Cronaca
Sparò tra la folla alla Festa Patronale di Bitonto: arrestato un 24enne
Nicola Lorusso è stato scovato dalla Polizia di Stato in un casolare a sud di Bari. Dovrà scontare 1 anno e 2 mesi
Bitonto - sabato 16 aprile 2022
12.46
Da tre mesi era latitante, ma è stato beccato dalla Polizia di Stato all'interno di un casolare sul lungomare, a sud di Bari. È finita così la corsa del 24enne Nicola Lorusso, che dovrà scontare 1 anno e 2 mesi di reclusione dopo un ordine di carcerazione, disposto dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari.
I reati sono quelli di lesioni aggravate e di detenzione e porto di armi. Quando è stato rintracciato dagli agenti, l'uomo aveva appena terminato una videochiamata con il padre Umberto, detenuto, ritenuto esponente di spicco della criminalità barese e considerato il capo del clan omonimo che nel rione San Girolamo gestisce i traffici illegali. I fatti contestati risalgono al 2017, quando Lorusso avrebbe ferito con due colpi di pistola Vito Antonio Tarullo, adesso collaboratore di giustizia.
La sparatoria, maturata per il controllo dello spaccio di droga tra i clan rivali, avvenne al Luna Park di Bitonto, durante la festa esterna in onore dei Santi Medici. L'accaduto creò allarme tra la gente, messa in fuga, e un passante fu ferito di striscio. Il motivo dell'agguato fu spiegato dallo stesso Tarullo: le persone coinvolte avrebbero cominciato ad offendere il boss Domenico Conte, a capo dell'omonimo gruppo, e prese le sue difese, questi cominciarono a sparare contro la vittima.
Lorusso, all'epoca 20enne, fu arrestato due mesi dopo, nel dicembre 2017: in attesa di sentenza definitiva era poi tornato in libertà. Alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza e, dopo le formalità di rito, è stato portato in carcere. Altre 3 persone, per gli stessi fatti, sono state condannate e arrestate nei mesi scorsi.
I reati sono quelli di lesioni aggravate e di detenzione e porto di armi. Quando è stato rintracciato dagli agenti, l'uomo aveva appena terminato una videochiamata con il padre Umberto, detenuto, ritenuto esponente di spicco della criminalità barese e considerato il capo del clan omonimo che nel rione San Girolamo gestisce i traffici illegali. I fatti contestati risalgono al 2017, quando Lorusso avrebbe ferito con due colpi di pistola Vito Antonio Tarullo, adesso collaboratore di giustizia.
La sparatoria, maturata per il controllo dello spaccio di droga tra i clan rivali, avvenne al Luna Park di Bitonto, durante la festa esterna in onore dei Santi Medici. L'accaduto creò allarme tra la gente, messa in fuga, e un passante fu ferito di striscio. Il motivo dell'agguato fu spiegato dallo stesso Tarullo: le persone coinvolte avrebbero cominciato ad offendere il boss Domenico Conte, a capo dell'omonimo gruppo, e prese le sue difese, questi cominciarono a sparare contro la vittima.
Lorusso, all'epoca 20enne, fu arrestato due mesi dopo, nel dicembre 2017: in attesa di sentenza definitiva era poi tornato in libertà. Alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza e, dopo le formalità di rito, è stato portato in carcere. Altre 3 persone, per gli stessi fatti, sono state condannate e arrestate nei mesi scorsi.