Cronaca
Rapina al distributore, Abbaticchio ai criminali: «Pagherete»
Don Vito Piccinonna: «Una parte di responsabilità mal esercitata da ciascun bitontino»
Bitonto - martedì 11 agosto 2020
9.48
Mentre proseguono le indagini delle forze dell'ordine per tentare di risalire all'identità dei criminali che sabato sera hanno rapinato a Bitonto l'auto di una ragazza che faceva rifornimento insieme ad altre due sue amiche, il sindaco Michele Abbaticchio esprime vicinanza alle vittime di questo atto di violenza.
«Stiamo contattando le nostre concittadine – scrive il primo cittadino - vittime di aggressione presso una stazione di servizio particolarmente aggredita da furti di vario genere, sicuramente grazie alla sua posizione lontana dal contesto urbano abitato e più facilmente raggiungibile con tante vie di fuga extracittadine. Le stiamo contattando perché Bitonto è una Comunita' solidale e vicina ai più deboli. Lo dimostrerà anche questa volta».
«A loro va la vicinanza di tutti – prosegue il Sindaco - senza se e senza ma. Ai colpevoli, qualsiasi residenza abbiano, assicuro altra vicinanza: quella delle forze dell'ordine. Ne pagherete le conseguenze al più presto, auspicando anche la violenza di genere come ulteriore atto d'accusa. Ho chiesto anche all'ufficio legale il ricorso ai presupposti di costituirci parte lesa contro di loro per il disastroso danno di immagine perpetuato, con questo gesto di grande violenza alle vittime, ai danni della città tutta».
Sulla vicenda si è espresso anche il rettore della Basilica dei Santi Medici, don Vito Piccinonna: «Conosco almeno due delle tre ragazze vittime di questo furto, di questa aggressione e di uno spavento unico. A loro e alle loro famiglie la mia personale vicinanza e solidarietà. Nonostante tutto, nonostante la cronaca cittadina quotidiana, da cittadino ed educatore, non voglio rassegnarmi allo sconforto. Non posso e non voglio che si abbandoni una città al suo lato peggiore. Conosco il bene e le capacità di questa società, il suo lato buono. Serve un sussulto di civiltà collettiva. Ora!».
«Non ci si può limitare al lamento - continua don Vito - o ad accuse inutili. Serve un sussulto di civiltà collettiva. Non è scrivendo un bel post o un bel commento che si fa giustizia. Vorrei comunque che non ci si abbandoni allo sconforto. Questo è naturale nel primo momento ma non porta da nessuna parte. C'è una parte di responsabilità non esercitata e mal esercitata da ciascun cittadino bitontino, a cominciare da me forse. Dobbiamo volere il massimo bene a questa Città e volerlo insieme. Nei fatti e nella verità. Ora!».
«Stiamo contattando le nostre concittadine – scrive il primo cittadino - vittime di aggressione presso una stazione di servizio particolarmente aggredita da furti di vario genere, sicuramente grazie alla sua posizione lontana dal contesto urbano abitato e più facilmente raggiungibile con tante vie di fuga extracittadine. Le stiamo contattando perché Bitonto è una Comunita' solidale e vicina ai più deboli. Lo dimostrerà anche questa volta».
«A loro va la vicinanza di tutti – prosegue il Sindaco - senza se e senza ma. Ai colpevoli, qualsiasi residenza abbiano, assicuro altra vicinanza: quella delle forze dell'ordine. Ne pagherete le conseguenze al più presto, auspicando anche la violenza di genere come ulteriore atto d'accusa. Ho chiesto anche all'ufficio legale il ricorso ai presupposti di costituirci parte lesa contro di loro per il disastroso danno di immagine perpetuato, con questo gesto di grande violenza alle vittime, ai danni della città tutta».
Sulla vicenda si è espresso anche il rettore della Basilica dei Santi Medici, don Vito Piccinonna: «Conosco almeno due delle tre ragazze vittime di questo furto, di questa aggressione e di uno spavento unico. A loro e alle loro famiglie la mia personale vicinanza e solidarietà. Nonostante tutto, nonostante la cronaca cittadina quotidiana, da cittadino ed educatore, non voglio rassegnarmi allo sconforto. Non posso e non voglio che si abbandoni una città al suo lato peggiore. Conosco il bene e le capacità di questa società, il suo lato buono. Serve un sussulto di civiltà collettiva. Ora!».
«Non ci si può limitare al lamento - continua don Vito - o ad accuse inutili. Serve un sussulto di civiltà collettiva. Non è scrivendo un bel post o un bel commento che si fa giustizia. Vorrei comunque che non ci si abbandoni allo sconforto. Questo è naturale nel primo momento ma non porta da nessuna parte. C'è una parte di responsabilità non esercitata e mal esercitata da ciascun cittadino bitontino, a cominciare da me forse. Dobbiamo volere il massimo bene a questa Città e volerlo insieme. Nei fatti e nella verità. Ora!».