Vita di città
Questionari sulla qualità della raccolta rifiuti ignorati: i cittadini si organizzano e lo propongono in rete
Vito D’Alessandro: «Compiliamolo tutti e diamo il nostro contributo a migliorare il servizio»
Bitonto - mercoledì 13 giugno 2018
8.59
Avrebbero dovuto fornire all'Azienda Servizi Vari, le indicazioni per migliorare il servizio, ma con la decisione di non inviarlo insieme agli avvisi di pagamento Tari lasciandolo in una sezione del sito internet è stato completamente ignorato dagli utenti. Si tratta del questionario di valutazione del servizio di raccolta rifiuti che, a fronte di circa 22.300 utenze ha prodotto soltanto 3 questionari compilati sul sito del Comune dove è stato relegato dall'anno scorso.
«La scelta è stata effettuata per ovvie ragioni di risparmio di carta e spese di spedizione», motivano dal Comune, salvo poi ammettere che «l'esiguità numerica delle risposte non ha consentito l'estrapolazione di risultati attendibili poiché il campione ottenuto non può essere ritenuto rappresentativo». D'altra parte anche nell'anno precedente, quando era allegato all'avviso di pagamento, soltanto 239 utenti hanno compilato il questionario.
Ecco allora che i cittadini si sono mobilitati e hanno deciso di risolvere in prima persona la situazione. L'iniziativa è di Vito D'Alessandro, residente del centro storico e da sempre convinto assertore della necessità di una maggiore chiarezza ed efficienza del servizio di raccolta rifiuti.
«Il mio obiettivo – spiega D'Alessandro - era cercare di trovare soluzioni affinché il servizio diventasse veramente efficiente ma allo stesso tempo fosse accettato da tutta la comunità, perché si sa che l'avvio della porta a porta in maniera "spinta" non è mai ben visto».
A spingere il solerte cittadino a impegnarsi in prima persona la partecipazione a "Forum PA", un grande percorso collaborativo di costruzione dell'agenda dell'innovazione per affrontare le nuove sfide della pubblica amministrazione. A impressionare D'Alessandro è stato l'intervento di Stephen Goldsmith, uno dei massimi esperti mondiali in materia di pubblica amministrazione e nuovi modelli di government.
Sulla base di questa esperienza D'Alessandro ha realizzato un questionario on-line, diffuso anche attraverso i social, che nel giro di poche ore ha già registrato moltissime adesioni https://www.survio.com/survey/d/V3X4A5B9X8D9V3H4C.
«Questo mio entusiasmo – spiega - è sicuramente dovuto alla convinzione che noi giovani dobbiamo seriamente prendere in mano il futuro delle nostre città, catalizzando le tante segnalazioni sui social sulla scarsa pulizia delle strade, sulla manutenzione del verde pubblico, sul littering e sulle deiezioni canine in azioni concrete di miglioramento, perché con poche risorse è possibile realizzare strumenti che mettano il cittadino al centro dei processi di governance».
Una convinzione maturata anche grazie all'incontro con l'esperienza di Goldsmith.
Lo studioso americano - che ha coniugato l'attività istituzionale (ex sindaco di Indianapolis e vicesindaco di New York) e la carriera accademica (Direttore del Programma di innovazione delle Amministrazioni presso la Harvard University Kennedy School of Government) e definito dal Wall Street Journal un "pioniere dei servizi pubblici - ha offerto la sua visione di un nuovo modello di governance nella PA, basato sullo sviluppo dei servizi pubblici e della capacità amministrativa attraverso l'outsourcing, le partnership pubblico-private e l'uso efficiente dei dati, attraverso il "governo con la rete", per ottenere una Responsive City: un'amministrazione e un governo locale che sappiano attivare e mettere a frutto l'interazione con i cittadini, basandosi sull'open communication e impostando così priorità, decisioni e interventi.
«La scelta è stata effettuata per ovvie ragioni di risparmio di carta e spese di spedizione», motivano dal Comune, salvo poi ammettere che «l'esiguità numerica delle risposte non ha consentito l'estrapolazione di risultati attendibili poiché il campione ottenuto non può essere ritenuto rappresentativo». D'altra parte anche nell'anno precedente, quando era allegato all'avviso di pagamento, soltanto 239 utenti hanno compilato il questionario.
Ecco allora che i cittadini si sono mobilitati e hanno deciso di risolvere in prima persona la situazione. L'iniziativa è di Vito D'Alessandro, residente del centro storico e da sempre convinto assertore della necessità di una maggiore chiarezza ed efficienza del servizio di raccolta rifiuti.
«Il mio obiettivo – spiega D'Alessandro - era cercare di trovare soluzioni affinché il servizio diventasse veramente efficiente ma allo stesso tempo fosse accettato da tutta la comunità, perché si sa che l'avvio della porta a porta in maniera "spinta" non è mai ben visto».
A spingere il solerte cittadino a impegnarsi in prima persona la partecipazione a "Forum PA", un grande percorso collaborativo di costruzione dell'agenda dell'innovazione per affrontare le nuove sfide della pubblica amministrazione. A impressionare D'Alessandro è stato l'intervento di Stephen Goldsmith, uno dei massimi esperti mondiali in materia di pubblica amministrazione e nuovi modelli di government.
Sulla base di questa esperienza D'Alessandro ha realizzato un questionario on-line, diffuso anche attraverso i social, che nel giro di poche ore ha già registrato moltissime adesioni https://www.survio.com/survey/d/V3X4A5B9X8D9V3H4C.
«Questo mio entusiasmo – spiega - è sicuramente dovuto alla convinzione che noi giovani dobbiamo seriamente prendere in mano il futuro delle nostre città, catalizzando le tante segnalazioni sui social sulla scarsa pulizia delle strade, sulla manutenzione del verde pubblico, sul littering e sulle deiezioni canine in azioni concrete di miglioramento, perché con poche risorse è possibile realizzare strumenti che mettano il cittadino al centro dei processi di governance».
Una convinzione maturata anche grazie all'incontro con l'esperienza di Goldsmith.
Lo studioso americano - che ha coniugato l'attività istituzionale (ex sindaco di Indianapolis e vicesindaco di New York) e la carriera accademica (Direttore del Programma di innovazione delle Amministrazioni presso la Harvard University Kennedy School of Government) e definito dal Wall Street Journal un "pioniere dei servizi pubblici - ha offerto la sua visione di un nuovo modello di governance nella PA, basato sullo sviluppo dei servizi pubblici e della capacità amministrativa attraverso l'outsourcing, le partnership pubblico-private e l'uso efficiente dei dati, attraverso il "governo con la rete", per ottenere una Responsive City: un'amministrazione e un governo locale che sappiano attivare e mettere a frutto l'interazione con i cittadini, basandosi sull'open communication e impostando così priorità, decisioni e interventi.