si caratterizzano per la rarità del disegno nel registro figurativo della ceramica detta di "Gnathia", una tecnica che permetteva ai ceramografi notevoli effetti luministici e cromatici.
"La richiesta di questo prestito temporaneo è un modo di riconoscere al Museo bitontino, quale importante giacimento identitario, il suo costante impegno nel voler far crescere una 'coscienza di luogo' teso a sviluppare il "senso storico dell'appartenenza" ha dichiarato Nicola Pice, direttore della fondazione Ungaro-Depalo.