Cronaca
Ragazzini deturpano la Cattedrale di Bitonto con lo spumante
Si sono riversati in piazza dopo mezzanotte. Abbaticchio: «Li identificheremo. Ma la Polizia non è baby sitter personale»
Bitonto - domenica 6 settembre 2020
10.48
Sono arrivati in piazza Cattedrale dopo la mezzanotte e, per festeggiare chissà cosa, hanno iniziato a stappare e schizzare spumante ovunque deturpando la piazza e l'edificio religioso. È accaduto ieri a Bitonto dove un folto gruppo di adolescenti ha deciso di passare a fare bagordi nella piazza più rappresentativa della città, fra alcool e schiamazzi, trattandola come una pista da ballo qualsiasi. Di mascherine e distanziamento interpersonale, manco a dirlo, nemmeno l'ombra e, anche per questo - oltre che per aver imbrattato la piazza - potrebbero essere presto identificati e sanzionati dalla Polizia, intervenuta su segnalazione dei residenti. Ad assicurarlo è stato il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ha spiegato come «all'arrivo delle forze dell'ordine si siano dileguati, ma stiamo risalendo alle loro identità esaminando le immagini dai varie telecamere puntate sulla zona. Vi dico, però, che non possiamo sostituirci a tutti. Non è possibile in nessun Comune italiano. Le pattuglie di polizia non sono baby sitter personali e ogni singola sanzione porta via, tra procedura di accertamento e contestazione, circa 45 minuti. Praticamente impossibile multare chiunque decida di togliere la mascherina, ma solo alcuni».
«Giustamente ci sfoghiamo – prosegue il primo cittadino - battiamo i pugni, gridiamo. Ma la verità è che la pallina e' in mano alle nostre comunità per decidere a quale futuro appartenere. Ed ora i negazionisti possono pure insultarmi. Non me ne può interessare di meno perché sono certo, dicendo questo, di pensare anche alla loro salute».
«Giustamente ci sfoghiamo – prosegue il primo cittadino - battiamo i pugni, gridiamo. Ma la verità è che la pallina e' in mano alle nostre comunità per decidere a quale futuro appartenere. Ed ora i negazionisti possono pure insultarmi. Non me ne può interessare di meno perché sono certo, dicendo questo, di pensare anche alla loro salute».