Cronaca
«Ti curi solo se paghi». Giostraio malato di sclerosi multipla si uccide con un colpo di pistola
Scossa l'intera comunità. Il sindaco: «Un amico. Una bravissima persona»
Bitonto - mercoledì 27 febbraio 2019
07.00
Aveva deciso di dare battaglia allo Stato, mobilitando quotidiani e tv locali e nazionali, per accendere i riflettori sulla sua condizione di malato che si sentiva abbandonato dalla Sanità, ma, dopo mesi di lotte, la disperazione ha vinto sulla voglia di combattere e ha deciso di farla finita. C'è tristezza e incredulità fra le comunità di Bitonto e Santo Spirito che piangono la morte di Antonio, 42enne giostraio barese, che con le sue magiche creature rotanti ha fatto sognare tanti bambini nella villa Comunale della città dell'olio e sulla piazzetta di San Francesco della località balneare. Si è tolto la vita ieri mattina con un colpo di pistola sul balcone di casa, a Catino, popoloso quartiere del municipio barese in cui viveva. Aveva due figlie.
Solo la sera prima era tornato a raccontare le sue battaglie di malato col Servizio Sanitario Nazionale in una telefonata ad un amico, che il Quotidiano Italiano ha pubblicato poco dopo l'accaduto. Aveva preso contatti con tanti giornalisti, era pronto a interessare anche Striscia la Notizia e Le Iene per un caso che stava già diventando di interesse nazionale. «Ti curano solo se hai i soldi per le visite private – racconta per telefono all'amico – per l'ennesima volta si sono rifiutati di ricoverarmi nonostante fossi in una condizione disperata. Per loro stavo bene».
Pene che raccontava spesso anche al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, a cui aveva chiesto di intervenire per fargli cambiare le terapie assegnate, che riteneva inefficaci. «Ho interessato i responsabili del servizio – ha spiegato il primo cittadino – mi hanno risposto che non possono essere i pazienti e decidere le terapie».
Col sindaco Antonio era spesso in contatto per le questioni della Villa Comunale: «Mi chiamava o mi scriveva per parlare della villa – aggiunge Abbaticchio – era contento per ogni cosa si facesse nel nostro parco cittadino, dalle nuove giostrine ai led per l'illuminazione. E aveva un cuore grande. Mi dava sembra buoni gratuiti per i bimbi poveri per fare un giro sulle sue giostrine. Ed io come un cretino ero convinto fosse davvero tranquillo, come mi scrisse nel suo ultimo messaggio. Essere Sindaco è dura, davvero dura a volte. Ho perso un amico che era davvero una brava persona».
Al primo cittadino hanno fatto eco centinaia di persone. «Una generosità straordinaria: regalava un'infinità di biglietti, a tanti bimbi», scrive Pina. Anche Damiana ricorda come distribuisse «caramelle e giri omaggio a tutti perchè amava stare con i più piccoli e vederli felici».
I riferimenti sulle esequie saranno definiti non appena saranno concluse le procedure medico legali avviate dalla Polizia per gli accertamenti di rito.
Solo la sera prima era tornato a raccontare le sue battaglie di malato col Servizio Sanitario Nazionale in una telefonata ad un amico, che il Quotidiano Italiano ha pubblicato poco dopo l'accaduto. Aveva preso contatti con tanti giornalisti, era pronto a interessare anche Striscia la Notizia e Le Iene per un caso che stava già diventando di interesse nazionale. «Ti curano solo se hai i soldi per le visite private – racconta per telefono all'amico – per l'ennesima volta si sono rifiutati di ricoverarmi nonostante fossi in una condizione disperata. Per loro stavo bene».
Pene che raccontava spesso anche al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, a cui aveva chiesto di intervenire per fargli cambiare le terapie assegnate, che riteneva inefficaci. «Ho interessato i responsabili del servizio – ha spiegato il primo cittadino – mi hanno risposto che non possono essere i pazienti e decidere le terapie».
Col sindaco Antonio era spesso in contatto per le questioni della Villa Comunale: «Mi chiamava o mi scriveva per parlare della villa – aggiunge Abbaticchio – era contento per ogni cosa si facesse nel nostro parco cittadino, dalle nuove giostrine ai led per l'illuminazione. E aveva un cuore grande. Mi dava sembra buoni gratuiti per i bimbi poveri per fare un giro sulle sue giostrine. Ed io come un cretino ero convinto fosse davvero tranquillo, come mi scrisse nel suo ultimo messaggio. Essere Sindaco è dura, davvero dura a volte. Ho perso un amico che era davvero una brava persona».
Al primo cittadino hanno fatto eco centinaia di persone. «Una generosità straordinaria: regalava un'infinità di biglietti, a tanti bimbi», scrive Pina. Anche Damiana ricorda come distribuisse «caramelle e giri omaggio a tutti perchè amava stare con i più piccoli e vederli felici».
I riferimenti sulle esequie saranno definiti non appena saranno concluse le procedure medico legali avviate dalla Polizia per gli accertamenti di rito.