Territorio e Ambiente
Secondo intervento di pulizia dei volontari in via Scoppio
Lo stupore degli attivisti: «Perchè arare il terreno e interrare i rifiuti?»
Bitonto - mercoledì 28 ottobre 2020
10.45
Non basta l'impegno per tentare di offrire esempi positivi e sensibilizzare una comunità mai realmente sensibile al tema ambientale: anche lo sconforto di osservare gli atteggiamenti di chi dovrebbe garantire la salubrità del territorio e invece contribuisce ad inquinarla. È la "condanna" dei volontari che in questi giorni stanno programmando interventi di pulizia in quelle zone della città di Bitonto che maggiormente appaiono degradate. È il caso delle aree verdi attorno al passaggio a livello di via Paolo Scoppio, in cui si sono concentrati i ragazzi di VogliAmo Bitonto Pulita, per la seconda volta alle prese con i rifiuti di quell'area.
Gli attivisti, guidati dalla promotrice, Morena Aloisio, riferiscono di aver rimosso «una quantità sconcertante di rifiuti di ogni genere tra i quali bottiglie di vetro e plastica, lattine, buste, cartoni pizza e giornali, buste di plastica contenenti deiezioni canine, scarpe, rasoi, polistirolo e tanto altro». Ma l'aspetto più inquietante è che chi ha l'incarico della manutenzione delle aree verdi avrebbe arato il terreno senza rimuovere i rifiuti, che sono finiti quindi sottoterra.
«Il terreno del giardino era stato precedentemente arato – spiega la coordinatrice del preogetto - e tale operazione ha causato il parziale interramento di numerosi rifiuti che sarebbero dovuti essere rimossi prima dell'aratura stessa per non causarne la commistione. Nella nostra, parziale, "ignoranza" in materia di manutenzione del verde, interroghiamo gli enti preposti circa il criterio con il quale sia stata effettuata la criminale operazione. La vera rivoluzione è non inquinare».
Gli attivisti, guidati dalla promotrice, Morena Aloisio, riferiscono di aver rimosso «una quantità sconcertante di rifiuti di ogni genere tra i quali bottiglie di vetro e plastica, lattine, buste, cartoni pizza e giornali, buste di plastica contenenti deiezioni canine, scarpe, rasoi, polistirolo e tanto altro». Ma l'aspetto più inquietante è che chi ha l'incarico della manutenzione delle aree verdi avrebbe arato il terreno senza rimuovere i rifiuti, che sono finiti quindi sottoterra.
«Il terreno del giardino era stato precedentemente arato – spiega la coordinatrice del preogetto - e tale operazione ha causato il parziale interramento di numerosi rifiuti che sarebbero dovuti essere rimossi prima dell'aratura stessa per non causarne la commistione. Nella nostra, parziale, "ignoranza" in materia di manutenzione del verde, interroghiamo gli enti preposti circa il criterio con il quale sia stata effettuata la criminale operazione. La vera rivoluzione è non inquinare».