Cronaca
Salvemini getta acqua sul fuoco: «Nessuna emergenza cinghiali»
Per l'attivista regionale del WWF «la situazione è sotto controllo. È la caccia a provocarne lo sconfinamento»
Bitonto - giovedì 25 aprile 2019
10.36
«Nessuna emergenza cinghiali, nessun allarmismo fuori luogo. Attualmente la popolazione dei cinghiali è sotto controllo e molte sono state le catture effettuate sia dal Comune di Bari sia dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia».
È quanto dichiara Pasquale Salvemini, del WWF Puglia, dopo le segnalazioni della presenza di cinghiali, avvistati nelle campagne fra Giovinazzo e Bitonto, nei pressi delle cave di San Pietro Pago. «Si tratta - prosegue - di un'emergenza montata ad arte per creare allarmismo, ma questi animali, che sono stati immessi anni or sono sul nostro territorio solo per scopi venatori, il più delle volte sconfinano perché spinti dal bracconaggio».
Secondo l'attivista molfettese, quindi, che ricopre anche l'incarico di delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia, «è l'attività venatoria, molto attiva in Puglia, oltre alla continua urbanizzazione dei nostri centri urbani, a colpire questi animali, diffondendoli maggiormente sui nostri territori, nelle nostre lame e quasi a ridosso delle nostre città, creando danni alle coltivazioni agricole e causando incidenti stradali».
Da non sottovalutare, il loro possibile attraversamento lungo la strada statale 16 bis molto trafficata soprattutto in questo periodo e per tutta la stagione estiva, dove l'Anas ha installato ai bordi della sede stradale, in modo congruo e ben visibile, la segnaletica verticale di pericolo indicante il possibile transito di animali selvatici, in particolar modo di cinghiali. Il comportamento da adottare è quello di rallentare e di prestare massima attenzione.
Infine il problema incolumità. Il cinghiale in sé non è pericoloso per l'uomo, ma la femmina con i suoi cuccioli essendo estremamente protettiva può arrivare ad attaccare anche in caso di un incontro casuale. «Sono animali sostanzialmente innocui, che temono l'uomo - conferma Salvemini - ma come tutti gli animali, si difendono in caso di presenza di cuccioli. Se si incontrano occorre arretrare lentamente e lasciare una via di fuga agli animali».
Per il responsabile regionale del WWF, dunque, «le responsabilità su una gestione scellerata dei territori ricadono sull'uomo. Abbiamo costruito sulle lame e sulle spiagge, quindi non ci spaventiamo se vediamo uno sciame d'api o un serpente attraversare le nostre città o se chiedono la residenza anche volpi e cinghiali».
È quanto dichiara Pasquale Salvemini, del WWF Puglia, dopo le segnalazioni della presenza di cinghiali, avvistati nelle campagne fra Giovinazzo e Bitonto, nei pressi delle cave di San Pietro Pago. «Si tratta - prosegue - di un'emergenza montata ad arte per creare allarmismo, ma questi animali, che sono stati immessi anni or sono sul nostro territorio solo per scopi venatori, il più delle volte sconfinano perché spinti dal bracconaggio».
Secondo l'attivista molfettese, quindi, che ricopre anche l'incarico di delegato regionale della Lega per l'Abolizione della Caccia, «è l'attività venatoria, molto attiva in Puglia, oltre alla continua urbanizzazione dei nostri centri urbani, a colpire questi animali, diffondendoli maggiormente sui nostri territori, nelle nostre lame e quasi a ridosso delle nostre città, creando danni alle coltivazioni agricole e causando incidenti stradali».
Da non sottovalutare, il loro possibile attraversamento lungo la strada statale 16 bis molto trafficata soprattutto in questo periodo e per tutta la stagione estiva, dove l'Anas ha installato ai bordi della sede stradale, in modo congruo e ben visibile, la segnaletica verticale di pericolo indicante il possibile transito di animali selvatici, in particolar modo di cinghiali. Il comportamento da adottare è quello di rallentare e di prestare massima attenzione.
Infine il problema incolumità. Il cinghiale in sé non è pericoloso per l'uomo, ma la femmina con i suoi cuccioli essendo estremamente protettiva può arrivare ad attaccare anche in caso di un incontro casuale. «Sono animali sostanzialmente innocui, che temono l'uomo - conferma Salvemini - ma come tutti gli animali, si difendono in caso di presenza di cuccioli. Se si incontrano occorre arretrare lentamente e lasciare una via di fuga agli animali».
Per il responsabile regionale del WWF, dunque, «le responsabilità su una gestione scellerata dei territori ricadono sull'uomo. Abbiamo costruito sulle lame e sulle spiagge, quindi non ci spaventiamo se vediamo uno sciame d'api o un serpente attraversare le nostre città o se chiedono la residenza anche volpi e cinghiali».