Territorio e Ambiente
Studenti bitontini e ragazzi della ROAD alla manifestazione ecologista “Fridays for future” Bari
Dal terzo sciopero globale per il clima i semi per una rinnovata cultura dell'ambiente
Bitonto - sabato 28 settembre 2019
11.45
La difesa dell'ambiente torna di moda fra i giovanissimi che scendono in piazza in tutto il mondo per chiedere interventi urgenti nelle politiche industriali del pianeta che mettono a repentaglio l'intero ecosistema. Studenti e ambientalisti hanno manifestato anche a Bari dove fra le migliaia di ecologisti in sfilata al terzo sciopero globale "Fridays for future" c'erano anche gli studenti di alcune scuole bitontine, come il liceo Scientifico Galilei e il classico Sylos, con una delegazione della ROAD, la Rete delle Associazioni dell'Area della Disabilità di Bitonto.
Tutti insieme, circa 15mila, secondo una prima approssimativa stima degli organizzatori, per cantare slogan contro l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse ambientali. Il triplo rispetto all'anno scorso quando non c'era ancora il traino mediatico importante dell'esperienza della giovanissima ambientalista svedese Greta Thunberg.
Un percorso fortemente simbolico, quello scelto dagli organizzatori. Gigia Bucci, segretaria di Cgil Bari davanti al cantiere per la bonifica della Fibronit ha ricordato Maria Maugeri, a cui verrà intitolato il futuro "parco della rinascita": «I tanti giovani studenti in piazza oggi ci danno speranza. Non ci sarà un secondo tempo per gestire questa partita perché siamo già alla fine dei tempi supplementari».
«La Fibronit è il simbolo dei conflitti ambientali baresi - dice Francesca Acquaviva, attivista di Fff Bari - il messaggio è che possiamo rompere il ricatto salute-lavoro-ambiente e per farlo è necessario ripartire da una nuova didattica che sia sostenibile e insegni alle nuove generazioni che un altro modello di sviluppo è possibile. Insieme a noi abbiamo chiamato in piazza i lavoratori, perché crediamo nell'esigenza di un lavoro sostenibile per il futuro».
Tutti insieme, circa 15mila, secondo una prima approssimativa stima degli organizzatori, per cantare slogan contro l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse ambientali. Il triplo rispetto all'anno scorso quando non c'era ancora il traino mediatico importante dell'esperienza della giovanissima ambientalista svedese Greta Thunberg.
Un percorso fortemente simbolico, quello scelto dagli organizzatori. Gigia Bucci, segretaria di Cgil Bari davanti al cantiere per la bonifica della Fibronit ha ricordato Maria Maugeri, a cui verrà intitolato il futuro "parco della rinascita": «I tanti giovani studenti in piazza oggi ci danno speranza. Non ci sarà un secondo tempo per gestire questa partita perché siamo già alla fine dei tempi supplementari».
«La Fibronit è il simbolo dei conflitti ambientali baresi - dice Francesca Acquaviva, attivista di Fff Bari - il messaggio è che possiamo rompere il ricatto salute-lavoro-ambiente e per farlo è necessario ripartire da una nuova didattica che sia sostenibile e insegni alle nuove generazioni che un altro modello di sviluppo è possibile. Insieme a noi abbiamo chiamato in piazza i lavoratori, perché crediamo nell'esigenza di un lavoro sostenibile per il futuro».