Cronaca
Sgomberato a Bitonto il centro di accoglienza di Casale Fon Sylos
I migranti spostati nel Cara di Palese per razionalizzare le spese
Bitonto - venerdì 25 gennaio 2019
10.13
Il centro di accoglienza per migranti e persone in difficoltà allestito dalla Confraternita Misericordie a Bitonto è già solo un ricordo. Martedì infatti la Prefettura ha disposto lo sgombero della struttura, attivata solo 3 mesi fa, con l'arrivo dei primi 44 ospiti, destinati ad aumentare proprio su ordine degli uffici baresi di Piazza Libertà.
D'altra parte, l'amore della città per i ragazzi accolti nel casale Fon Sylos, sul prolungamento di via Fornaci, non era mai sbocciato. Esattamente come quello per gli ospiti del Maria Cristina, anch'esso sgomberato poco prima dell'apertura del centro sulla parallela della via per Santo Spirito. Eppure, nei quasi 3 anni in cui la città ha ospitato i due centri di accoglienza non si è mai verificato nessun episodio di cronaca, se si esclude una banale lite in famiglia risolta senza alcuna conseguenza. Anzi, in un'occasione uno degli immigrati ospitati era riuscito a sventare una rapina in un supermercato di via Matteotti, davanti al quale era solito sostare nella speranza di ricevere mance dai clienti per il trasporto della spesa. A pochi giorni dall'apertura delle attività nel casale Fon Sylos, addirittura, il passaggio a piedi degli ospiti sulla vicina via per S.Spirito aveva innescato una levata di scudi da parte di alcuni concittadini, preoccupati per i possibili danneggiamenti alle autovetture o alle conseguenze di ipotetici risarcimenti in caso di investimenti e incidenti, piuttosto che per le vite delle persone in pericolo.
Problemi per i quali i bitontini potranno smettere di preoccuparsi, visto che la Prefettura, in ottica di razionalizzazione delle risorse, ha chiuso anche il centro d'accoglienza della Confraternita Misericordie per trasferire tutti gli ospiti nel Cara di Palese.
La città tira un sospiro di sollievo. Anche se non sa bene per cosa.
D'altra parte, l'amore della città per i ragazzi accolti nel casale Fon Sylos, sul prolungamento di via Fornaci, non era mai sbocciato. Esattamente come quello per gli ospiti del Maria Cristina, anch'esso sgomberato poco prima dell'apertura del centro sulla parallela della via per Santo Spirito. Eppure, nei quasi 3 anni in cui la città ha ospitato i due centri di accoglienza non si è mai verificato nessun episodio di cronaca, se si esclude una banale lite in famiglia risolta senza alcuna conseguenza. Anzi, in un'occasione uno degli immigrati ospitati era riuscito a sventare una rapina in un supermercato di via Matteotti, davanti al quale era solito sostare nella speranza di ricevere mance dai clienti per il trasporto della spesa. A pochi giorni dall'apertura delle attività nel casale Fon Sylos, addirittura, il passaggio a piedi degli ospiti sulla vicina via per S.Spirito aveva innescato una levata di scudi da parte di alcuni concittadini, preoccupati per i possibili danneggiamenti alle autovetture o alle conseguenze di ipotetici risarcimenti in caso di investimenti e incidenti, piuttosto che per le vite delle persone in pericolo.
Problemi per i quali i bitontini potranno smettere di preoccuparsi, visto che la Prefettura, in ottica di razionalizzazione delle risorse, ha chiuso anche il centro d'accoglienza della Confraternita Misericordie per trasferire tutti gli ospiti nel Cara di Palese.
La città tira un sospiro di sollievo. Anche se non sa bene per cosa.