Politica
«Sparatoria in via Repubblica: è ora di agire seriamente contro la criminalità!»
Un post su Facebook del consigliere Damascelli: «Non possiamo permettere che Bitonto diventi ostaggio della ferocia»
Bitonto - mercoledì 14 agosto 2024
11.26
Sono saliti sino all'appartamento in cui era confinato ai domiciliari il 39enne Francesco Cariello e l'hanno sparato, colpendolo alla spalla destra. Lo hanno fatto in centro, in via Repubblica, nonostante i controlli. L'hanno fatto senza timore alcuno, tracotanti, convinti di poterlo fare. Così il consigliere comunale Domenico Damascelli, attraverso un post su Facebook, ha voluto commentare quanto successo e che ha fatto di nuovo balzare la città nelle cronache regionali e nazionali:
«Basta! Non si può tollerare che attorno alle 19.30, in una strada centralissima e ricca di attività commerciali della nostra città, come via Repubblica - ha scritto Damascelli - , si verifichi una sparatoria, l'ennesima. Un altro episodio gravissimo, in un orario in cui quella zona è frequentatissima da persone, simbolo di una realtà che non è più possibile ignorare.
Questa ulteriore violenza non è un caso isolato, ma il risultato di decenni di lassismo e indifferenza da parte di chi ha governato il nostro territorio, che ha consentito alla criminalità di spadroneggiare e agire impunemente, sentendosi padrona di spazi e situazioni che dovrebbero invece essere sotto il controllo delle istituzioni. Recuperare il terreno ceduto alla malavita non è facile e richiede tempo, ma occorre lavorare incessantemente per restituire sicurezza e dignità alla nostra Bitonto. Non possiamo permettere che diventi ostaggio della paura e della ferocia.
Ricordo a chi ricopre e a chi ha ricoperto il ruolo di ufficiale di governo - ha detto ancora il consigliere comunale - che è necessario utilizzare tutta l'autorevolezza e la fermezza del proprio ruolo per agire concretamente, tutta la forza della rappresentanza di un'intera comunità per puntare i piedi e battere i pugni sulle scrivanie dove si prendono le decisioni. È deplorevole leggere dichiarazioni in cui ex politici, che hanno ricoperto ruoli istituzionali, oggi, anziché invocare unità nella lotta alla malavita, cercano di far nascere polemiche politiche, provando ad alimentare scontri tra schieramenti di partito.
Proprio questi atteggiamenti irresponsabili depotenziano la lotta al malaffare. Si tratta di incoscienti, che, per fortuna, oggi non ricoprono ruoli perché bocciati dagli elettori alle elezioni e che, invece di guardarsi allo specchio per aver causato il declino della nostra città, la buttano in caciara cercando di distrarre i cittadini dalle loro manchevolezze.
Si vada avanti, tutti insieme, senza inutili e sterili polemiche, senza alcuna deleteria divisione per amore della nostra città. Difendiamola con azioni concrete, per il bene della nostra comunità. Noi - ha concluso Damascelli - non faremo mancare mai il nostro impegno, al di là di ogni colore politico».
Resta un dato inquietante: ancora una volta criminali assoldati quasi sicuramente da clan mafiosi hanno agito indisturbati. In centro. In pieno centro, all'antivigilia di Ferragosto. Dati su cui riflettere anche internamente alle forze dell'ordine.
«Basta! Non si può tollerare che attorno alle 19.30, in una strada centralissima e ricca di attività commerciali della nostra città, come via Repubblica - ha scritto Damascelli - , si verifichi una sparatoria, l'ennesima. Un altro episodio gravissimo, in un orario in cui quella zona è frequentatissima da persone, simbolo di una realtà che non è più possibile ignorare.
Questa ulteriore violenza non è un caso isolato, ma il risultato di decenni di lassismo e indifferenza da parte di chi ha governato il nostro territorio, che ha consentito alla criminalità di spadroneggiare e agire impunemente, sentendosi padrona di spazi e situazioni che dovrebbero invece essere sotto il controllo delle istituzioni. Recuperare il terreno ceduto alla malavita non è facile e richiede tempo, ma occorre lavorare incessantemente per restituire sicurezza e dignità alla nostra Bitonto. Non possiamo permettere che diventi ostaggio della paura e della ferocia.
Ricordo a chi ricopre e a chi ha ricoperto il ruolo di ufficiale di governo - ha detto ancora il consigliere comunale - che è necessario utilizzare tutta l'autorevolezza e la fermezza del proprio ruolo per agire concretamente, tutta la forza della rappresentanza di un'intera comunità per puntare i piedi e battere i pugni sulle scrivanie dove si prendono le decisioni. È deplorevole leggere dichiarazioni in cui ex politici, che hanno ricoperto ruoli istituzionali, oggi, anziché invocare unità nella lotta alla malavita, cercano di far nascere polemiche politiche, provando ad alimentare scontri tra schieramenti di partito.
Proprio questi atteggiamenti irresponsabili depotenziano la lotta al malaffare. Si tratta di incoscienti, che, per fortuna, oggi non ricoprono ruoli perché bocciati dagli elettori alle elezioni e che, invece di guardarsi allo specchio per aver causato il declino della nostra città, la buttano in caciara cercando di distrarre i cittadini dalle loro manchevolezze.
Si vada avanti, tutti insieme, senza inutili e sterili polemiche, senza alcuna deleteria divisione per amore della nostra città. Difendiamola con azioni concrete, per il bene della nostra comunità. Noi - ha concluso Damascelli - non faremo mancare mai il nostro impegno, al di là di ogni colore politico».
Resta un dato inquietante: ancora una volta criminali assoldati quasi sicuramente da clan mafiosi hanno agito indisturbati. In centro. In pieno centro, all'antivigilia di Ferragosto. Dati su cui riflettere anche internamente alle forze dell'ordine.