Attualità
Stop temporaneo ai buoni spesa a Bitonto, Abbaticchio: «Verifica necessaria»
Il sindaco invita a porre attenzione alle autocertificazioni: «Numeri preoccupanti: trasgressori puniti severamente»
Bitonto - sabato 11 aprile 2020
19.40
Stop improvviso per le domande di accesso ai buoni spesa messi a disposizione dal comune di Bitonto grazie al fondo di solidarietà anticipato dal Governo nazionale per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Dopo i primi giorni in cui, in maniera molto efficiente e tempestiva, gli uffici comunali erano riusciti a consegnare quasi 600 buoni ad altrettante famiglie che ne avevano fatto richiesta e con altri 200 nuclei in attesa di riceverlo nei prossimi giorni, da Palazzo Gentile è arrivato un temporaneo stop al servizio per fare un primo bilancio dell'iniziativa vista la massiccia richiesta da parte della popolazione.
«Con i fondi assegnati dalla Protezione Civile nazionale con l'ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 (480mila euro in totale) – fanno sapere dal Comune - la Giunta comunale ha attivato due linee d'intervento: la fornitura di buoni spesa alimentare per i nuclei familiari in difficoltà economica, con una dotazione di 380mila euro, e la consegna di pasti caldi a domicilio per le persone non autosufficienti. In soli cinque giorni (dal 6 al 10 aprile) le richieste di buoni spesa ricevute e lavorate dagli uffici sono state 800; a queste vanno aggiunte altre 200 domande circa presentate attraverso i canali telematici attivati dal Servizio per le Politiche sociali (posta elettronica e compilazione online). Numeri che potranno ancora salire, prima dello stop temporaneo (l'Avviso pubblico prevede il termine del 19 aprile) deciso dall'Amministrazione comunale, proprio per fare il punto della situazione».
Considerando che in media il valore dei buoni assegnati a ciascun nucleo beneficiario è di 350 euro, se ne ricava che si è ormai ad un passo dal limite delle 1100 richieste circa, a cui potenzialmente è possibile garantire una risposta positiva. Questo il motivo per cui l'Amministrazione comunale ha deciso di sospendere la presentazione delle domande di buoni spesa alimentare dalla mezzanotte di oggi, per poter fare una verifica con gli uffici sulla capienza e la disponibilità di risorse e, di conseguenza, decidere come procedere.
«Sarà particolarmente doveroso e rigoroso il controllo di quanto dichiarato nelle autocertificazioni – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - che è lo strumento procedurale adottato per l'occasione dal Comune di Bitonto, al pari della stragrande maggioranza dei comuni italiani, per rispettare il carattere d'urgenza e di emergenza, richiamato dallo stesso Governo nel provvedimento di assegnazione dei fondi per la solidarietà alimentare. È un momento di grande responsabilità verso tutti. Soprattutto i più deboli. E per questo mi preme sottolineare che le autocertificazioni siglate con propria firma di fronte al pubblico ufficiale nei passati e futuri giorni, al fine di ricevere il buono spesa, comportano dichiarazioni principalmente sulle condizioni di accesso alla agevolazione. Ovvero, per esempio, di non usufruire già di alcun contributo pubblico. Queste dichiarazioni saranno oggetto di controllo incrociato con gli altri enti pubblici e, qualora si rivelassero false, comportano un reato penale punibile fino a 2 anni di reclusione».
L'invito del primo cittadino è, dunque, «ad essere prudenti, attenti e non superficiali nell'accettare o richiedere i voucher. So che questo vi è stato già illustrato da assistenti sociali e funzionari competenti, ma è il caso di ripeterlo. Ho chiesto, peraltro, ai nostri uffici legali se configurabile, oltre al falso ideologico, anche il reato di truffa. In tal caso, potrebbero ricorrere i presupposti giuridici, ed io ne chiederei l'applicazione immediata, di blocco totale di qualsivoglia contributo o agevolazione ad personam comunale per il futuro».
«Con i fondi assegnati dalla Protezione Civile nazionale con l'ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 (480mila euro in totale) – fanno sapere dal Comune - la Giunta comunale ha attivato due linee d'intervento: la fornitura di buoni spesa alimentare per i nuclei familiari in difficoltà economica, con una dotazione di 380mila euro, e la consegna di pasti caldi a domicilio per le persone non autosufficienti. In soli cinque giorni (dal 6 al 10 aprile) le richieste di buoni spesa ricevute e lavorate dagli uffici sono state 800; a queste vanno aggiunte altre 200 domande circa presentate attraverso i canali telematici attivati dal Servizio per le Politiche sociali (posta elettronica e compilazione online). Numeri che potranno ancora salire, prima dello stop temporaneo (l'Avviso pubblico prevede il termine del 19 aprile) deciso dall'Amministrazione comunale, proprio per fare il punto della situazione».
Considerando che in media il valore dei buoni assegnati a ciascun nucleo beneficiario è di 350 euro, se ne ricava che si è ormai ad un passo dal limite delle 1100 richieste circa, a cui potenzialmente è possibile garantire una risposta positiva. Questo il motivo per cui l'Amministrazione comunale ha deciso di sospendere la presentazione delle domande di buoni spesa alimentare dalla mezzanotte di oggi, per poter fare una verifica con gli uffici sulla capienza e la disponibilità di risorse e, di conseguenza, decidere come procedere.
«Sarà particolarmente doveroso e rigoroso il controllo di quanto dichiarato nelle autocertificazioni – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio - che è lo strumento procedurale adottato per l'occasione dal Comune di Bitonto, al pari della stragrande maggioranza dei comuni italiani, per rispettare il carattere d'urgenza e di emergenza, richiamato dallo stesso Governo nel provvedimento di assegnazione dei fondi per la solidarietà alimentare. È un momento di grande responsabilità verso tutti. Soprattutto i più deboli. E per questo mi preme sottolineare che le autocertificazioni siglate con propria firma di fronte al pubblico ufficiale nei passati e futuri giorni, al fine di ricevere il buono spesa, comportano dichiarazioni principalmente sulle condizioni di accesso alla agevolazione. Ovvero, per esempio, di non usufruire già di alcun contributo pubblico. Queste dichiarazioni saranno oggetto di controllo incrociato con gli altri enti pubblici e, qualora si rivelassero false, comportano un reato penale punibile fino a 2 anni di reclusione».
L'invito del primo cittadino è, dunque, «ad essere prudenti, attenti e non superficiali nell'accettare o richiedere i voucher. So che questo vi è stato già illustrato da assistenti sociali e funzionari competenti, ma è il caso di ripeterlo. Ho chiesto, peraltro, ai nostri uffici legali se configurabile, oltre al falso ideologico, anche il reato di truffa. In tal caso, potrebbero ricorrere i presupposti giuridici, ed io ne chiederei l'applicazione immediata, di blocco totale di qualsivoglia contributo o agevolazione ad personam comunale per il futuro».