Cronaca
Ramo “dimenticato” dopo la potatura cade in via Traiana
Non ci sono feriti. È stato lasciato in bilico probabilmente dopo i lavori eseguiti in settimana
Bitonto - domenica 9 dicembre 2018
10.47
È caduto al suolo da un'altezza di alcune decine di metri, senza colpire fortunatamente nessuno, a pochi giorni dai lavori con cui l'amministrazione comunale aveva inteso "mettere in sicurezza" quegli alberi con una potatura. Pericolo scampato per i residenti di via Traiana a Bitonto, dove ieri è precipitato sul marciapiedi un grosso ramo di pino, rimasto in bilico per chissà quanto tempo sulle teste dei passanti che circolavano ignari del rischio. Non si tratta però di un ramo spezzato e caduto accidentalmente, ma di un tralcio deliberatamente segato e con ogni probabilità lasciato incastrato nella chioma proprio durante i lavori con cui, in teoria, i pini di via Traiana avrebbero dovuto smettere di rappresentare un "pericolo" per la comunità. Anche se, in realtà, quel ramo, sano, probabilmente non sarebbe mai nemmeno caduto senza l'intervento dell'uomo. Una "dimenticanza", insomma, che sarebbe potuta costare caro se qualcuno si fosse trovato sulla traiettoria di caduta del grosso pezzo di legno.
Le prime perplessità sui lavori effettuati dal Comune erano emerse già durante la loro esecuzione, decisa per evitare che il vento potesse spezzare i tralci e ferire qualcuno. Ma invece che potarne solo la chioma, per due alberi è stato deciso un taglio netto alla base. Un destino che, stando a quanto riferito da Palazzo Gentile, toccherà a breve anche ad altri due "colleghi" sulla stessa strada e a cui difficilmente, col tempo, sfuggiranno tutti gli altri della "via del Cimitero" se la "filosofia" di intervento sarà sempre la stessa: un albero troppo alto si "sega" anziché essere curato quando è ancora possibile. Una questione denunciata negli scorsi giorni da Gino Ancona, "mastino da guardia" delle ricchezze storiche, architettoniche e naturalistiche del territorio, che su questo episodio ha una sua precisa lettura.
«Sono state create le condizioni per rendere pericolosi gli alberi su via Traiana – ha detto Ancona, commentando l'accaduto – per avere poi una giustificazione ad abbatterne altri. Alla base dei tronchi di altri pini, poi, ci sono i segni dei tagli tentati in passato proprio per indebolirli e farli morire».
La vicenda ha diviso anche la comunità fra quanti ritengono che quei pini secolari rappresentino davvero un pericolo o un "fastidio" per i residenti, non solo per la chioma ma anche per le poderose radici che scorrono sottoterra, e chi invece ritiene si stia semplicemente drasticamente riducendo una parte importante di un prezioso "polmone verde" che contribuisce a ripulire l'aria dai veleni dell'urbanizzazione in una città storicamente e tristemente sfornita di grandi aree verdi cittadine. E che proprio negli scorsi mesi ha "perso" un altro pezzo di quel polmone: i pini di via Giovanna da Durazzo sono infatti ormai solo un ricordo visto che sono stati segati per cause molto simili: in questo caso le radici avevano reso impercorribile un lato della strada privata col rischio concreto che i residenti restassero "ostaggi" degli alberi.
Una perdita, in ogni caso, che, se non controbilanciata con la piantumazione di altri esemplari in zona, abbatte in maniera considerevole la possibilità di ripulire l'aria di un intero quartiere.
Le prime perplessità sui lavori effettuati dal Comune erano emerse già durante la loro esecuzione, decisa per evitare che il vento potesse spezzare i tralci e ferire qualcuno. Ma invece che potarne solo la chioma, per due alberi è stato deciso un taglio netto alla base. Un destino che, stando a quanto riferito da Palazzo Gentile, toccherà a breve anche ad altri due "colleghi" sulla stessa strada e a cui difficilmente, col tempo, sfuggiranno tutti gli altri della "via del Cimitero" se la "filosofia" di intervento sarà sempre la stessa: un albero troppo alto si "sega" anziché essere curato quando è ancora possibile. Una questione denunciata negli scorsi giorni da Gino Ancona, "mastino da guardia" delle ricchezze storiche, architettoniche e naturalistiche del territorio, che su questo episodio ha una sua precisa lettura.
«Sono state create le condizioni per rendere pericolosi gli alberi su via Traiana – ha detto Ancona, commentando l'accaduto – per avere poi una giustificazione ad abbatterne altri. Alla base dei tronchi di altri pini, poi, ci sono i segni dei tagli tentati in passato proprio per indebolirli e farli morire».
La vicenda ha diviso anche la comunità fra quanti ritengono che quei pini secolari rappresentino davvero un pericolo o un "fastidio" per i residenti, non solo per la chioma ma anche per le poderose radici che scorrono sottoterra, e chi invece ritiene si stia semplicemente drasticamente riducendo una parte importante di un prezioso "polmone verde" che contribuisce a ripulire l'aria dai veleni dell'urbanizzazione in una città storicamente e tristemente sfornita di grandi aree verdi cittadine. E che proprio negli scorsi mesi ha "perso" un altro pezzo di quel polmone: i pini di via Giovanna da Durazzo sono infatti ormai solo un ricordo visto che sono stati segati per cause molto simili: in questo caso le radici avevano reso impercorribile un lato della strada privata col rischio concreto che i residenti restassero "ostaggi" degli alberi.
Una perdita, in ogni caso, che, se non controbilanciata con la piantumazione di altri esemplari in zona, abbatte in maniera considerevole la possibilità di ripulire l'aria di un intero quartiere.