Attualità
Ritardi della Regione su farmaci salvavita e assegni di cura
Damascelli: «Torti ingiusti a chi già soffre di malattie gravissime»
Bitonto - lunedì 22 luglio 2019
8.51
Ammalarsi in Puglia resta un terno al lotto, anche perchè i tempi per erogare i farmaci salvavita, come ad esempio i chemioterapici sono irragionevoli e si rischia anche di rimanere senza assegno di cura nonostante vi sia stato assegnato. È la denuncia che arriva dal consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che ha chiesto alla regione Puglia di intervenire immediatamente per porre rimedio.
Secondo il forzista gli assegni mensili sarebbero stati «decurtati di circa 200 euro rispetto agli anni scorsi, con risorse insufficienti a coprire le domande», mentre le «procedure si sviluppano a rilento, come ormai succede per tutte le attività della Regione Puglia, con ritardi che gettano nella disperazione famiglie già provate dalle difficoltà».
«Ho presentato un'interrogazione consiliare urgente - ha detto Damascelli - per sapere dal Governo Emiliano quando i beneficiari potranno ricevere i tanto attesi assegni di cura». «Nel 2018 – ha aggiunto - le domande presentate erano state oltre 9mila, e i beneficiari 2.314. Quest'anno sono state presentate 14.789 istanze attraverso la piattaforma telematica, ma le risorse a disposizione potranno coprire circa 3.240 utenti. Non solo, perché oltre al rigetto di migliaia di domande per l'esiguità delle risorse stanziate, in diversi casi la Regione persevera nel ritardo dell'erogazione degli assegni a malati gravissimi non autosufficienti e alle loro famiglie. Una situazione d'insopportabile incertezza che si è determinata perché le procedure per la definizione del bando regionale sono state modificate in itinere: con deliberazione n. 705/2019 del 9 aprile scorso (pubblicata sul BURP il 20 maggio 2019), la Giunta regionale ha introdotto eccezioni nella procedura in corso, restringendo la platea dei potenziali beneficiari degli assegni di cura, senza darne comunicazione né sul sito istituzionale né nel tavolo regionale con i referenti delle associazioni che rappresentano i pazienti e le loro famiglie».
«Un torto pesante – ha spiegato Damascelli - fatto a persone che già soffrono ogni giorno e chiediamo alla Giunta pugliese spiegazioni puntuali sul caso e se intenda porvi rimedio, intervenendo sia per snellire l'iter sia per aumentare le risorse stanziate e, di conseguenza, la platea dei beneficiari, presi in giro anche con la proposta del cargiver familiare, rimasta anche questa solo una promessa».
Non va meglio sul fronte dei farmaci salvavita. Anzi.
«Ci sono cittadini che non possono restare neanche un solo giorno senza assumere farmaci salvavita per la loro patologia – ha spiegato il forzista - e c'è una Regione, la Puglia, che non considera questa necessità imprescindibile, tanto che non eroga tali farmaci in tempi ragionevoli. Parliamo di anticoagulanti di nuova generazione, che vengono ordinati dalle farmacie allegando la ricetta. O anche di alcuni chemioterapici e dei loro equivalenti, di alcuni particolari antidepressivi e dei loro equivalenti. Il cittadino, con la ricetta del medico curante, va in farmacia e ordina quanto necessario. Le farmacie, allora, inviano la richiesta e, nei casi normali, dopo un giorno sono nelle condizioni di consegnare il medicinale. Capita però, che i tempi si dilatino fino ad una settimana. Così come succede che al cittadino venga data una sola confezione di farmaco, anche quando sulla ricetta ne sono previste due (ma per la seconda c'e da aspettare). Il che significa che può succedere che un paziente affetto da una patologia grave, per la quale non può fare a meno di assumere un farmaco, rimanga anche una settimana senza. Perché? La risposta ricevuta è sempre la stessa: 'È colpa della Regione'».
«E, allora, chiedo all'assessore alla Sanità e presidente Emiliano – è la domanda di Damascelli - sa che significa non poter prendere un anticoagulante per una settimana per una persona affetta da rilevanti forme di trombofilia? Sa che significa per un paziente non poter assumere i chemioterapici perché i tempi della burocrazia regionale non lo consentono? Si rimedi immediatamente, fornendo a tutti i cittadini pugliesi i farmaci di cui hanno bisogno».
Secondo il forzista gli assegni mensili sarebbero stati «decurtati di circa 200 euro rispetto agli anni scorsi, con risorse insufficienti a coprire le domande», mentre le «procedure si sviluppano a rilento, come ormai succede per tutte le attività della Regione Puglia, con ritardi che gettano nella disperazione famiglie già provate dalle difficoltà».
«Ho presentato un'interrogazione consiliare urgente - ha detto Damascelli - per sapere dal Governo Emiliano quando i beneficiari potranno ricevere i tanto attesi assegni di cura». «Nel 2018 – ha aggiunto - le domande presentate erano state oltre 9mila, e i beneficiari 2.314. Quest'anno sono state presentate 14.789 istanze attraverso la piattaforma telematica, ma le risorse a disposizione potranno coprire circa 3.240 utenti. Non solo, perché oltre al rigetto di migliaia di domande per l'esiguità delle risorse stanziate, in diversi casi la Regione persevera nel ritardo dell'erogazione degli assegni a malati gravissimi non autosufficienti e alle loro famiglie. Una situazione d'insopportabile incertezza che si è determinata perché le procedure per la definizione del bando regionale sono state modificate in itinere: con deliberazione n. 705/2019 del 9 aprile scorso (pubblicata sul BURP il 20 maggio 2019), la Giunta regionale ha introdotto eccezioni nella procedura in corso, restringendo la platea dei potenziali beneficiari degli assegni di cura, senza darne comunicazione né sul sito istituzionale né nel tavolo regionale con i referenti delle associazioni che rappresentano i pazienti e le loro famiglie».
«Un torto pesante – ha spiegato Damascelli - fatto a persone che già soffrono ogni giorno e chiediamo alla Giunta pugliese spiegazioni puntuali sul caso e se intenda porvi rimedio, intervenendo sia per snellire l'iter sia per aumentare le risorse stanziate e, di conseguenza, la platea dei beneficiari, presi in giro anche con la proposta del cargiver familiare, rimasta anche questa solo una promessa».
Non va meglio sul fronte dei farmaci salvavita. Anzi.
«Ci sono cittadini che non possono restare neanche un solo giorno senza assumere farmaci salvavita per la loro patologia – ha spiegato il forzista - e c'è una Regione, la Puglia, che non considera questa necessità imprescindibile, tanto che non eroga tali farmaci in tempi ragionevoli. Parliamo di anticoagulanti di nuova generazione, che vengono ordinati dalle farmacie allegando la ricetta. O anche di alcuni chemioterapici e dei loro equivalenti, di alcuni particolari antidepressivi e dei loro equivalenti. Il cittadino, con la ricetta del medico curante, va in farmacia e ordina quanto necessario. Le farmacie, allora, inviano la richiesta e, nei casi normali, dopo un giorno sono nelle condizioni di consegnare il medicinale. Capita però, che i tempi si dilatino fino ad una settimana. Così come succede che al cittadino venga data una sola confezione di farmaco, anche quando sulla ricetta ne sono previste due (ma per la seconda c'e da aspettare). Il che significa che può succedere che un paziente affetto da una patologia grave, per la quale non può fare a meno di assumere un farmaco, rimanga anche una settimana senza. Perché? La risposta ricevuta è sempre la stessa: 'È colpa della Regione'».
«E, allora, chiedo all'assessore alla Sanità e presidente Emiliano – è la domanda di Damascelli - sa che significa non poter prendere un anticoagulante per una settimana per una persona affetta da rilevanti forme di trombofilia? Sa che significa per un paziente non poter assumere i chemioterapici perché i tempi della burocrazia regionale non lo consentono? Si rimedi immediatamente, fornendo a tutti i cittadini pugliesi i farmaci di cui hanno bisogno».