Territorio e Ambiente
Sapori e profumi della nostra terra con Giorgia Parisi
Nasce su Instagram Tradizionalmente Parlando
Bitonto - martedì 9 febbraio 2021
8.12
Una pagina Instagram che riprende il passato per avvicinarlo al futuro. È l'idea di Giorgia Parisi, venticinquenne bitontina con la passione per la gastronomia, che ha da poco creato la pagina @tradizionalmenteparlando per tramandare le ricette delle nonne alle nuove generazioni. Si è raccontata in una intervista a BitontoViva.
Ragazza ambiziosa e creativa, Giorgia dopo l'esperienza alla Teteria e quella al Vinicio – nel centro bitontino - ha lavorato per un anno e mezzo nel suggestivo Roka di Londra nel quale oltre a sperimentare la cucina giapponese ha avuto modo di tornare ad apprezzare le sue origini. Esperta in tè, erbe officinali e spezie, Giorgia ha anche due attestasti come bartender e mixologist, ma la sua vera passione è sempre stata la cucina.
«Sono rientrata in Italia a Febbraio in piena pandemia. Il mondo era fermo così ho deciso di approfondire la mia ricerca verso le tradizioni enogastronomiche della mia terra, dedicandomi sempre più alla mia pagina e al mio modo semplice di raccontare» ha affermato Giorgia «con la pandemia c'è stato un ritorno alle tradizioni. Senza sapere cosa fare, molti hanno fatto il pane in casa, le marmellate o anche dolci semplici». Giorgia così, ha continuato a studiare ottenendo altri due attestasti, uno in 'Management in Food & Beverage' presso SdaBocconi e l'altro in 'Science of Gastromony' erogato dall'Università di Honk Kong.
Dove nasce il tuo amore per la cucina?
«Il mio amore per la cucina nasce guardando le mani di mia madre, la guardavo sin da bambina. Il rispetto e la forte passione per le tradizioni è invece frutto dei preziosi racconti di Arcangelina, la donna-mamma-nonna che mi ha con amore cresciuta. Di lei conservo ogni più antica e preziosa ricetta, in ognuna ritrovo i sapori della mia infanzia, i ricordi delle giornate passate con lei, mentre mi spiegava passo dopo passo la preparazione delle sue pietanze. È grazie a lei che ho riscoperto la bellezza della semplicità, della genuinità che cerco di trasmettere attraverso i miei piatti, e in ogni mia nuova iniziativa gastronomica.»
Le tue esperienze all'estero in che modo ti hanno aiutato?
Londra mi ha insegnato ad affrontare le paure. Uno stile di vita così diverso e lontano dal nostro. Mi ha insegnato l'arte del confronto, del compromesso, abbattendo la competizione con gli altri. C'è sempre da imparare, specie in un settore così in evoluzione. È grazie ai miei colleghi che ho scoperto la bellezza di ogni tradizione, attraverso i loro racconti d'infanzia. Tutti noi, abbiamo un ricordo passato legato a un profumo o a un sapore che ci esplode in bocca riconducendoci a quel preciso momento. Avere la possibilità di mangiare nello stesso giorno due o più pietanze, appartenenti a tradizioni di differenti etnie, ha smosso dentro me, un forte senso di appartenenza e identità nei confronti della mia terra.
'Tradizionalmenteparlando' intende rivisitare la tradizione culinaria italiana. In che modo?
«Attraverso Tradizionalmenteparlando intendo salvaguardare tutti i modi di concepire la tavola, la cucina, appartenenti alla generazione dei nostri nonni. Sembra così lontana, quasi dimenticata, annientata dalla velocità delle nostre vite contemporanee, proiettate ormai verso un modo di consumare il cibo industriale
Voglio comunicare l'importanza della tavola, del cibo semplice, promuovendo luoghi che rispettano il territorio e le tradizioni, catturando l'attenzione dei miei coetanei e delle future generazioni, fornendo una linea guida sia su ricette semplici e genuine riproducibili a casa, sia indirizzandoli verso meravigliosi luoghi autentici del territorio. In un momento storico, transitorio, nel quale non sappiamo dove dirigerci, il ritorno alle tradizioni potrebbe divenire una piacevole rivelazione. Voglio raccontare in maniera semplice e interattiva non solo le ricette ma anche la storia di ogni ingrediente che utilizzerò.»
Ricette e consigli per i tuoi utenti. Qual è la risposta che stai ricevendo?
«Inaspettatamente ho un'ottima risposta da parte dei miei followers. Per esempio a Natale, grazie alla pagina, ho avuto modo di produrre, pubblicare e vendere i dolci tipici pugliesi, dalle cartellate ai cuscinetti, con il grande aiuto di mia madre e di mia zia, e devo dire che hanno riscosso un grandissimo successo! Inoltre, ho creato una piccola rubrica natalizia nella quale ripercorrevo alcune delle regioni italiane promuovendone luoghi, usi e costumi del periodo natalizio! Anche questa ha riscosso tantissimo interesse anche da parte di food blogger di altre regioni.»
Quali sono le tue ambizioni?
«Mi piacerebbe diventare influente in questo settore, in modo tale da avere la possibilità di recensire e scrivere di cucina. Mi sono già iscritta al Master di Scrittura Gastronomica, con la speranza di poter pubblicare poi un giorno, libri, ricette o articoli che mi diano la possibilità di esprimere la mia passione nel miglior modo possibile. Vorrei anche brandizzare la mia idea di gastronomia per promuovere la tradizione. Tra i tanti progetti vorrei anche poter trasmettere il concetto di tradizione ai bambini, cercando in qualche modo di realizzare corsi, attività extrascolastiche che permettano anche ai più piccoli di esternare la loro fantasia attraverso la cucina».
Ragazza ambiziosa e creativa, Giorgia dopo l'esperienza alla Teteria e quella al Vinicio – nel centro bitontino - ha lavorato per un anno e mezzo nel suggestivo Roka di Londra nel quale oltre a sperimentare la cucina giapponese ha avuto modo di tornare ad apprezzare le sue origini. Esperta in tè, erbe officinali e spezie, Giorgia ha anche due attestasti come bartender e mixologist, ma la sua vera passione è sempre stata la cucina.
«Sono rientrata in Italia a Febbraio in piena pandemia. Il mondo era fermo così ho deciso di approfondire la mia ricerca verso le tradizioni enogastronomiche della mia terra, dedicandomi sempre più alla mia pagina e al mio modo semplice di raccontare» ha affermato Giorgia «con la pandemia c'è stato un ritorno alle tradizioni. Senza sapere cosa fare, molti hanno fatto il pane in casa, le marmellate o anche dolci semplici». Giorgia così, ha continuato a studiare ottenendo altri due attestasti, uno in 'Management in Food & Beverage' presso SdaBocconi e l'altro in 'Science of Gastromony' erogato dall'Università di Honk Kong.
Dove nasce il tuo amore per la cucina?
«Il mio amore per la cucina nasce guardando le mani di mia madre, la guardavo sin da bambina. Il rispetto e la forte passione per le tradizioni è invece frutto dei preziosi racconti di Arcangelina, la donna-mamma-nonna che mi ha con amore cresciuta. Di lei conservo ogni più antica e preziosa ricetta, in ognuna ritrovo i sapori della mia infanzia, i ricordi delle giornate passate con lei, mentre mi spiegava passo dopo passo la preparazione delle sue pietanze. È grazie a lei che ho riscoperto la bellezza della semplicità, della genuinità che cerco di trasmettere attraverso i miei piatti, e in ogni mia nuova iniziativa gastronomica.»
Le tue esperienze all'estero in che modo ti hanno aiutato?
Londra mi ha insegnato ad affrontare le paure. Uno stile di vita così diverso e lontano dal nostro. Mi ha insegnato l'arte del confronto, del compromesso, abbattendo la competizione con gli altri. C'è sempre da imparare, specie in un settore così in evoluzione. È grazie ai miei colleghi che ho scoperto la bellezza di ogni tradizione, attraverso i loro racconti d'infanzia. Tutti noi, abbiamo un ricordo passato legato a un profumo o a un sapore che ci esplode in bocca riconducendoci a quel preciso momento. Avere la possibilità di mangiare nello stesso giorno due o più pietanze, appartenenti a tradizioni di differenti etnie, ha smosso dentro me, un forte senso di appartenenza e identità nei confronti della mia terra.
'Tradizionalmenteparlando' intende rivisitare la tradizione culinaria italiana. In che modo?
«Attraverso Tradizionalmenteparlando intendo salvaguardare tutti i modi di concepire la tavola, la cucina, appartenenti alla generazione dei nostri nonni. Sembra così lontana, quasi dimenticata, annientata dalla velocità delle nostre vite contemporanee, proiettate ormai verso un modo di consumare il cibo industriale
Voglio comunicare l'importanza della tavola, del cibo semplice, promuovendo luoghi che rispettano il territorio e le tradizioni, catturando l'attenzione dei miei coetanei e delle future generazioni, fornendo una linea guida sia su ricette semplici e genuine riproducibili a casa, sia indirizzandoli verso meravigliosi luoghi autentici del territorio. In un momento storico, transitorio, nel quale non sappiamo dove dirigerci, il ritorno alle tradizioni potrebbe divenire una piacevole rivelazione. Voglio raccontare in maniera semplice e interattiva non solo le ricette ma anche la storia di ogni ingrediente che utilizzerò.»
Ricette e consigli per i tuoi utenti. Qual è la risposta che stai ricevendo?
«Inaspettatamente ho un'ottima risposta da parte dei miei followers. Per esempio a Natale, grazie alla pagina, ho avuto modo di produrre, pubblicare e vendere i dolci tipici pugliesi, dalle cartellate ai cuscinetti, con il grande aiuto di mia madre e di mia zia, e devo dire che hanno riscosso un grandissimo successo! Inoltre, ho creato una piccola rubrica natalizia nella quale ripercorrevo alcune delle regioni italiane promuovendone luoghi, usi e costumi del periodo natalizio! Anche questa ha riscosso tantissimo interesse anche da parte di food blogger di altre regioni.»
Quali sono le tue ambizioni?
«Mi piacerebbe diventare influente in questo settore, in modo tale da avere la possibilità di recensire e scrivere di cucina. Mi sono già iscritta al Master di Scrittura Gastronomica, con la speranza di poter pubblicare poi un giorno, libri, ricette o articoli che mi diano la possibilità di esprimere la mia passione nel miglior modo possibile. Vorrei anche brandizzare la mia idea di gastronomia per promuovere la tradizione. Tra i tanti progetti vorrei anche poter trasmettere il concetto di tradizione ai bambini, cercando in qualche modo di realizzare corsi, attività extrascolastiche che permettano anche ai più piccoli di esternare la loro fantasia attraverso la cucina».