Cronaca
«Sono dell'Isis: faccio saltare in aria la chiesa». Estorsione al prete bitontino di San Ferdinando
La vittima, don Pasquale Muschitiello, è riuscito a far arrestare un 31enne tunisino
Bitonto - sabato 10 marzo 2018
9.03
I Carabinieri di Bari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese Marco Galesi, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Dentamaro, nei confronti di Amine Chergui, 31 enne tunisino, accusato di estorsione aggravata e continuata ai danni del parroco della chiesa di San Ferdinando, il bitontino don Pasquale Muschitiello.
L'indagine, da cui è scaturito il provvedimento, è partita da una denuncia presentata dal parroco della chiesa di Via Sparano, dopo aver subito gravi minacce da parte dell'uomo che avrebbe chiesto del denaro in cambio dell'incolumità dei fedeli e dei religiosi. Stando a quanto appurato dai militari, il 31enne, in numerose occasioni, avrebbe importunato i fedeli e riferito al parroco, al vice parroco e al sacrista, che avrebbe distrutto la chiesa o che avrebbe fatto loro del male. Per rendere più concrete le sue minacce il tunisino avrebbe anche millantato contatti fra i terroristi dell'Isis.
I religiosi non si sono però fatti intimorire e hanno riferito tutto ai Carabinieri insieme ai quali sono riusciti a documentare gli episodi estorsivi e a far arrestare il responsabile.
L'indagine, da cui è scaturito il provvedimento, è partita da una denuncia presentata dal parroco della chiesa di Via Sparano, dopo aver subito gravi minacce da parte dell'uomo che avrebbe chiesto del denaro in cambio dell'incolumità dei fedeli e dei religiosi. Stando a quanto appurato dai militari, il 31enne, in numerose occasioni, avrebbe importunato i fedeli e riferito al parroco, al vice parroco e al sacrista, che avrebbe distrutto la chiesa o che avrebbe fatto loro del male. Per rendere più concrete le sue minacce il tunisino avrebbe anche millantato contatti fra i terroristi dell'Isis.
I religiosi non si sono però fatti intimorire e hanno riferito tutto ai Carabinieri insieme ai quali sono riusciti a documentare gli episodi estorsivi e a far arrestare il responsabile.