Attualità
Senza Pino Tulipani i disabili pugliesi sono più indifesi
Un ricordo in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità
Bitonto - giovedì 3 dicembre 2020
19.00
Il Network Viva sta celebrando con una serie di articoli la Giornata internazionale delle persone con disabilità, perché lo riteniamo un tema che non può passare in second'ordine, soprattutto in questa fase pandemica che ha ridisegnato inevitabilmente le nostre esistenze.
La Regione Puglia era stata la prima in Italia a dotarsi di una figura quale quella del Garante dei diritti delle persone con disabilità, ruolo incarnato alla perfezione dal giovinazzese Giuseppe "Pino" Tulipani, che noi avevamo definito "il gigante" a loro difesa.
Tulipani non c'è più. Se ne è andato improvvisamente il 28 marzo scorso e i disabili pugliesi, senza di lui, sono più soli, più indifesi. Nessuno lo ha sostituito e, come ha correttamente ricordato Maria Antonietta Lo Giudice, presidentessa di quegli Angeli della Vita che rappresentano la creatura più bella del compianto Garante, «sarà tra un po' di tempo nominato qualcun altro, ma non sarà mai come lui».
Perché Pino Tulipani non era solo un uomo toccato nel cuore e nella carne dal tema della disabilità, ma era anche un ostinato pungolo per le istituzioni affinché si facessero carico sino in fondo delle loro responsabilità verso i più deboli.
Esiste la figura del Garante in Puglia, perché lui ha spinto affinché una tutela diretta giungesse alle fasce più deboli da parte di una politica che non poteva e non può più voltarsi dall'altra parte.
Non c'è ancora un suo sostituto ed in periodo di pandemia è davvero un problema, perché ci sono drammi che non vengono raccontati, che sono ancora più nascosti. Umanità che non ha espressione, nonostante l'impegno di migliaia di straordinari operatori e volontari del settore.
Manca Pino Tulipani, manca il suo istinto nel trovare strade per aiutare i disabili, anche quando sembrava non potessero essercene, per riscattare la loro posizione in una società che si è accorta di essere molto fragile sotto tanti punti di vista. Manca a tanti, dal Gargano al Salento, e manca ai "suoi" ragazzi e ragazze, tutti orfani di quel suo gran cuore.
La Regione Puglia era stata la prima in Italia a dotarsi di una figura quale quella del Garante dei diritti delle persone con disabilità, ruolo incarnato alla perfezione dal giovinazzese Giuseppe "Pino" Tulipani, che noi avevamo definito "il gigante" a loro difesa.
Tulipani non c'è più. Se ne è andato improvvisamente il 28 marzo scorso e i disabili pugliesi, senza di lui, sono più soli, più indifesi. Nessuno lo ha sostituito e, come ha correttamente ricordato Maria Antonietta Lo Giudice, presidentessa di quegli Angeli della Vita che rappresentano la creatura più bella del compianto Garante, «sarà tra un po' di tempo nominato qualcun altro, ma non sarà mai come lui».
Perché Pino Tulipani non era solo un uomo toccato nel cuore e nella carne dal tema della disabilità, ma era anche un ostinato pungolo per le istituzioni affinché si facessero carico sino in fondo delle loro responsabilità verso i più deboli.
Esiste la figura del Garante in Puglia, perché lui ha spinto affinché una tutela diretta giungesse alle fasce più deboli da parte di una politica che non poteva e non può più voltarsi dall'altra parte.
Non c'è ancora un suo sostituto ed in periodo di pandemia è davvero un problema, perché ci sono drammi che non vengono raccontati, che sono ancora più nascosti. Umanità che non ha espressione, nonostante l'impegno di migliaia di straordinari operatori e volontari del settore.
Manca Pino Tulipani, manca il suo istinto nel trovare strade per aiutare i disabili, anche quando sembrava non potessero essercene, per riscattare la loro posizione in una società che si è accorta di essere molto fragile sotto tanti punti di vista. Manca a tanti, dal Gargano al Salento, e manca ai "suoi" ragazzi e ragazze, tutti orfani di quel suo gran cuore.