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Cronaca

Sorpreso in strada, getta una busta di droga. Un altro arresto a Bitonto

Si tratta di un 18enne: sequestrate 56 dosi di marijuana e 16 di hashish. In un'altra attività, arrestata una 42enne

Dalla fuga a piedi, durante la quale ha provato a disfarsi di una busta di droga, agli arresti domiciliari: a finire nei guai è Angelo Palmieri, 18enne incensurato del posto, sorpreso nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella giornata di ieri, infatti, i poliziotti della Volante del Commissariato di P.S. di Bitonto, durante i consueti servizi di repressione del traffico e smercio di droghe per le vie del centro cittadino, hanno inseguito il giovane lungo via Togliatti, poiché costui, dopo aver notato i poliziotti e per eludere i controlli in corso, ha cercato di scappare per sottrarsi al controllo.

«In quegli istanti - secondo quanto riferisce la Polizia di Stato in un comunicato - gli operatori hanno visto che il ragazzo gettava per strada una busta, all'interno della quale è stata poi trovata della sostanza stupefacente, e nello specifico 55 dosi di marijuana, dal peso di circa 110 grammi, e 15 dosi hashish, pari a circa 23 grammi».

Gli agenti, inoltre, hanno rinvenuto indosso al soggetto un'altra dose di marijuana di circa 2 grammi ed un'altra di hashish di circa 4 grammi, nonché del nastro adesivo da confezionamento. Il 18enne, dalla fedina penale ancora immacolata, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria.

Nei giorni scorsi, inoltre, i poliziotti dello stesso Commissariato di Bitonto hanno tratto in arresto Anna Modesto, 42 anni, in esecuzione di un'ordinanza emessa dall'Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Bari, che ha sospeso la misura alternativa della detenzione domiciliare ed ha applicato la traduzione della stessa in carcere, a Trani.

Sempre secondo la Polizia di Stato «la 42enne si è resa responsabile di aggressione fisica e verbale e di minacce gravi nei confronti di alcuni parenti». E così, per lei, dopo gli atti di rito si sono aperte le porte del carcere di Trani.
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