Politica
Tutti antifascisti, nessuno partigiano? Il Pd di Bitonto ospita Gianni Cuperlo
Il membro della direzione nazionale del partito con Rosaria Lapedote (Anpi) per parlare di “Resistenza bene comune”
Bitonto - domenica 25 aprile 2021
9.59
Un momento di riflessione sul concetto di Resistenza e Antifascismo, con uno degli esponenti più noti della direzione nazionale del partito. È il modo in cui il Pd di Bitonto ha deciso di celebrare la giornata della liberazione, che ricorre oggi, ospitando in diretta facebook Gianni Cuperlo e Rosaria Lapedote (Anci Bari).
«Dalla "svolta di Salerno" in avanti – scrivono dalla locale sezione del partito - la storia dell'antifascismo (e della sinistra) italiani continua ad essere stretta nella tensione tra l'istanza della parte, della partigianeria, e quella dell'unità, della riappacificazione, della "concordia nazionale". Sulla bontà di aver reso la Resistenza un patrimonio nazionale, a partire dalla Costituzione, nessuno di noi può nutrire dubbi. Ma siamo altrettanto consapevoli del rischio che si cela dietro ogni "bene comune": che quel che è di tutti finisca per essere considerato, presto o tardi, di nessuno. Allora ci chiediamo: quanto la scelta storicamente meritoria di sottrarre l'antifascismo ad ogni appropriazione politica rischia oggi, nel tempo del politicamente corretto e dell'unanimismo mediatico, di trasformarsi pericolosamente in una depoliticizzazione dell'antifascismo? Il confine tra la "concordia nazionale" e la diluizione delle ragioni partigiane appare labile. Come ribadire che il 25 Aprile è un Bene Comune degli italiani, senza per questo trasformarlo in una sorta di "festa patronale della democrazia", in cui si confonde la Liberazione con la "libertà", la Resistenza con la "ribellione della gente", la dittatura fascista con "ogni forma di violenza"? Può il 25 Aprile diventare un festival dei buoni sentimenti a uso e consumo del qualunquismo?».
«Questa riflessione – spiegano ancora dal Pd di Bitonto - se da un lato mette in questione gli sviluppi recenti (?) della memoria dell'antifascismo in questo Paese, interrogandoci su chi come e dove debba custodire l'eredità della Liberazione oggi, dall'altro ci chiama in causa in prima persona come militanti di una comunità politica che da quell'antifascismo si pretende discendente. Cosa ne è del nostro contributo al dibattito pubblico nazionale, se proprio la nostra voce di PD, la nostra presa in carico dell'eredità partigiana, viene squalificata dal confronto pubblico proprio perché - paradossalmente- ritenuta troppo partigiana? Siamo condannati ad officiare le liturgie dell'antifascismo nelle catacombe dei nostri Circoli, mentre il Paese, là fuori, festeggia nella Liberazione una sorta di Resurrezione laica ed ecumenica? L'evento, nato dalla collaborazione tra i circoli di Bitonto, Acquaviva delle Fonti, Modugno e Sannicandro di Bari e i Giovani Democratici di Bitonto, sarà trasmesso domenica 25 aprile, dalle ore 10, sulla pagina Facebook del PD di Bitonto, Acquaviva, Modugno e Sannicandro».
«Dalla "svolta di Salerno" in avanti – scrivono dalla locale sezione del partito - la storia dell'antifascismo (e della sinistra) italiani continua ad essere stretta nella tensione tra l'istanza della parte, della partigianeria, e quella dell'unità, della riappacificazione, della "concordia nazionale". Sulla bontà di aver reso la Resistenza un patrimonio nazionale, a partire dalla Costituzione, nessuno di noi può nutrire dubbi. Ma siamo altrettanto consapevoli del rischio che si cela dietro ogni "bene comune": che quel che è di tutti finisca per essere considerato, presto o tardi, di nessuno. Allora ci chiediamo: quanto la scelta storicamente meritoria di sottrarre l'antifascismo ad ogni appropriazione politica rischia oggi, nel tempo del politicamente corretto e dell'unanimismo mediatico, di trasformarsi pericolosamente in una depoliticizzazione dell'antifascismo? Il confine tra la "concordia nazionale" e la diluizione delle ragioni partigiane appare labile. Come ribadire che il 25 Aprile è un Bene Comune degli italiani, senza per questo trasformarlo in una sorta di "festa patronale della democrazia", in cui si confonde la Liberazione con la "libertà", la Resistenza con la "ribellione della gente", la dittatura fascista con "ogni forma di violenza"? Può il 25 Aprile diventare un festival dei buoni sentimenti a uso e consumo del qualunquismo?».
«Questa riflessione – spiegano ancora dal Pd di Bitonto - se da un lato mette in questione gli sviluppi recenti (?) della memoria dell'antifascismo in questo Paese, interrogandoci su chi come e dove debba custodire l'eredità della Liberazione oggi, dall'altro ci chiama in causa in prima persona come militanti di una comunità politica che da quell'antifascismo si pretende discendente. Cosa ne è del nostro contributo al dibattito pubblico nazionale, se proprio la nostra voce di PD, la nostra presa in carico dell'eredità partigiana, viene squalificata dal confronto pubblico proprio perché - paradossalmente- ritenuta troppo partigiana? Siamo condannati ad officiare le liturgie dell'antifascismo nelle catacombe dei nostri Circoli, mentre il Paese, là fuori, festeggia nella Liberazione una sorta di Resurrezione laica ed ecumenica? L'evento, nato dalla collaborazione tra i circoli di Bitonto, Acquaviva delle Fonti, Modugno e Sannicandro di Bari e i Giovani Democratici di Bitonto, sarà trasmesso domenica 25 aprile, dalle ore 10, sulla pagina Facebook del PD di Bitonto, Acquaviva, Modugno e Sannicandro».